MDXill, OTTOLIKl..
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    andasse j>iù iu Treviso, essendo il signor governa-dor, e cussi non andari.
110 Copia di una teiera fo trovata in tasca de uno trombeta de i ninnici, che fo amasato da nostri sopra li monti di vicentina a una villa ditta Villafera, c nel cinto li fo trova dita
      letera, che andava a......, scrita per uno
       dii campo inimico. Narava a loro modo tutto
       il	progresso dii campo, fino a la rota detono.
       Nobilis tanquam frator semper colendissime.
        In proximis meis litteris vobis succincte significavi victoriam et triumphum, quem, Bei optimi auxilio, ex conflictu ab liostibus marcico-hs reportavimus. In prcesentibus autein, prout ingenti mei capacitas dictare potuit, rem ab origine repeto.
        Partendone imi da Albaredo, andando ad alozar a Monlagnana, quela noie nel primo sonno li cavalli alamani andarono, por spia avuta, a Barbarano, et ivi pigliorno circa 50 liomeni d’arme et cavali lizieri de li inimici. El di seguente, 21 de Septembrio, el campo se ne andò a Este: a di 2G Seplembre partendo da Este andò a Bovolenta, et spagnoli quel di, per esser antiguarda, pigliorno in su quello canale più de 50 barche cariche de roba et assai abitatori di quello loco, praeterca oltre 200 cari de roba, et partim formento, più di 4000 cavi di bestiame minuto e grosso. Fu quello loco luto abrusiato, et a dì 27 giongemo a Pieve di Saco, et fu etiam sachezata et prò maiori parte abrusata la terra ; li borgi au-tem et ville erano distante per larghezza dui migli per cadauna banda, fono nel transito tutte stale conbuste. Post haec, a di 28 passassemo la Brenta, el la matina partendone da Pieve de Saco, andorono gran parte de cavali lizieri a Lizafusina, et luto fu combusto, onde in Venecia comenzossi levar el rumore, el sonare campana martello. Lo mare se car-gava già tutto de barche respicientes ruinam et damnum illatum, et tamen non audebant descendere in terram. Et cussi per tulio donde passava P esercito cesareo remaste sono le reliquie de fumo et cenere. Essendo passalo la Brenta senza ogni demonstralione, non dico resistenlia de P inimico, quamvis id non ex imbéllitate animi obmissum forct, sed magis ut transeuntibus nobis reddi-tum occuparmi. Lo dì 29 Seplembre rivo lo campo nostro, che quello giorno lì locava P antiguarda
a la terra de Mestre, dove credevano farne contrasto; ma subito gionte le funlarie nostre, fu pigliata la terra et castello, et amazato dentro de le persone
100	et più, et messo a saco. Ma poco valimento se 110* trovava in Mestre; el campo volse posare uno giorno.
Et quello dì primo de Oclobre, parte de fantarie spaglinole et alemane et lo signor viceré insieme con
lo	capitanio nostro, fazerido condure le artelarie nostre tulle, abruzorno Margera, et entravano le fantarie fina al mare per le palludi abrusando lì intorno Venecia per spacio di tre miglia tutte le torre et pa-lazi, per tanto che el mare era coperto degalie et barche, fingendo voler desmonlare in terra per defen-sione sua. Interim, comenzono li nostri a descar-gare P artellaria era posla su P arzere de Margera, et due barche furono spezate che le (avole saltavano per aere. Subilo se vide el mare spazato et nelo, remossa ogni barca : parve alora vederme Neptuno indignato, quando che a li venti di Eolo, avevano disperse le nave troiane, comandò dovesseno celerare la fuga reducendose a li antri soi soliti. Volendo par-lirse el campo da Mestre, fu concluso per memoria, perché a tempore Friderici Barbarosce mai imperatore era andato tanto avanti, dover abrusar tutla la (erra, et ne é seguito lo efeclo; et non solum Mestre ma tulli quelli lochi inter transeundum fono combusti, Ira li quali è stalo Novale et altri quorum nomina mihi incognita sunt. La nocle del primo Oclobre alozò el campo in Campo Santo Piero. Ivi intenderne el signor Bartholomeo Liviano esser uscito de Padua con gran quantità de gente el arlel-laria, de intenzione volerne proibire el passare de la Brenta. Onde giongemo die 2 Oclobre a la Brenta in loco dicto Sancla Croce ; trovarne da P altra banda del rio acampezato el signor Barlholameo, et averse munito de bastioni et fossi, el aver tagliato lo fiume che '1 non se poteva passar al guazo. Sed quia fallacia alia aliam tradii, considerando li nostri esser difficile a passar, germano ingenio Bartho-
lomei.........novo stratagemate obviarunt,
et metendo cerca trecento cavali cum tamburli et trombette drio Parzere de la Brenta a l’incontro del Liviano, a meza nocte sub silentio, senza sonare levala, levossi tulio el campo, e retornò fina Ire miglia in suso apresso l’acqua. Et lì passò la Brenta, interim fazendo gran rumore cwn trombe el tam-burli quelli trecento cavali, quali poi subito veneno a passar et congiongerse con noi. Passato lo fiume, in un bel largo comenzemo a far l’ordinanza della bata-glia et ordenar li squadroni. El signor Bartholomeo, j j j vedendose frustalo della opinione sua. mandò li ca-