331 MDXUI, NOVEMBRE. 332 capitanio zeneral etc. Et a questa relationc fo mandati tutti fora, chi non era di Colegio. Vene in Colegio il governador zeneral Bajon, aeompagnato da alcuni zentilomeni, che fo mandato a levarlo ove era alozato. Fu questa malina per tempo, senza dir altro, avendo inteso sier Cristofal Moro provedador zene-ral in Padoa si dovea far in Pregadi un provedador zeneral in Padoa, dubitando non esser fato lui, perchè per niun modo voi esser col capitanio zeneral e non si taiano ben insieme, e cussi senza dir altro, avendo la lieentia in mano per parte presa in Pregadi, et era a sue spese qui venuto e stato fino ora zorni____, andò a tuor lieentia dii capitanio zeneral e signor Thodaro Triulzi, savii e rectori. E udito messa ai Carmeni, montò a cavalo et andoe a Strà a montar in barca. Andò con lui sier Ilironimo da Canal electo capitanio di le galie di Alexandria, di sier Bernardin, e non altri. A tutti li restanti, parse di novo questa levata, et subito fo serito a la Signoria di questo per li savii. Et per Colegio ozi fo scrito, che dovessimo essi savii chiamar tutti li zentilhomeni sono a Padoa a custodia, e persuaderli stagino per tutto il mese, e mandi in nota quanti resterà. La qual letera zonse questa note qui a Padoa. De i nimici si ave: come haveano brusà il borgo di Este da la banda dii monte, e stanno con gran paura de’ nostri, et hanno brusà coperti in ville, tra li qual in Valnogara alcuni coperti di sier Domenego Contarini capitanio di Padoa, qual ozi li fo portato la nova in Padoa. Et per altri avisi, si ave spagnoli erano a Ruigo, e voleano venir a restelar a Cavarzere. E quelli di Ruigo ha mandato a dir a Cavarzere a quelli vi sono fuziti, si levino de li, perchè i nimici voi venir a sachizarli. Se intese, l’lmperador aver donà la riviera di Salò e Salò al viceré in particidari, che sia sua. Come ho scrito, Zuan Paulo di San Anzolo con-dutier nostro, venuto a Padoa dii campo inimico sopra la sua fede per tratar di rescuodersi, è stalo qui tre zorni ; ora ritorna presoli da i nimici. Di Padoa si partile, inteso il partir dii provedador Moro, molli zentilhomeni. Etiam loro ve-nciio a repalriar, et lo vulsi remanir per compir il mese, come era il dover. Da poi disnar, fu Pregadi, e fo scrito a Roma. Fu posto, per li savii, che li debitori del 4.° di tansa n.De 10 e di la decima n. 92, qual è a li go-vernadori, si possi pagar ancora con il don per tutto il mese; qual passalo, siano mandate a le cantinele e lì scosse, ut in parte. E presa. Fu posto, per li consieri, che sia dà l’abazia di Rotazo, diocesi di Antivari, a domino Luca Alla-tovicb clerico antivarense, qual l’ha auta dal Papa, ut in parte. E fu presa. Fu posto, per tutti di Colegio, una parte : che tutti quelli sarano debitori di mezi fili, siano cazadi di Pregadi e privi di oficii loro, si non porterano il boletin di aver pagato, ut in parte. Et fu presa; la copia sarà qui avanti. Fu posto, per i consieri e savii, la parie di oficii, di bando. E sier Ilironimo Moro cao di XL messe voler la parie, con questo fosseno exceptuade il contribuir di le utilità incerte, sì di rczimenti, come oficii. Item, siano exceptuadi il servir gratis leQua-rantie, e l’OGcio del signor di note. Andò le parte: 60 dii Cao di XL, 124 di consieri e altri. E questa fo presa. Die 14 Novembris 1513. In Eogatis. 195 Essendo stà posti questi zorni passati li mezi fili, con condition che quelli che pagasseno fusseno fati creditori a l’oficio di le biave de tanti formenti a L. 5 el staro, come ¡11 quella deliberation particularmente se conlicn, è conveniente, essendone stà scossa una minima quantità, trovar modo mediante el qual li debitori di ditta raxon se rondino prom-pti al pagamento. L’anderà parie : clic tutti quelli che jusla la deliberation presa in questo Consejo hanno pagato e pagerano li ultimi mezi fili per tutto il presente mese, possano con el credito suo pagar le decime prese si sue come de altri, che se meterano del 1515, et da lì in suso. Et quelli che nel termine sopra scrito pagerano dicti mezi (iti, aver debano 10 per 100 di don, non avendo altro don di le decime, come è onesto; remauendo però in libertà de quelli che volesseno in loco del sconto soprascrito tuor tanti formenti a l’oficio di le biave, poterlo far justa la forma di la parte sopraziò presa, la qual in li altri articoli a la presente deliberation non repu-gnanti resti firma et valida. 30 di no, 141 di sì. Die 31 dicto. In Eogatis. Sono stà fate, cussi rizercando le urgenlie dei tempi, diverse provision per recuperar il dinaro, lauto necessario ; el tamen de quelle se scuode una poca quantità respetto a quello se doveria ; et tra le altre ultimamente fono posti li mezi fili, i quali pochi pagano con grave danno de le cose nostre