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MDXIIJ, SETTEMBRE.
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 Adeo tutto la terra era mal coutcnta di lo poche provision, et più vedendo che li primi non venivano in piaza a adunar zente e andar contra i ni-mici, che vanno cussi brusando e fazendo danni grandissimi; e più si dolseno, che in tanta cossa si ballota savii, e quando udino sonar la campana di Gran Consejo questa matina et cussi sarà doman. Adeo diceva gran parole, dolendosi di le poche provision.
     Fu fato scurtinio di tre savi dii Consejo in luogo di sier Domenego Trivixan cavalier, procurator, sier Piero Balbi e sier Lunardo Mocenigo che compieno. Rimase sier Alvise da Molin con titolo, c do nuovi, sier Francesco Bragadin, fo consier, e sier Christofal Moro, fo podestà a Padoa, per le gran pratiche hanno facto. E cazete sier Zacaria Dolfìn e sier Piero Capello, e sier Francesco Foscari con
*	titolo. Etiam fu lato scurtinio di do savii di terra ferma, in luogo di sier Vetor Foscarini che compie, e sier Piero Landò è andato orator a Roma et compiva. Et passò un solo, qual ò amalato, sier Lorenzo Capelo fo savio a terra ferma qu. sier Michiel, el qual per esser debitor e non poter esser balotà di la zonta, fu tolto qui per venir in Pre-gadi ; non ch’el vogia far l’oficio, perchè solo una volta introe e più non volse esser tolto. Fu solo con titolo e non passò sier Antonio Condolmer ; etiam fo tolto la zonta 11. 171, et Io fui tolto per non aver auto ventura esser balotato a Gran Consejo, poi che parlai in renga, mi feci nominar di la zonta.
     Fo leto una deposition di un spagnol, preso per sier Jacopo Antonio Tiepolo podestà di Muran in la palà de Scioco, et mandato di qui, et etiam reexaminato, qual era venuto a spiar. Dice clie spagnoli voleno venir in mestrina brusando per tutto, i qual incendii fanno li todeschi et non li spagnoli. Sono 1000 lanze et 6000 fanti spagnoli, et 1000 venturieri, e nel numero di spagnoli zerca 2000 todeschi. E voleno andar depredando e brusando, e andar in trivisana e in Friul, e sono 2000 cavalli lizieri, zoè fanti e montati a cavalo, e però sono
 tanti. E il campo è a la liziera, hanno____di ar-
 telaria di campo, et sono a Piove e voleno depredar il paese. Et questa sera il campo sarà a Mestre, e come lui era sta mandato a sopraveder si era.
     Fu posto, per li savii ai ordeni: di licentiar 4 galie sono a Curzola, col provedador di l’armada, state fuora mexi 32, et fonno armate per 6 mexi videlicet, Bragadina, Tiepola, Poiana et Contarina, zoè do bastarde et do sottil, le qual vengano in Ilislria a disarmar. Andò in renga sier Antonio Gri-
mani proourator, e contradise dicendo voi mandar per so opinion l’armada in Puia a meter a foclio e fiama. È stà mal fato a non l’aver fato. Li rispose sier Antonio Michiel savio ai ordeni. Et sier Luca Trun el consier messe de induslar fin 10 zorni. Sier Marco Antonio Sanudo savio ai ordeni andò in renga e parlò sopra la indusia. Li rispose dito sier Luca Tron, poi parlò sier Hironimo Arimondo di sier Fantin, savio ai ordeni. Andò la parte : 54 di savii ai ordeni, il resto di la indusia, e fu preso la indusia.
    Fu posto, per li savii tutti, una letera in risposta al capitanio zeneral nostro, zercha il suo ussir col campo di Padoa, e come saria bon l’ussisse fuora, per far i nimici non facesseno sti danni.
    Et sier Piero Trun savio di terra ferma volse la 64 letera, con questa conditimi ; che si dicesse che per niun modo tutto il campo usisse di Padoa, ma provedesse per qualche via etc. Parloe sopra queste opinion e di ussir over no, questi : sier Alvise di Prioli qu. sier Piero procurato!-, fo savio a terra ferma, qual voi ch’el campo non ensa, ma si atendi a conservar Padoa e Treviso. Li risposo sier Lunardo Mo-zenigo savio dii Consejo. Poi parlò sier Piero Trun,
Poi sier Vetor Foscarini savio a terra ferma. Poi sier Antonio Condulmer fo savio a terra ferma, et ultimo sier Zorzi Emo savio dii Consejo. Andò le letere ri-conzade alquanto, e fo presa di largo quella di savii, videlicet, si remetemo a esso capitanio zeneral zcrca l’ussir, avendo a niente lassar bona custodia in Padoa. Sichè il campo ussirà certo di Padoa. 11 Trun ave 26. Et Pregadi stete suso fino ore quatro e meza; e ussito, compì il Pregadi vechio,qual si muda numero assa’ patricii tra quelli di Pregadi e li XL criminal.
   In questa matina. In Colegio, venuto sier Zuan Vituri, qual li savii lo voleno mandar a Padoa 0 Treviso, e lui aricordò fusse mandato in Friul, li basta l’animo adunar 5000 homeni e più, e venir zoso in aiuto etc. Et cussi fo laudato tal pensier, et li fo fato le patente, e parli subito, e andò a la via di Porto Gruer.
   Di Padoa, fo letere di osi, dii capitanio generai e dii provedador Loredan. Zercha l’ussir, e aveano i nimici esser passà verso la Mira con il ponte che portano con sè su cari, e vanno in mestrina brusando, però si mandi danari presto lì.
   Di Treviso, di sier Sebastian Moro, podestà et capitanio, di osi. Come il signor governa-dor, e il signor Malatesta di Cesena, e il cavalier di la Volpe, che sono lì con le zente d’arme e le fanta-rie, tutti è in ordine, e si mete l’artellaria a li so lochi facendo le provision debite, etc.