271 MDXIII, OTTOBRE. 272 Vicenza. Sichè fono presi in tuto da 25 in zù, quali fono presoni de chi li preseno e li deteno la (aia. E poi se intese tornavano streti a la volta di Vicenza. Fo ordinato questa note far perl'ectissime guarde, e doman se intenderà meglio il sucesso, perchè ancora fino ora 24 li cavali di stratioti li andavano seguitando per veder di pigliarne qualche uno, et ancora non erano ritornati. Qui in Padoa è grandissima furia di cari, villani e villane,che fuzivano in Padoa, che era una extremità a vederli, et feva grande comise-ration a chi si doleva dii mal nostro. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et fu preso e asolto dii bando sier Antonio Prioli qu. sier Francesco procurator, qual si oferse donar a la Signoria ducali 1001) e lenir fanti 50 per do rnexi a la custodia di Padoa a sue spexe, et non possi venir a Venecia fino dii 1545. E uota, sier Marco Antonio Loredan padre di sier Zorzi, che dal predilo inCandia fo amazato, mai volse asentir et perdonarli, ■imo sempre ha obstato a dita gratia. Fo fati Gai di X, di Novembrio, sier Bernardo Bembo, dotor, cavalier, fo consier, sier Marco da Molin fo consier, sier Marco Zorzi fo Gao di X. Dii mexe di Novembrio 1513. A dì primo, fo il zorno de Ogni Santi, lo era pur a la custodia di Padoa, come ho scripto per avanti, a mie spexe. Et in questa matina, el Principe de more fo a messa in chiexia di San Marco con li oratori, e poi se reduse in Golegio. Di Boma, fo letere di 29, di sier Piero Landò orator nostro, zonte a hore 11. Come il Pontefice avia auto grandissimo piacer, che il senato nostro abi posto la materia di l’acordo in le soe mani ; promete farà gran cosse per nui et per il Stato nostro. El scrive poi esso orator ave l’altre nostre letere di 27, che libere si remeteva ogni cosa in Soa Beatitudine, e fato il sindaca’ a pregar l’instrumento a esso nostro orator, linde non era stato ancora a palazo et vi anderà; et Soa Santità avia richiesto questo a la Signoria e scrito al Bibiena suo orator di questo, dicendoli si la Signoria rimeteva libere in lui, dovesse scriver al viceré si lievi le ofese, e cussi scrisse dito orator, ma il viceré non ha voluto far nulla, si prima non ha altri avisi. Item, avisa engle-Si esser passali di la, zoè erano il Re e l’exercilo per imbarcarsi, qual diceva esserli rincresciuto 4 cosse: la guerra, exborsar danari, l’Imperalor et Temine che ne à galduto assai. Par francesi seguivano col campo essi englesi, ma a longe, aziò partendosi non brusasseno il paese. Item, scrive il Curzense avia conze le diferentie di la Mirandola con la fia di missier Zuan Jacomo Triulzi fo moglie dii conte Lodovico, et suo ¿ugnato conte Zuan Francesco, con questo, Antonio Caodivaca stagi governador in la Mirandola per uno anno, et avia dato la Concordia al prefato conte Zuan Francesco. Item, par il Papa scrivi uno breve al viceré (¿ie lievi le ofese, et lo manderà. Item, come il castel di Milan ha patuido con il Duca, non avendo soccorso fino a dì 19 di questo mese, si darano a esso Duca, salvo l’aver et le persone, et cussi ha patuido il castel di Cremona, e questo aviso se intese etiam per via di Crema e altrove. El Cardinal Bibiena é varito e va fuori di casa. Item, come certissimo si ha, il re d’Ingaltera è passato su l’isola con el suo exercilo, e partito di la Franza. Et che il fratello dii Duca di Milan dovea andar a Roma con il Curzenze, e pretende il Papa lo fazi Cardinal, e si tien lo farà. Item, come Modena, che si tien per l’Imperador, era in arme. Di Udeìie, si ave letere di sier Jacomo Ba-doer luogotenente. Come i nimici reduli a Gorizia et Gradisca aveano mandato a dimandar Monfalcon, dove è provedador posto li per il provedador di la Patria di Friul, sier Alvise Griti di sier Andrea, qual rispose si voleva tenir per la Signoria. Etiam man-dono a dimandar Cividal di Friul, e li feno questa istessa risposta. E quelli mandono a dimandar Monfalcon, fono quelli di Duin subditi di l’Imperalor e vicini a dito loco di Monfalcon. Di Napoli, di Lunardo Anseimi consolo nostro, fo lettere, di 22. Come de lì era fama si aspe-tava 10 milia siciliani,.perché il redi Spagna avia saputo el Cardinal di Ragona e il magnifico Zulian di Medici voleano far certa composition tra loro e ' tuorli il reame. La qual nova è optima per la Signoria nostra; exciterà il Papa ad liberationem Italia, e cazar oltramontani fuori, come voi la rason. Da poi vespero, il Colegio se reduse con la Signoria. E vene in Colegio l’orator dii Papa, e mon-slrò una lettera scriveva al viceré zerca il levar di le ofese, e eh’ el Pontefice li mandava uno breve, e li credesse questa volta. E cussi spazoe uno suo nun-cio et con lettere di la Signoria zonse questa sera qui a Padoa, e la mattina per tempo fo expedito con uno trombeta dii capitanio al viceré a Vicenza. (1) Le carte 158*, 159 e 159* sono bianche, (1) La pag. ICO* è bianca.