487 MDXIV, GENNAIO. 488 Rangon li ha mandato a dir come il Papa non poi far tanto col Curzense ch’el possi aver licentia di ritornar a servir la Signoria nostra, imo è acordato con FImperador per non perder li soi beni. In questa matina, per la Signoria fu concesso al piovan c preti di Santo Aponal, ai qual per l’incendio di Rialto è slà brusà alcune loro case, di poter far sul campo predito a presso la chiesia di ligname alcune bottege, qual abino a star fin parerà a la Signoria, e l’intrada sia di loro piovan et preti : et cusì fo fato nota in Notatorio. 284* Di Fritti, dii luogotenente, fo letere. Zerca quelle occorenze. I nemici al solito in Gradisca e Gorizia. L’ussir di nostri, ha fatto che quelli castelli aveano rebelato è ritornati soto la Signoria nostra. E li cavalli lizieri .non voleno la note restar fuora di Udene, dubitando non esser asaltati. I nemici hanno abandonato Monfalcon. Et altri avisi ut in litteris. Di Corfù, di sier Alvise d’Armer baylo e capitanio et consieri, di 15. Come atendeno a recuperar le robe de la nave naufragada Contarma, c hanno deputado zenlilhomeni sopra, e si trova pur alcune cosse, corali etc. ut in litteris. Item, come ha aviso che sora el Prodano erano nove nave col gran maistro di Rodi francese, che va a Rodi a in-trar nel suo ofìcio, nel numero di le qual sono do nave di botte 1000 l’una etc. Di le galie di Baruto non scrive alcuna cossa, et fo dito erano zonte al Zante ; tamen non fu vero. Di Padoa ni di Treviso, non fono alcune letere per le giaze, nè si poi andar a Padoa perchè la giaza è fin a San Zorzi. È da saper, ozi intesi era stà scoperto uno trattato menato di dar una porta di Treviso a i minici, qual era uno Valerio Paiton da Brexa, e fo scoperto per uno frate a li Cai di X, videhcet ch’el dito avea scripto al viceré venisse sotto Padoa a bore 22, et fenzese di voler dar bataia, et poi la note mandar parte di le zente a pasar la Brenta a guazo et venir a Treviso e li daria la porta. Et è da saper, fo mandalo per Hironimo Tartaro contestabele venisse subito in questa terra di Treviso, qual vene et poi do zorni fo rimandato in Treviso. Da poi disnar, fo Pregadi per far Consejo di X, et per terminar la scusa di sier Hironimo da Pesaro electo provedador zeneral in Treviso. Fo leto le soprascrite letere, et compite, sier Hironimo da Pesaro andò in renga, excusandosi non è homo di guera, ma di pace, et che non sarà la sua andata il bisogno di la terra, con molte acomodate parole, pregando il Consegio acetasseno la soa scusa, et fo per li consieri posto la scusa di accetarla. Ave 78 di la parte, et 79 di no, e fu preso di no. Fu posto, per li consieri, che sier Nicolò Venier provedador sora in Rialto, qual ha compito provedador al sai, possi venir in Pregadi, non melando balata fin Setembre ut in parte, et fu presa. Fu posto, per li consieri, certa exemption a queli dii teritorio di Ciò d’Istria, per anni 3, di ducati 100 pagavano ut in parte', presa. Fu posto, per li savii, certa parte di le biave che de ccetero li.....scuodino alcuni danari etc. E perchè la volea mior consulto, fu rimesa a un altro Consejo e licentià Pregadi a ore 24. Et restò Consejo di X con la zonta fino ore 3, et fu assolto dii bando Domenego di Martin olim di la Camera, qual è a Roma et dà a la Signoria ducati 400 de presenti ; questo si stridava per furante ogni prima Domenega di quaresema, e mo’ non si striderà più e verà qui. A dì 18. La note e la matina fo grandissimo 285 fredo, e di Padoa nula si avea, per la giazza non poi venir. Nolo, l’aqua dolze si vendeva secchii do al soldo per Canal, perchè i pozi erano suti di aqua e li poveri pativa assai. Di Ferara, fo ledo una letera, di 5, senza sottoscritione, drizata a l’orator di Franza è qui. El qual orator la maìidò a la Signoria. Come si ha di Spagna avisi freschissimi da la corte, che il Re era amalato di egritudine che poteva viver poco. Item, che non feva alcuna preparatone di zente terrestre ni armata in mar per Italia; et altri avisi. L’orator dii Papa Bibiena è amalato con dolor colici zà zorni 4, et ha auto letere di Fiorenza, di X di la Balia, di 7, qual manda avisi di Franza, di 24 Decembrio da Bles. El qual mandoe a dir in Colegio li mandase uno secretano da lui, maxime Alberto Tealdini, el qual andò et parlono insieme, e per lui mandoe dite letere a la Signoria : il somario dirò di sotto. È da saper, di la parte fo messa nel Consejo di X zerca armar, alcuni zentilhomeni si deteno in nota, ma quelli con titolo che sono quelli porseno li par-tidi non volseno, perchè la parte non steva a suo modo, et altri pur con titolo voleano andar, ma non voleano esser balotadi, altri voleano certa dechiara-tion a la parte. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. Et feno certa dechiaration a la sopradita parte, sicome noterò di soto, zoè 3 cosse : ch’el palamento e altri coriedi di le galie o sotil o bastarde vadano a conto