95 MDXIII, SETTEMBRE. Nolo. In questi zorni, vene in questa terra domino Sagramoro Visconte, qual come soldato di Pranza sta a Padoa, et fu alias preson in Toresele. Alozò a casa di soi milanesi. Fo in Colegio, è degno homo. Et poi per la terra andoe vedendo quello volse, et poi si partì e ritornò a Padoa. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta gran-da. Et avanti si reduseseno, vene sier Polo Braga-din qu. sier Zuan Alvise, che fo dito era sta preso da i ninnici, dicendo aver scapolato, e aver auto la caza da i nimici più de quatro mia, e come fevano danni grandissimi, et menavano via animali assai et robe 58 * de villani, etiam brasavano case etc. Item, se intese sier... Bragadin di sier Alvise è sta certo preso; poi se intese etiam di sier Domenego Boti qu. sier Otavian qual era a Gorgo, e volendo fuzer in barcha fu fato arivar et fato preson; di altri zentilhomeni non intese. Si dubita di sier Zuan Foscarini qu. sier Nicolò e la moglie, fia di sier Zorzi Corner procurator, quali erano a la villa. Sicliè tutto il paese è in fuga. Et in questo zorno, di ordine dii Colegio, avendosi auto letere di sier Marco Gabriel podestà di Chioza dii grandissimo numero di villani, erano a Monte Alban, con animali, cari di robe, et lui mandava barche et quello poteva per farli tragetar. Etiam fo mandato sier Jacopo Antonio Tiepolo podestà di Murati con barche di Muran, et sier Alvise Donado podestà di Torzelo con barche a Chiozà a questo efleclo et archi buzi. Etiam fo mandato barche a Liza Fusina a levar villani, etc. A di 28, la matina. Se intese sier Zuan Fo-scarini con la moglie, scapoli, esser fuziti et arivuti in Padoa. Di Padoa, dii capitanio, e una dii proveda-dor generai, di eri sera. Come i nimici erano a Bo-volenta ; alozato il viceré in la caxa di Foscarini sora l’acqua, et dannavano per lutto, corendo fino a Piove. Li nostri cavalli lizieri é fuora, e par siano la più parte in visenlina verso il veronese. Scrive il prove-dador, eri sera detono a l’arme in Padoa, e lutti corseno a le sue porte, il capitano zeneral e lui tutta la note sono andali atorno. Item, danari e danari. Item, aver preso tre de i nimici, quali dicono certo voleno o ritornar su el Polesene a danizar etc., over venir in meslrina. Et il capitano zeneral scrive, come è di opinion, venendo in mestrina, di ussir di Padoa e meterli di mezo, intervenendo le zenle è in Treviso col gover-nador, et però ha scritti a sier Nicolò Baiasti*« podestà e capitanio di Mestre, fazi far la descrition tutto il leritorio, stagi in ordine con le arme, e fazi portar via le vituarie vi é per il teritorio et condurle in Ve-necia ; con altre perticularilà etc. Di Crema, dii capitanio di le fantarie, di 59 23. Zercha la Capella di Bergamo, dove vi è andati a campo da 2000 persone con artellarie, saria bon non perder l’artellarie é dentro, e quel provedador, perchè mal si poi tenir; et atender e conservar Crema, che di nulla dubitano. Dì sier Bortolo Contarmi, capitanio di Crema, di 22 et 23. Prima, in materia ut supra. Poi, zercha danari da pagar li fanti e zente è lì, e il modo e altro particularità, ut patet. E fu fato le letere di cambio di ducati 3000. Fo parlato in Colegio molto far provision di danari per non vi esser un soldo, el voleno meter do decime et Va tansa, e li savii voleano Pregadi, ta-men li Capi di X, perchè compivano, volseno il suo Consejo. In questa matina a Castello, per il Patriarca, fo disgradato uno prete per li soi ntensfati, qual fu preso con li zenlhilomeni, et è in dolo, et sarà descopà e squarlado. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta di presoni, et venuta zoso, rimase simplice e spazò il dito prete. Et in questo mezo li savii se reduseno. Fo letere di Padoa, di ozi, dii capitanio zeneral. Come si dovesse far che tutlo el mestrin fusse in arme. Ha scrito al governador Bajon vengi a Mestre con la sua compagnia, perchè, venendo i nimici più avanti, e passando la Brenta, non havendo artelarie con loro, come non hanno, e sono a la li-ziera, esso capitanio con bona parte di le zente voi ussir di Padoa e darli adosso, e promete indubitata victoria etc. Fo mandato per zercha 20 zentilhomeni che ve-nisseno in Colegio, per mandarli chi in mestrina, chi a Trevixo. Adeo li comandadori andavano atorno zercandoli; li nomi di li qual noterò più avanti. Di Mestre, di sier Nicolò Balastro podestà e capitano. Fo letere. De oecurentiìs, et provision el fa justa le letere aute dii capitanio zeneral. E ha mandato per le ville a far star tutti li villani armati ; ma tutto il paese è in fuga, e tutti fuzì etc. E noto. A Margera, qual è serada, erano grandissimo numero di cari con robe, forinenti e altro, e animali l'uzidi, e cussi a Liza Fusina. Et fo mandate per la Signoria quante barche piate e altro si à potuto aver, a levarli. Etiam per Colegio fo mandato a Liza Fusina provedador sier Vicenzo Valier è di Pregadi qu. sier Piero, qual ha possession a le Gam-