425 MDXIII, DICEMBRE. 426 molto sier Piero Venier qu. sier Polo, sier Lodovico Querini qu. sierJacomo et sier Bernardo Donato qu. sier llironimo dotor, quali si hanno benissimo portato a custodia di le porte, ma non voleno più star. Ben è vero resleriano sier Lorenzo Minio qu. sier Minorò, sier Bortolo Zancaruol di sier Zuaneetsier Alvise Boldù qu. sier Filippo, dandoli li ducati 10, come li altri, al mexe. Item, che doman, che è ozi, si parteno sier Jacomo Michiel qu. sier Biaxio, sier llironimo da Canni qu. sier Zimn, stali a la Sarasine-•sca,esier Ferigo Morexini qu. sier Hironimo stalo a la Savonaruola. Item, vidi in letere di sier Domenego Trivi-xan, cavaUer, procurator, savio dii Consejo, è a Padoa, seri te a,' so' foli. Come è più di zorni 15 che li aslrologi li avìa dito che la note precedente a hore 5 era la conjuntion di Marte e di Saturno, clic è inlluxo di gran momento, e intrava la luna in 248* Scorpion ch’era lo ascendente di Padoa, per i qual ìnfluxi essi aslrologi diceano dover esser ivi in Padoa notahel motion di Slato o d’altro, sì che si score grandissimo pericolo di perderla, tolde hanno fato optime guardo e cussi (arano la noie, mandando li sguaraguaiti alorno più dii solito et mazor, intendendo i nimici volersi levar; et il capitanio zeneral dice di le porle non si voler impazar e che nui le custoditilo con li nostri zenlilhomeni, ma dii resto che 1’ stenderà a far bone guardie per la terra eie. Di Trevixo. Dii zonzer di danari ivi per dar a domino Malatesta. Li danno e si partirà per Friul subito. Item, come si atende a far il ponlon. Item, si mandi danari per compir di pagar le zenle, et altre parlicularità. ' Di Udene, dii locotenente. Come si mandi capo. Item, inimici vano verso Monfalcon dove è provedador sier Alvixe Grili qu. sier Francesco, et non sì potrà lenir per non esser forle, pur fa ogni provision, con letere etc., ut in litteris. Da poi disnar, fo Pregadi, per far li savii et altro. Dii capitanio zeneral, fo leto una letera da Padoa. Zercha 1’ exercilo, li par sia per tempo novo, videlicet a Padoa è lanze 300 et 300 a Trevi-vixo, et con quelle dii capitanio di le fantarie, el qual lauda sia fato governador perchè el governador Ba-ion suo cugnalo non verà più, e lauda dito capitanio, che è in Crema, e si toy do altri condulieri con ho-meni d’arme 200, e si averà 1000 lanze, e di fanti lauda si toy alcuni, maxime il fradelo fo dii signor Piero dii Monte, et per capitanio di le fantarie si toy Vitello Vitelli ; c altri discorsi, ut in litteris. Noto. Per letere di Padoa, so intese domino Mercurio Bua capo di stralioti era amalato di febre, e non sleva bene, e poi vari. Di Poma, zonsc uno corier con letere di l’o-rator nostro, di 26 et 27. Prima, coloquii à abuli il Papa con dito orator nostro, dicendo aver inteso la Signoria chiama turchi in suo socorso et passi in Puia, c tutta Roma è piena,e che scrivi non fazino per niun muodo, perchè tulio il mondo si vollcrebeno conlfci a noslni mina, c lui converà usar le censure. eie., con molte parole sopra questa materia. E 1’ orator disse non sapeva niente, nè era credibile, perchè la Signoria è stà sempre opugnalrice contra infedeli per la crisiianità, el che era vero la Signoria avìa conlìrmà la paxe vechia con alcuni capitoli di mercantie e non per tirarli in Italia; ma che li nostri inimici lo meriteriano ben, non volendo aquie-scere a l’acordo e voler la nostra mina, et Soa Beatitudine clic ha il poter in le man, poteva ben prove- 249 der eie. Il Papa disse faria ogni cossa, e da lui non mancava, et di novo mandava uno suo nominalo Antonello di la Rovere a l’Impcrador, perchè con P Impcrador più preslo si Iraterà l’acordo. E zerca turchi disse: « non avè causa di chiamarli in socorso, perchè i non vi è alorno Veniexia eie,». Item, scrive coloquii abuti col episcopo di Marseia orator di Franza et lui oralor nostro, qual etiam li disse di questi turchi, dicendo la Signoria doveria farli venir ma non monstrar sia lei, perchè il Papa vorà ajuto dal Roy e non l’averà, per eh’ el dice 1’ è scismatico, e di la Signoria manco, et sarano castigali. Item, scrive di Zenoa non è zonli fanli, so!uni quel oralor spagnol a Saona ; et di una nave francese qual andava per meler socorso in la Lanterna, è stà presa da nave zenoese; sicliè quelle cosse è in pericolo di perdersi. Di sier Vetor Lippomano, vidi di 27, di Iìoma. Come la vezilia di Nadal il Papa fo in ca-pella e disse la messa in pontificai, et la matina poi il Cardinal Rcmolin a hore 12 disse la messa, el questi cardinali canlono alcune lelion, zoè Curzense Sauli et Cibo, perchè sapevano ben cantar; poi il Papa disse una letion pian lui, el la malina poi il Papa andò in espella et disse la messa e dete la spada e il capello al re de Ingallerra; le qual cosse ge le manderà per uno suo palafrenier. Item, è venuta nova certa il caslelan di Cremona francese, ju-sta l’acordo fato, aver dato il castello al duca di Mi-lan. Item, per via di Ragusi e Rodi, si ha il Turco prepara armala. Item, l’orator nostro è stato eri et ozi col Papa in gran coloquii.