87 MDXHI, SETTEMBRE. 88 dador Loredan, in consonantia. Come i minici erano venuti, il viceré col campo a Este, et erano corsi et parte alozati fino a la Mota. Li nostri cavalli lizieri venivano inculandosi, erano a Monselice. Item, se intese per letere, come il capitanio ze-neral li era venuto dolori grandissimi di stomacho, adeo per la doja era andato a leto ; con altri avisi, utpatet. Da poi disnar fo Pregadi. E leto le letere di Pranza, di quel domino Costanzo, di le qual fo dà grandissima credenza, et sacramenta el Consejo. Item, di Padoa e di Udene, et le letere di Fiorenza, la copia di le qual noterò di soto. Di Padoa, fo letere di osi, hore 15, dilpro-vedador venerai. Zercha danari, et i ninnici al solito. Come eri sera scrisseno, dimandano danari e da-. nari ; restano aver ducati 8000 per compir la paga, et sopra questo scrive longo. Item, il capitanio zeneral scrive zercha aver inteso la nova di sguizari acordati con Franza, e dice certa sua opinion. Fu posto, per li savii d’acordo, una lelera a Roma a li oratori nostri Landò et Foscari, avisarli questa nova di Franza, e altre particularità. Di la qual letera fo racomandà grandissima credenza, et però lasserò spazio, sapendola, di notarla. Fu posto, per li savii, dar provision a domino Andrea Mauresi capo di stratioti e alcuni altri, ut in parte, li quali sarano nominati qui avanti. Andò in renga sier Zuan Vituri, é di la zonta, stato proveda-dor di stratioti, dicendo non è tempo di far questo, si meterà confusion in campo. Li rispose sier Lu-nardo Mozenigo savio dii Consejo. Poi sier Luca Trun consler, messe de indusiar. Andò suso sier Andrea Griti procurator, savio dii Consejo, et con-seiò si dovesse prender la parte, altramente segui-ria più confusion. E andò la parte, e fu presa. Et licentiato il Pregadi a hore 24, restò Consejo di X con la zonta, et steteno poco che veneno subito zoso. 53 * Et judico scrivesseno letere a Padoa e Treviso, che subito tutti quelli padoani e trivisani, è stà licen-tiati et erano de qui retornino e dovesseno subito venir zoso. Et è da saper, in questo mese, soto questi capi : sier Francesco Falier, sier Anzolo Trivixan e sier Michiel da Leze, perché non dubitavano di so-speto, mossi da compassion, fo dato licentia a padoani numero — et trivisani numero____che dovesseno et polessono ritornar a Padoa, videlicet quelli con-tra i qual non era sta’ fato processo. Et per mia opi- nion, fo mal fatto; si dovea indusiar qualche zorno, e di questo tutta la terra mormoroe. Li quali tutti é rebelli, chi per natura, chi poi è stà Irati di dete cità et venuti di qui, sono fati più rebelli. Ancora fo, per Colegio, scrito a Padoa et a Treviso dovesseno star vigilanti a la custodia, perchè questa venuta de i nimici non è senza qualche disegno loro. Et che ’1 governador zeneral, qual era andato fuora di Treviso a piacer a li monti, dovesse ritornar in la terra. Item, in questa note fo mandati in Padoa questi homeni di l’arsenal per esser messi a le porte, con 5 homeni per uno, e datoli danari ducati----per uno, zoè questi. Felì Nordio, armiraio di l’arsenal. Maistro Nicolò da le Taie. Maistro Matio, brexan. Maistro Zuane, proto di remeri. Item, ordinato a li patroni, mandino la reatina seguente 30 burchiele con 3 homeni per una verso Chioza. Item, archi busi, etc. Ancora fo mandato in questa note a Padoa, do capetanii, Andrea Vasallo et.......Muschiatello, con homeni 25 per uno, acciò stesseno a custodia di le porte. In questo Pregadi, fu posto, per li savii,una parte: come avendo questo Consejo inteso, per letere di re-ctori di Padoa, saria bon gratificar quel populo in loco di la contribution fanno per le fabriche di la terra, e sarano più contenti li fosse lassato li tre dadi che fo suspesi e levati, quali siano ritornali per uno anno, videlicet il dazio di la masena, di le porte, e vin a spina, è però sia preso : che ditti 3 dacii, siano incantadi e quello si trazerà si metti in le fabriche, et de cmtero loro non pagino più ditte fabriche, e siali rimesso quanto è debitori, excepto la prima rata di questo mese. Fu presa. Copia di una parte presa ozi in Pregadi, a dì 26 Septemòrio 1513. Per letere di rectori nostri di Padoa, ora lette, questo Consejo ha inteso, quella fidelissima comunità et populo aver instantemente richiesto che, in loco de la contribution a loro imposta per la fortificatici!, li siano ritornati li tre dacii di la masena, porle, et vin a spina et a grossa, che erano stà su-suspesi, in gratifìcalion de ditta comunità et populo. Et essendo ben conveniente satisfarli :