MDXIII, OTTOBRE. 200 Sior Alvise Bon qu. sier Hironimo, c Ira loro si oferiscono andar a Treviso, con homeni 30, tra lutti tre. ...» 30 147 Surama numero fanti N. 471 Item, » 712 Summa N. 1183 A dì 26, la matina. Si partì li fìoli dii Serenissimo per andar a Pudoa e Treviso, zoè sier Alvise a Padoa et sier Bernardo a Treviso, con bellissima compaguia e più dei fanti oferti. Et cussi molti zen-tilhomeni andono a l’oficio di camerlengo di comun et portono li danari per li fanti si oferseno dar, si-come scriverò di soto. Altri andono a Padoa, altri andono a l’olicio di l’armamento da sier Piero Que-rini eseculor, a dar la nota di fanti voleno menar con loro, e tuor le letere di le mostre fate. Sichè in la terra è gran furia di tuor homeni da menar con loro, quali voleano tre ducati al mese e le spese, e chi di più, etc. Fo mandalo eri sera a Padoa, ducali 1500. Item, eri sera zonse sier Francesco Foscari el cavalier, vien orator di Roma, et anderà da matina in Colegio. Di Roma, fo letere di V orator nostro, di 22, sonte eri sera. 11 sumario di le pubìice sapendo scriverò più avanti. Di sier Vetor Lipomano dì Roma, di 22, vidi letere. Come ha ricevute letere di qui, di 10. Di Franza è letere di 10. Come englesi erano a San Quinlin l’exercito, et quel dii Re di Franza, a Amians 20 mia lontano. L’Imperador e il re d’in-galtera erano a Tornai, e si feva ivi zostre per la vitoria aula. Le letere sono d’Amians di 6. Item, a dì 20 lì a Roma fono in streti coloquii col Papa li do cardinali, zoè Surento et Ingaltera, e li oratori di l’Imperador et Spagna, et spazono una posta al Curzense et viceré. Ozi a dì 22 è sta concistorio. Li oratori di Rodi hanno auto audientia publica, e hano fato la udienlia al Papa. Si dice el gran mastro di Rodi era zonto a Porlo Venere con 10 nave, vien di Franza, va a Rodi adretura. 11 Papa manda uno suo nontio in Scozia, l’altro in Ingaltera, per pacificar quelle cosse. Ozi è lelere. di Verona di 19. Come il Curzense era de li partito per venir lì a Roma, e che il viceré col campo era Ira Padoa e Treviso, e voleva atender a brusar i molini, acciò non si avesse viluarie. Item, come il viceré, è a Napoli, ha manda qui a Roma vini, orzi, eie., a donar al Curzense, zonto che sia qui. Di Padoa, di rettori, savii e provedadori 150* generali, di eri sera. Come spagnoli erano ussiti di Vicenza e andati verso Maroslega, e poi erano ritornati dentro. Et come hanno aviso aver roti li ponti venivano verso Padoa, et brusà certi molini. Item, hanno manda 4 pezi di artelarie grosse, ha-veano a Vizenza, a Verona, et che uno Francesco da la Barba, fo nostro conlestabele, qual si partì et andò da i nimici, ha dito al viceré li basta l’animo aver Padoa si voleno venir col campo, e si non 1’ ha li fazi taiar la testa. Da poi disnar, fo Pregadi, per scriver a Roma, per le letere venule, qual importa assai a farli risposta. Di Spagna, fo letere di sier Zuan Badoer dotor, cavalier, orator nostro, date a dì...... Cosse vechie zercha Teroana. Di Treviso, dii podestà e provedadori gene- 151 rati. Zercha provision fanno, c far spianar atorno, et di homeni d’arme dii Baion. E zercha il conte Hugo di Pepoli, qual è qui a Veniexia, e li soi homeni d’arme esser levati et vano in Romagna. Di TJdene, di sier Jacomo Badoer luogotenente. Di molion senteno lì verso Gorizia ; quali dicono averano GOOO fanti alemani, et verano a con-zonzersi con spagnoli, quali voleno venir in la Patria ; e altre particularità. Di Padoa, di rettori, savii e provedadori, di osi, hore 17. Come hanno avisi, i nimici voleno ussir di Vicenza, andar a tuor Citadella et poi andar col campo a Treviso. Tamen non è da fidarsi, c si fazi tutte quelle provision si poi per Padoa. Atende il capitanio al baslion di la Saracinesca, dove lavora assa’ homeni per melerlo in qualche forteza. Fo posto una lelera a l’orator in Corte, in risposta de sue. Et fo gran disputation. Steteno fino hore 3 di note, et veneno zoso, et fo sacramenta el Consejo. E fonno zercha metersi nel Papa a far il compromesso in lui di le diferentie si ha con l’Im-perador, e il modo. In questo Pregadi fo chiamalo il resto di zenti-lhomeni mancavano a dar, chi danari e chi mandar bomeni, e chi nulla, sichè trovono da zercha 100 fanti in tulo ; parte manderà li fanti, parte darà li danari per farli. Fu posto, per sier Velor Morcxini provedador sora le pompe, una parte: che atrovandosi debitori