407 MDXIVj GENNAIO. 498 290* 291 di quelli baroni per dolersi di essi populi, et difendersi di quello li opponevano. De che, tien il Re li deputerà 4 ad aldirli et adatarli insieme. Et hanno terminato far li a Buda, il Re, una dieta in diePuri-ficationis; ma il reverendo Cinque Chiexie non li piace, ni etimi il conte vaivova transalpino, eh’ è quelli governano il regno, dubitando esser privi di quel governo, etc. Dii capitanio generai, da Padoa, di cri, bore 2 di note. Come tien i minici non siano per levarsi. Scrive, zereha le zente in Friul, stanno mal in Udene, et saria meglio meterle a Uderzo e in quelli contorni, perchè crescendo le forze iuimiche, si potrà esse zente meglio tenir a Treviso, che dove i sono. Di Friul, di sier Jacomo Badoer logote-nente, da Udene, dì 20. Come i nemici, ut supra. Dii licentiar di le zente di domino Baldisera di Sci-pion per Treviso, quale meteva in confusion quele altre zente; e allre particularilà. Et nota, sier Zuan Vituri provedador zeneral scrìve e ti am lui unito. Di Treviso, di sier Hironimo da ca’ da Pesaro provedador zenaral, di 21. Come, in quela matina, partito di qui con neve, venuto a Margera, e cavalcando per il Teraio, li vene contra molti di Treviso, e appropinquato a la tera, li vene grandissima zente contra. trevisana, et poi le zente d’arme e fontane, e con gran contento di la tera inlroe lì, visto da tutti con tanto amor quanto dir se poiria. Et poi quelli capi li veneno a parlar, dimandando si avea portato danari da pagarle. De che lui disse non li mancheria di danari, et ogni altra cossa. E nota, sier Sebaslian Moro podestà non li vene contra, ma la matina lo vene a levar di casa, et acompagnarlo a messa a la Madona, etc. E leto le letere, chiamono Consegio di X con la zonta. Et andono zoso in camera dii tormento, sier Andrea Trivisan el cavalier consier, sier Stefano Contarmi Cao di X, sier Orsato Zustinian avoga-dor, sier Bernardo Bembo dotor et cavalier, in-quisitor. Chi examinasseno, over desseno corda, non lo so, et poi ritornorono in Pregadi. Et è stato dentro el Consejo di X una hora, credo per scriver a Roma. Fu poi posto, per li savii, una letera a l’orator nostro in Corte. Fu posto, per i savii, una parte: che ’1 capitanio zeneral nostro, con li rectori nostri di Padoa, pos-sino asolver cadaun bandito per omicidio puro, avendo la paxe, sicome per letere ora lede si ha inteso; e questo acciò lavorino essi che sarano I Marti di M. Sanuto. -- Tom. XVII. absolti, o contribuiscano a le fabriche di Padoa. Et fu presa. Fu posto, per i ditli, la parte di le biave, che li signori scuodino, come l’altro Pregadi fo leda, e fo intrigata e non balotata. Di Teltre, vene letere di sier Hironimo Dar-harigo podestà e capitanio, di 22. Come ha aviso che a Trento, zuoba,a dì 19, erano zonti li forieri di l’Imperador, qual il zorno driedo doveva zonzer de lì, et vien a far una dieta, dove vi sarà il viceré, il marchese di Mantova, si dice il duca di Mi-lan, et oratori di sguizari. Item, come quelli dii coutà di Tiruol, hanno concluso in la dieta fata di aiutar l’Imperador contra la Signoria nostra, e darli fanti 12 milia; ma tien che solimi 4000 saranno in ordene,et che vorano prima venir a expedir il Friul, poi il resto, si polrano. El poi fo licentiato Pregadi, et restò Consejo di X simplice. A dì 24, la matina. Vene in Colegio domino Baldisera Scipion, fo governador di le zelile in Friul, qual è varilo non ben del tutto, ma parla ben. Et ave benigna audientia; narò la cosa di Maran, presente sier Bortolo da Mosto savio a teraferma, e si justificoe a suo modo. In questa matina, fo publiebà la condanason fata l’altro eri nel Consejo di X con la zonta contra Alvise da Como da Bassan, era in presoli per malli modi tenuti contra la Signoria nostra, che ’1 dito sia relegado in vita in Cypri, con taia rompando il confin, ut in parte. Di Padoa, di rectori e savii, 1 nemici al solito, et non sono mossi. Si dice il viceré dia andar a Verona e poi a Trento; altri dice spagnoli passeraio su el Polesene. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta granda. In questa sera fo mandato a Padoa ducali 1000; tamen non vi é provedador zeneral, perchè sier Do-menego Coniarmi capitanio non voi più far l’oficio, et sier Domenego Trevisan cavalier procurator, che è lì, non voi restar provedador. Et per Colegio, fo scrito che esso sier Domenego dovesse perseverar in provedilor sicome prima, e dispensar questi denari. E da saper, se intese il marchese di Mantova Francesco da Gonzaga, qual con mal franzoso, è in leto impiagado, aver renoncià in vita il marchesato predito a suo fiol Federico primogenito et unico, qual dejure li aspeta il domino, et lui voi atender a......... Ancora, per forestieri, se intese che il duca de Mi- 291 * 32