221 MDXIII, OTTOBRE. 222 tamen ha fato il suo debito. Disse si ha perso una bela vitoria, la qual si avea a bota ferma si nostri stevano saldi; ma Dio non ha voluto, i nimici erano roti certo. Poi disse la Signoria dia a queli mete la 131 vita a pericolo per ben di Slado usarli gratitudine ; e Dio volesse il capitanio zeneral avesse fato a suo modo; certo i nimici da loro si fugavano et erano roti. Poi disse a lui eli’ el dimandava tre cosse : la provision di ducati 50 al mese, come fu preso in Pregadi, e li homeni d’arine l’avìa, eh’è scriti n........ et oltra questi ne fece a Marostega; seconda aver 3 page, e la rasoi) voi avendo servito siano pagali ; la terza cossa dimanda, non avendo la compagnia di 150 omeni d’arme che lì fo promesso darli per Pregadi, eh’ ó da’ omeni d’arme...... in suso che non li ha, la Signoria lei li dagi il caposoldo, e farà li omeni quando la Signoria vorà. 11 Principe li usò bone parole, e lo commesse a li savii. È da saper, domino Mercurio Bua,ch’è in questa terra e fo comesso ai savii, ave audientia in questi zorni, e dimandò molte cosse : prima, il capitanio Caravaial o la taia, ch’è suo prexon. Item, esser fato lui e se fioli, s’il ne avea, zentilomo di Venecia. Item, provision ducati 100 al mese di beni di rebelli in terra ferma. Item, una casa li sia donata a Napoli di Romania. Item, 100 omeni d’arme in bianco, e 200 cavali lizieri e altre cosse, dicendo aver auto gran conduta col re di Franza e con l’hnperador, e tutto ha lassato per venir a servir questo Stado. Vene in Golegio,ozi poi disnar, domino PelroBi-biena orator dii Papa, vestito damaschili cremesin, con grande alegreza, dicendo aver auto uno corier di Roma con letere di 17, come il reverendissimo Cardinal Santa Maria in Portico suo fratello era inio-rato assai, si poi dir fuora di pericolo. Poi leze una lettera li scrive domino Pyndaro, fo qui per nome dii Papa, e volse audientia con li Cai di X. Lo qual scrive che il Papa è ben disposto, e la Signoria si metti in Soa Santità eh’el conzarà le cosse, e farà l’acordo, e si ben si lassi Verona per adesso, si l’a-verà presto ; con altre parole in questa materia, esortando la Signoria a volersi meter nel Papa. E da saper fo etiam una lettera dii magnifico Juliano dri-zata a domino Petro Bibiena ; li scrive dolendosi di la rota e la Signoria si metti nel Papa, qual è ben disposto, e farà ogni bon oficio con li principi cristiani siegui Tacordo. Di sier Vetor Lipomano, di Roma, fo letere di 17, e di l’orator nostro non fu. Come il Magnifico spazava una lettera al Bibiena per il riporto di domino Pyndaro stato dal Papa a la Magnana e Hostia e partito con Sua Santità, zerca lo acordo. In questa matina, se intese per l’armiraio dii por- 131 * to, come sora Ruigno era in galona una nave veniva di Conslantinopoli con stera 4000 forinenlo di bote 400 di Zaneto...., qual luni per fortuna mia.... da tera, seguì il caso. Erano persone 36 suso ; li omeni montono in barca e scapolono, tra li qual era sier Zuan Batista Falier qu. sier Tomà vien da Constan-tinopli, ch’è scapolato. In questo zorno zonse l’orator di Franza, episcopo di Aste, et andò conira a San Spirito molti zen-tilomeni, è stà alozato a San zorzi. A dì 21, la mattina. Vene in Colcgio sier An- 132 zoloMalipiero venuto rettor e provedador di Cataro, vestilo di paonazo a manege dogai. E referì zercha quelle eosse de lì, e di turchi vicini, e conio ha ben convicinato. Item, di stralioti erano lì venuti con l’armata, quali fevano danni ; e di l’armata nostra ch’è a Curzola, e altre occorentie 11011 da conto. Fo laudalo dal Principe de more. Vene sier Orsato Zu* stimali l’avogador di conimi venuto eri sera di Cao d’Istria, dicendo aver fato il processo per il che fu mandato, e laudò sier Nicolò Zorzi rcctor de lì, che non ha colpa. Di Padoa, fo tre man di letere, una dii capitanio zeneral, l’altra di rettori, provedadori zenerali, la terza di do savii, di ozi, ore 4 di note. In consonantia scrivono : come el signor Prospero Colona eri matina con tutte le so’ zente erano levati di Vicenza, e vanno a Verona per passar in Lombardia, e va aloxar in cremonese come capita-ilio dii duca di Milan. Danno fama voler andar 11 la impresa di Crema : altri dicono vanno per sguizari che vengono grossi sul stado di Milan, chi dice insieme con missier Zuan Jacomo Triulzi, e chi dice soli. Etiam Mutio Colona, è al soldo dii Papa, è parlilo, et uno altro condutier napolitano, qual va in reame per esserli morto il padre. Et il signor Troylo Savello è amalato, in sbara portato a Verona; spagnoli e todeschi sono restali lì a Vicenza, la bravano di andar a Treviso e in Friul e aspetano il ritorno dii viceré qual è col Curzense e altri signori a Mantoa. Tamen il capitanio zeneral scrive, lien i nimici non torano impresa alcuna ; sichè a bon fin va sii boni tempi atender a compir le fabriche e fortificalion, e cavar di là fosse come tutta via fanno. E non voglio restar di scriver, come li rettori e provedadori scrisseno zà do volle e pur ozi, che il capitanio Caravagial era andato in questi giorni con il conte Guido Rangon di ordine dii capitanio zene-