93 MDXIII, SETTEMBRE. 94 diamo copia. Con questa, altro non scrive di momento, se non qualche pensiero che si ritraheva de li in-ghilesi nel procedere de la guerra dopo lo acquisto di Teroana, la quale havevano sfasciata, chi diceva per non esser obligati a tenirvi gente per guardarla, chi per riempiere Sant Omer terra de lo arciduca lì vicina, la quale a questo modo non debbe esser molto populata, poiché si cercha riempierla de li ho-meni di Teroana. I pensieri che si stimava facessino gl’ inghilesi erano questi, perché vedevano molto proviste et gagliarde le terre del re di Francia vicine a Teroana in su la riviera di Somma, come è Amiens, Albavilla et Perona, et disfidandosi di poterle expu-gnare, si credeva che volessino andare verso San Quintino alla radice di quel fiume, dove non credevano che fusse provisione alcuna, per entrare per quella via in campagna per la via di Rens, e procedere verso Parigi; ma questo disegno si era pensato di obviare col fare mettere ne le terre grosse tutte le vettovaglie, et col campo de’ francesi impedir le * vettovaglie loro. E per quello che intendiamo per via di Lione per letere di privati, che già gli inglesi si erano inviati per quel camino, et erano a campo ad Aras. Stimiamo che siano costì molli che sappino come sta quel paese, et con quelle notitie si potrà meglio intendere et judicare quello che diciamo di sopra. Altro non habiamo da scrivere al presente, salvo che per li medesimi avisi di Lione, s’intende i svizeri esser a campo a Digiun in Borgogna, et strigonlo forte. Li avisi che ne date de le cose di Levante, come sono grandi e d’importantia, così ne sono stati gratissimi, et vi pregiamo che non vi sia grave seguitare di avisarne di tutto quello che intendiate del successo di quelle cose. Bene valete. Ex palatio fiorentino, die 18 Septembrio 1513. Deeem viri Balia Beipublicae Florentinae. Copia d’uno capitolo dì 1etera di Buberto Acciaiuoli da Amiens, de 5 Septembrio 1513. Avanti hieri, ci furono da più bande avisi, come el Re di Scolia havea rotte le gente del Re d’Inghilterra, et presi certi personagi di conto, et morti circa 6000 homeni. E di poi si è questo medesimo innescato di varii luogi, e non obstante non mi paia la sia ancora di luogo degno di fede, tamen risuona da tante bande che tutto o parte ne potria essere. Et da ieri in qua, per molte spie si intende del campo inglese, che quello Re, per quello accidente si ritorna nella isola; tamen non si scrive per cosa certa, ma più tosto per detto et raporto di spie. Quando seguisse, quello exercito restarà in disordine, e le cose di costoro resleriano in buono essere. Lo Iinpera-dore si trovava in campo, et vede e manegia tutta questa guerra, et se non ha migliore fortuna in questa che sia solito ne le altre saria desiderarlo governatore del tutto. Altro per questa non occore che racomandarmi a le Signorìe vostre. A dì 27, la matina, fo letere di Padoa, dii 58 capitanio venerai, el qual è varito. Et zercha i nimici, come dirò di soto, e starà oculato, e haver ordinato tutti stagi a la sua guardia, e non resterà di far ogni provisione. Di sier Andrea Loredan provedador generai, di Padoa, di eri sera. In eonsonantia. E come i nimici erano corsi et venuti col campo a Conselve, et il vicario over provedador di Conselve Belletto Ambrusani era venuto in Padoa, dicendo i ni-mici haver corso fino a Bovolenta facendo gran danni, et aver preso sier Polo Bragadin qu. sier Alvise et uno da cha’ Foscarini,non sa qual, di quelli hano a far a Bovolenta. Item, se li mandi danari et presto, presto. È da saper, tutto il Piovà è in fuga, tutti coreno a le basse a Monte Alban, e assaissime zente et animali ; et molti zentilhomeni erano a le so ville sono siati in pericolo grandissimo, parte é zonti, parte non si sa di loro. Di Treviso, di sier Sebastian Moro podestà e capitanio. Zercha danari da pagar le zente, é lì. Il governador é ancora fuora ; li ha scrito quanto la Signoria nostra li ha mandato a dir. Noto. Batista Doto é qui, e la sua compagnia è a Treviso. Et a bona hora, li Cai di X fo in Colegio, per letere aule di Padoa. Fo divulgato e fo cossa certa, come il capitanio zeneral fiavia fato retenir il suo capelan di nation.........et uno suo ragazo veronese nominato...........fiol di uno chiamato Zuan Carmignan ; la causa non si sa. Etiam se intese certissimo in questa note esser a Padoa in la sua habitatione stà trovà morto uno fradello di missier Janus di Campofregoso, ch’è go* vernador a Saona, chiamato Zuan Batista di anni.... qual era con il capitanio zeneral. Et ha auto 32 ferite; non si sa chi l’habi morto, et fo grandissimo caso, fo sepulto, e altro non se intese.