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UDXIV, GENNAIO.
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go e lo nepote che erano nostri bombardieri; e zonti a Gradisca, fu messo l’artelarie di dentro, poi lui sentì far uno bando che tutti li contadini e quelli aveano bestiami per condur l’artelarie andasseno a caxa, e che in termine di zorni 8 dovesseno ritornar a Gorizia perchè vtfleano far novo campo. Alcuni di-zeano andar a Cividal e altri diceano qui a Udene. E che poi il conte Cristoforo si parli con tulli li cavali e andò a la volta di Gorizia; rimanea cavali 100, e che menavano in Gorizia tutti li butini facti, e che a Monfalcon non è rimasto soldato alcuno, salvo 25 over 30 homeni di Carsi che butano zoso la rocca. E al governo di la terra è rimasto uno Zanino, homo di la terra ; et che erano zerca 150 cavali lì a Monfalcon, quali cargavano vino per la taia messa, dove era Nicolò Savorgnan sopra a farli cargar et mandarli a Gorizia.
Die 6 Januarii 1513. In Rogatis.
    L’anderà parte: ch’el sia posto una decima e rneza tansa da esser pagate a l’oficio de la camera de Im-prestidi a restituir del trato de la graveza novamente imposta a le biave, principiando a dì primo Marzo ad far la reslilutione a quelli che prima averano exborsato li soi danari, et cussi successive a cadauno per l’ordine suo, dechiarando che tutti quelli page-ranno la mezza tansa da mo’ a zorni 15 proximi, et la decima per tutto el presente mexe, abino 5 per 100 de don da la Signoria nostra, et possase l’una e l’altra pagar con el credito dei danari prestadi. De-bano pagar la soprascrita tanxa etiam quelli che prima non erano lansati de imprestedo et serano tansati de novo, come è onesto. Non se possa spender alcuna minima parte del denaro si trazerà de le presente graveze in altro salvo in le occorentie e necessità di lo exercito e de le cità nostre de Padoa et Treviso et Patria de Friul et Crema, ac etiam per l’armar et satisfar quelli che ultimamente in qne-sti bisogni de dite cità hanno prestà danari a la Signoria nostra, solo le più grave pene dei furanti et de pagar tutto del suo chi ordinasse ove facesse partita in contrario; et azò che questo sia con zerteza observato, sia preso ch’el camerlengo di comun a la cassa debba ogni domenega portar over mandar in Colegio el conto ordinario particular et distinto dii denaro sì scoso come dispensato questa setimana, el non possa meler partida alcuna in zornal over men-sual che non sia etiam sopra el ditto conto, sotto pena dei furanti al camerlengo et de privalion de l’oficio al scrivan che l’avesse notada : et esso conto
deba sempre al primo Pregadi, da poi apresentado, esser ledo a questo Consejo avanti ogni altra lelione, et poi consignato a li rasonati nostri, i quali, solo debito de sacramento, siano obligali vederlo con ogni diligenlia et scontrarlo con el zornal over mensual et referir sempre la verità al Serenissimo Principe in Colegio de quanto i averano trovato et de la pena ne la qual incorerà dito camerlengo nostro. Essi rasonati, in premio de la industria sua, ne abino 10 per 100. Ave 28 di no, 136 de sì.
    A dì 9, la matina. Fo leto le letere di Pranza 268*> con li Capi di X. Vene l’orator di Franza et fo in Colegio con li Cai di X. Vene l’orator dii Papa, etiam con li Cai di X fo aldito.
    Di Padova. Al solito i nimici. E come fo mandato di qui zercha 35 di le maestranze quali fonno pagati per uno mexe, et eri compite et sono partiti e venuti via, eh’està grandissima disobedienza ; e altre particularilà, ut in litteris.
    Di Udene, dii locotenente,di 7. Nula di conto.
    Da poi disnar fo Colegio di la Signoria et savii, 268 * con li Cai di X. Vene Torator di Ongaria etc.
    A dì 10 fo San Paolo primo eremita, e il capo è a San Zulian, ma non si mostra perchè el fo robalo in Ongaria e portato qui, e per una paxe che volse far dito Re con la Signoria, li de’ a l’incontro il corpo di uno Alvixe Grimani che era integro, el qual in Ongaria è adorato come fusse il vero San Paulo predilo; e però in tal zorno dito corpo non si mon-stra, ma ben si poi veder in altri zorni, e li Cai di X alias leniva una chiave.
    Di Padoa. Fo lettere. 1 nimici sono al solito. Si dice pur che le zente pontifìcie se ne vanno via a pochi alquanto.
   Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta granda.
   A dì 10 Zener 1513, more nostro veneto. Fo il zorno di San Paulo primo eremita. Marti, a ho-re .. se impiò fuogo nel monasterio di Crosechieri, processo di la camera dii primo medico, et perchè il vento era grandissimo, in poco tempo et manco di hore 3 brusoe tutto il monasterio et alcune caxe da driedo, tamen la chiexia non ave mal, dove giaze il corpo di Santa Barbara. Et essendo impiato dito foco, sonando la campana martello justa il solito in Rialto, fo scoperto uno altro fuogo in una botega di tela-ruoli qual teniva il diamante per insegna, et fo che tenendo una olla per fuogo in botega, cazete una fa-
      (1) La carta 267* ò bianca.