59 MDXIII, SETTEMBRE. CO con letere di Fiorenza di 10, con avisi di Franza e altre nove. La copia sarà qui avanti. È da saper, sier Piero Landò savio a terra ferma l’altro eri in Colegio tolse licentia di partirsi. Va ora-tor a Roma ; si dovea partir ozi, ma per il tempo e gran vento ha dimorato. Da poi disnar, fo ch’el Principe con la Signoria fece redur li Quaranta civil per far quelli dii pevere con li consoli di mercadanti, et ne feno numero ... Et il Colegio di savii se reduse ad consulendum. Et vene lelere di Roma di 12, di l’orator nostro per corier a posta, con avisi di Franza di optime nove, come dirò. Adeo la terra fo piena di tal nove e tutti jubilava. Di Roma aduncha, letere di l’orator nostro, di 12. Manda do letere di Lion drizate a li oratori gallici è lì in corte, di 7, le copie sarano qui soto. Qual par abino, di 29, di Ingallera etiam, che in diti oratori galici è aviso che monsignor di la Trimolia, è al contrasto di sguizari a Degium, ha dato repulsa a ditti sguizari. Lo Imperator è purlito dii campo di englesi ; chi dice va conira il ducha di Geler e li laozicnech vieneno in aiuto di Franza, acciò non si uniscano ; chi dize va in Borgogna a incontrar sguizari et esser con loro in campo. Item, si aspeta lì a Roma il Cardinal Curzense fin qualche dì, chiamalo dal Papa : si tien per tratar con lui lo acordo. Item, è letere di Lion, di 20, di missier Zuan Jacomo che nulla dize. 36 Copia di do letere venute di Lion a Roma, con le nove di la rota di Scozia a Ingaltera. Monsignor, Io vi advertisco che, da poi che monsignor de Lucon et io vi abiamo scrito, avemo abute letere di la eorle, per le quale scrive ch’el Re aveva abuto nuntio expresso dal re di Scoxia, che ha portato nova : come el re de Scozia ha guadagnato una bataglia contra cl viceré de Ingaltera, el qual è sta facto prexon con 15 de li principali del regno. De le qual nove, el Re e tutta la corte sono stà gioiosi. El dito nuntio gionse a Amians a tre di questo. Le altre nove intenderete più compitamente, per letere di monsignor di Lucon. Lugduni, 7. Septembris 1513. Monsignor de Turnor governador de Lion Monsignor, A ora presente avemo abuto novella, per lettere di 3 di questo da Amians, per la qual semo advertiti ch’el Re ha abuto nova certa del condito et bataglia che è facta Ira el re de Scocìa e el viceré de Ingal-tera, cl qual viceré era acompagnato da 30 milia combattenti, che sono stà tutti roti et disfati et la maior parte amazati, et pochi sono scampati che non siano stà presi et morti. El dito viceré é stà fato presoti con 15 de li principali. Et questa è certa come lo evangelio. Lugduni, 7 Septembris. Monsignor de Lucon. Di Roma, di sier Vetor Lipomano, vidi letere, dì 12. Come ha recevuto nostre di tre. Di beneficii dii qu. domino Marin Landò che morite, el Cardinal Corner ave la abatia di Brescia e quella di Verona, e! Vitello ave quella di... et domino Silvio una abatia a .... Scrive come il papa Julio si fé re-trar e lo dete in Santa Maria in Populo, qual lo so-meja molto naturai, e fu posto su l’aitar, e starà cussi 8 zorni ; tutta Roma core a vederlo, par uno juhileo, tanta zente vi va. Item, il vescovo di Tioli, stato più anni in Franza orator dii papa Julio e poi governator in Avignon, é zonto in Roma con optima ciera. Il thesorier è pur con la sua vertigine. Li cardinali quntro se publicherano queste tempore di San Matio, e il dì di San Cosma e Damiano haranno li capelli, et a dì 20 sarà in Roma l’arzivescovo de Fiorenza, ch’è uno di cardinali sarà. Scrive li oratori di Franza è siati dal Magnifico con lettere di 7 da Lion, di nove ut ante. Eri vene 4 stafete fi di Franza ; si-chè li oratori gallici stanno di bona voglia. Si dice l’Imperator è venuto a le man con il re d’Ingaltera. Diman si farà le feste per il Magnifico per esser fato zentilhomo e baron romano. Scrive, come ha uno aviso di Bergamo di......: come il Curzense ha voluto tuor il possesso dii vescovado, unde lui sier Vetor andò dal Papa. Soa Beatitudine ordinò che brieve fusse facto al viceré, dicendo al Curzense dia venir qui, fa mal a tuor le cosse di preti ; e cussi se farà il brieve. Etiam intese il Papa 1’ ha mandato a chiamar vengi a Roma per brieve, e questo è certo. Copia de una letera di Fiorenza a domino Retro Bibiena orator pontificio, data a dì 10 Septembrio 1513. Domine Petre, noster dilectissime, etc. Sebene noi abiamo poco che scriversi da per