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MDX1II, SETTEMBRE.
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     far non si fazino le venderne:le qual nove le ha per lettere dii podestà nostro di Vicenza et di Zuan Pau-
     lo	Manfron che è a Citadela, e à questo aviso de li inimici.
       Dii provedador Loredan, in consonantia. Scrive queste nove, et dii zonzerlì eri a ore 21. E1 signor capifanio li andoe contra fuora di la terra e li rectori lo aspetono in la terra al Portello e tutto il campo li vene contra per onorarlo, qual smontoe di barella e volse andar a veder la fossa, et dito capitario lauda quello è sta fato in ditte cavation e si non era pioza, si aria fato mazor lavoro.
        Di Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo podestà e capitanio. Con li avisi ut sopra, etiam di Zuan Paulo Manfron, come ho scripto di supra.
         Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consulen-dum.
         In San Zane Polo si lene conclusion publica, per sier Nicolò da Ponte di sier Antonio el XL, qual è scolaro di sier Sebastian Foscarini el dolor, e l’anno passato tenne la conclusion in San Zanne di Rialto al principio dii studio. Or si redusse assa’ patrie», el vescovo Foscarini di Citò Nuova, sier Nicolò Mi-cliiel procurator e tulli cavalieri e dotori palrici e molti zentilhomeni. Fece prima una oration in laude di la philosophia, poi fo arguito a le sue conclusion. Primo, per sier Sebaslian Foscarini dotor, poi mastro Ilironimo da Monopoli di l’ordine di frati predicatori, sier Piero Pasqualigo dotor et cavalier, sier Marin Zorzi dotor, mastro Francesco di Cavali medico, el rezente di Frati minori, sier Andrea Mo-zenigo dotor et domino Antonio di Grataroli medico, e fo posto fine con una oration, ringratiando tutti etc.
         Di Franza, a bora di vespero, gionse el Fioravan-te venuto di Franza, d’Amiens, dove e il Re, con l'orator nostro, et portò piùletere di l’orator nostro sier Marco Dandolo in zi fra, V ultime
    di 2i Avosto. In le ultime. Come a di 23......
     Teroana si rese, resa a pati al re de Ingaltcra, salvo l’aver e le persone; erano dentro lanze franzese 200, et fanti 3000, le qual zenle è venute in campo dii Re, che se ritrovava a uno Iodio dito.....propinquo al campo inimico mia G, sono 3000 lanze, 30 inilia tanti, e ancora non era zonto il dueha di Geler che si aspetava con 10 milia fanti et 1500 cavali. E altri avisi e coloquii abuti, come in ditte lettere si conlien.
13(0 È da saper, io parlai con dito Lodovico Fiorali; 11 toglio 12 è bianco.
vanii, che fo quello amazò suo padre in chiesia di
Frari il venere santo dii.....Questo à fato 8 fiate
sto viazo tra andar e tornar in Franza. Dize come Teroana si rese a dì 23 per non aver più viluarie, aveano manzato fino li cavalli, e fo salvo l’aver a le persone, e quelle zenle erano lì, come fo dito a Amians,de dove lui se partì, erano zonte in campo dii Roy, et che englesi sono da 80 milia persone in tutto. 11 Re non era, in campo hanno 8 in 9000 cava’li, e l’Imperador è venuto; in dito campo hanno 13 milia lanzinech ; et quando preseno quelli homeni d’arme francesi che volseno andar a socorer Teroana, zoè el marchexe di Rotolin che è monsignor di Longavilla, monsignor di la Faieta, monsignor di Claramont, et il capitano Baiardo, et che etiam fo preso monsignor di la Palissa, ma fuzite e amazò do arzieri englesi che lo menavano e scampò in campo di Franza ; e zonti che i fono, il Re de Ingallera li feno bona compagnia e vestì d’oro monsignor di Rotolili, et ne l’andar a tavola, li volse dar de l’aqua a le man e disnase con lui. Disse esso marchexe : « Sire, non farò. » Rispose il Re : « Sete mio prexon, bisogna far cussi. >i El qual Re usa gran umanità. Se uno francese è preso da conto e si dà laia ducati 4000, il Re voi i sia solo ducati 2000, dicendo a chi 1’ ha preso : « Pagherò mi el resto, » e si è preso uno fanle arà 20 scudi in borsa, basta, lo fa spoiar e lassarlo; sicliè fa bona compagnia, si tien prospererà. E quando l’araldo dii re di Scozia, so cugnato, andò a protestarli di romperli, disse al Re cli’el vardasse ben quello el fesse, rispose il Re : « Ho ben vardato il tutto avanti habi dà principio a questa impresa ». E voi venir col campo a Bologna. Madama Margarita è venuta in dito campo, praticha’ noze dii nepote archiducha di Borgogna in la sorella dii Re de Ingal-tcra. A rincontro, è il campo francese governato per monsignor di Anguleme, eh’ è il Dolfin di Franza; sono da 28 milia cavali in lutto, computa le zente d’arme, cavali lizieri, cavali di artellarie e altri venturieri che siegueno in campo la persona dii Re. È Amians lige 33 lontan di Teroana, eh’ e mia 80, ma non voleno venir a la zornata con anglesi ma star su le difese ; etiam in Borgogna sguizari hanno roto in una parte dita verso Degium, e a l’incontro vi è monsignor di la Trimolia con 400 lanze et 3000 fanti, et è redulo in la terra di Degium, fa quella fortificar e voi star a veder quello farano ditti sguizari. Si aspelava in campo di Franza G000 sco-zesi ch’é sopra la armada di Scozia clic si aspetava in Normandia, dove era l’armada dii re di Franza da nave vele 34, non sa il numero di la scozese, et che