535 MDXIV, FEBBRAIO. 536 mento al sopracomito non si parti di galia, et feno una crida a San Marco, che tutti li homeni di dieta galia devano restar in galia, e quelli è parliti tornar, sotto pena di perder la refusura. E tamen nulla valse che tutti smontono in terra, solurn il sopracomito e cornilo per ubedir restono in galia, tutti li altri l’abandonò, per esser stati mesi 20 Cuora. Et per la Signoria fo mandato a dir al ditto ora-tor nostro sier Antonio Zustinian dotor venisse subito in Colegio a referir, et cussi vene vestito di soarlato con barba. Et referi con li Cai di X quello era de importanza a referir. E per esser venute questa matina lettere di Roma, di 3, di l’orator nostro, di grande importanlia, licct nevegasse molto tardi, fo comanda far ozi Pregadi, e cussi fo facto. Vene prima sier Nicolò Vendramin provedador, executor, vien di Padoa questa note con letere di credenza dii capitanio zeneral, etave audienlia,efr'am con li Cai di X, in materia si mandi denari, aliter Padoa si perderà etc. Fo mandato a Padoa ducati 1200 in questa sera. Vene etiam, avanti l’orator vien da Constantino-poli, in Colegio domino maistro Matio di Gaiardi medico dii sanzaco di Bossina Feris bei, qual vien di Bossina, etiam con li Cai di X ebbe audientia. * Fo dicto ha letere di credenza dii suo bassa, el qual ha cavalli 7000 lì in Bossina in ordine, et ha auto do comandamenti dii Signor di star preparato, et aspecta il terzo, qual auto, convien cavalcar, etc. In questa terra non si parla di altro che di turchi; questi si brama, questi si desidera, e tutti dicono il voler suo. Si divulga nel Consejo di X, el Serenissimo, sier Andrea Gritti procuralor, sier Alvise da Molili, sier Francesco Bragadin non voleno Turchi, et sier Antonio Grimani procurator, sier Luca Trun consier, e sier Zorzi Emo fo savio dii Consejo dicono non è altra redemption alle cosse nostre che ligarse con turchi e farli passar in Italia. Di Roma, di V orator nostro, di 3. Come era zonta una stafeta di Spagna, et l’orator yspano era stato dal Papa, et poi fu el nostro. E scrive colloquii auti insieme zerca 1’ acordo, e l’Imperador è contento far le trieve per uno anno, con questo li ro-magni Verona et sia libera sua, et di Brexa e Bergamo che le restino come le è, da esser messe in compromesso dii Papa, zoè di là di l’Adexe; et Padoa, Treviso e il Friul resti a la Signoria, con questo la Signoria dagi a l’Imperador ducati 200 milia; con altre parole. Et che ha il Papa aviso che si trama uno per di noze di la seconda soa fiola in el secondogenito di Borgogna nominato don Ferrando, eoa questo li dagi la ducea dì Milan in dota. Et che sgui-zari par siano contenti aeordarsi con Pranza, con questo lassi il stato di Milan, e il Re abbi il contà di Aste et Zenoa. Et la dieta è stà messa a li 14 di Fevrer. Item, che il Papa li ha dito che ha mandato el conte Guido Rangon a Civita per il magnifico, che vrgni a Roma, e voi vadi a Bologna a far fanti. Et si voi meler in ordine le sue zente, e vederà per via de Ingalterra desturbar quelle noze di Franza, qual si pratica per via dii re di Spagna. Item, che l’Impe-rator non verà a Trento, come fo dicto, per esser implicato in Alemagna; et che ’1 zercava di vender Modena per aver danari, sichè con qualche tempo etiam la Signoria nostra averà Verona. Etiam scrive colloquii ha auti esso orator nostro con il Cardinal Santa Maria in Portico Bibiena, zercha questi acordi, etiam col Cardinal Corner, et parole li ha dito il Papa di lo acordo prolocuto. Item, manda letere di 1’ orator nostro è in Spagna. Di sier Vetor Lipomano, vidi letere di Ro- 311 ma, di 3. Come li oratori di Ragusi erano stati dal Pupa lungamente, con i qual noi lui sier Vetor li parloe. Dicono aver aviso fresco ila Constantinopoli di uno mese, come il Signor fa gran preparamento per mar e per terra, per Italia, et uscirà con 300 vele, et per terra averà grande exercito,e vorà passar in Puja over in la Marcila. Però il Papa dovesse proveder e unir la cristianità; e dicono il Papa averli ditto proveder con il Concilio, etc. Item, come il gran maistro di Rodi, a Rodi era stà facto a dì 15 Dezembrio el fradello dii Cardinal del Final domino Fabrizio dal Careto. Et quel Gran Maistro morite presso Rodi, a dì 13 Dezembrio in nave, era il prior di Alvernia francese domino Guido Blanchfort. Item, come era venute letere di Spagna a 1’ orator yspano, qual è stato col Papa : par quel Re è contento si fazi 1’ a-cordo, e cussi si farà prima le trieve. E per quello ha iateso, et li ha ditto el Cardinal Bibiena, Brexa e Bergamo si melerà in man dii Papa, e Verona resterà a F Imperador. Item, scrive : l’orator yspano è stato dal Cardinal Remolino. Se dize voleno andar dal Papa con li oratori cesarei, e protestarli si resolvi a esser con loro contro la Signoria nostra, acciò non si stagi in questi debati. Item, come il Papa ha mandato per il magnifico Juliano, eh’ è a Civita, vengi a Roma. Di Franza, fo letere di V orator nostro sier Marco Dandolo dotor et cavalier, da Bles, di 21. Prima, zercha exequie di la Serenissima Rezina eh’ è stà grandissime, e il corpo posto in una sala, e balsamato, tenuta sopra terra molti zorni, e tutta la