53 MDXIU, SETTEMBRE. 54 causa spagnoli non ha voluto tuor Padoa ; tamen credo questo aviso vengi di Verona. Di Hong aria, da Buda, di sier Antonio Surian dotor, orator nostro, di 22 Avosto. Come era tornato il nontio dii Re, stato in Turchia, qual havia portato trieva per 4 mesi, fino il Re li mandi uno orator a tratar acordo. Item, lui orator ha parlato al reverendo Cinque Chiexie, ch’è di primi dii regno, e altri, vov includer la Signoria nostra. Li ha dito la Signoria lazi demostratione di voler esser in bona amizizia col suo Re, e darli danari di quello el dia aver, che si farà il tutto, ctc. Tamen non se incura nostri di questo, perchè si farà per via di l’oralor nostro la continuation di la paxe etc. Di Zuan Piero Stella secretano nostro, era apresso sguizari, date a ... ch’è su quel di Gri-soni verso Cuora vicino a Como. Di primo, venute ozi essendo Pregadi suso. Avisa, come essendo stà licentia da quelli signori sguizari, è venuto 11. Ha mandato a Como per aver il salvo conduto ; spera di averlo perchè cussi sguizari li promisse fargelo dar. Scrive zercha li ducati 500 che quel sguizaro ave di qui etc., et non ha auto, dicendo dover aver da missier Jacomo da la Motela. Item è nova, francesi aver dà rota a englesi solo Bologne e toltoli Fartelarie, per la qual nova sguizari ebe andavano contra Franza steleno suspesi ; pur terminono andar avanti, e sono andati da numero .... milia, benché non vadino molto contenti di l’Imperador che li promisse assai e atese poco, et nel passar per lochi di todeschi hanno voluto passino a 80 a la volta. Item, altri avisi ut in litteris. Questa nova dii romper a Franza, chi la ere.leva et chi no; tamen, a raxon di tempi, non potea esser vera, nè nulla era. Di sier Vicenzo Capello provedador di Far-mada, fo letere di 5, apresso Curzola. Come ha recevuto lettere dii Senato mandi in nota il numero di le vele, e cussi manda quello potrà aver di gripi etc. Concludendo, non è da far fondamento su altro che su le galie, di le qual si trova con lui numero..., e altre occorenlie, e aspeta quello habi a far. Tamen la lista non fo leta. perchè il Pregadi de’ stridor che el stesse li et nulla facesse ; ma non è da far move-sta per non incitar il Re di Spagna più di quello è eonlra di nui, etc. Fu posto, per li savii, una lettera a l’orator nostro in Spagna in risposta di sue. Che quella Maestà conforta la Signoria nostra a l’acordo con l’Impe-rador, dicendo per nui non ha mancato etc. Poi dirli come il campo si levò di Padoa, ma sono a Albarè insieme con il viceré et spagnoli quali fanno grandissimi danni sul nostro, che credemo sia contra la mente di la Maestà prefata; con altre parole di questa substantia. E fu presa di tutto il Consejo. Fu posto, per savii, una lettera in Corte a l’ora-tor nostro, zercha i coloquii ha auti col Papa in materia di lo acordo, dicendo per nui n 'n ha mancato nè manca, ma la raxon vuol che abiamo tuto il nostro Stado, considerando tanto oro speso e sangue sparso zà 4 anni. E di Verona, che si poi dir la compremo dandoli danari. Item, si manda una lettera al re d’Ingallerra, qual la darà al cardinal,la mandi. E fo leda etiam la lettera posta al re de Ingaltera in risposta di la sua, verba pro verbis. E justifícame la causa si avemo ligà con Franza per aver il nostro Slado, poi che l’Imperador non ne voi darlo ; nè ha mancato per nui acordo onesto ; et senio l’anti-mural di la Christianità ; con altre parole ut in ea. E lete dite letere, andò in renga sier Zuan Tri-vixan fo avogador, eh’ è di Pregadi, e fé una longa renga laudando le operatimi dii Principe in ogni età, comemorando di spagnoli quello ne hà fato sempre, et dicendo saria ben aver 5000 cavali alienigeni da potersi aiutar (volendo dir turchi ma non exprimeva) etc. Poi venuto zoso, andò sier Lucha Trun el consier, e non laudò scriver in Ingaltera al Re poi semo stà tanto a responderli, perchè l’Imperador la farà veder a Franza etc. Poi rispose a tutti do sier Piero Balbi savio dii Consejo, dicendo di turchi è tempo assai volendoli per tempo novo ; e di la lettera al re d’Ingaltera, si poria mandar la copia in Franza. Venuto zoso, sier Alvise di Prioli fo savio a terra ferma, qu. sier Piero proenrator, parloe in risposta. Sier Lucha Trun consier messe indusiar la letera al Re predito. Andò le do parte : 3 non sinceri, 86 di savii, 89 dii consier ; itenm, 80 di savii, 98 dii consier. E questa fu presa : sicliè non fo scrito in Ingaltera, e fo ben fato per mia opinion. Fu posto, per li savii, che sier Zuane Vituri provedador di stratioti, ch’è amalato a Asolo, li sia dato licentia di venir a repatriar; e fu presa ; 13 di no. Fu posto, per li savii, che le tanxe numero 15 e le dexime numero 22, si seuodi per tutto questo mexe a le cantinele, poi sia mandata zoso a le Cazu-de, e taia a raxon di 60 per 100, ut in parte. Presa. Die 13 Septembris 1513, in Bogatìs. Fo deliberato questi mexi superior, che li debitori de le do decime numero 21, 22 et meza tansa