1-45 MDXIIJ, OTTOBRE. 14(5 ore 3 di note. Come i rumici sono venuti alozar a la Mota mia 4 loatan di Vicenza. Sono stati in ordinanza da ore 21 fin quella hora, e si tien voglino venir verso Vicenza per venir a passar il Baccaion. E1 signor capitanio zeneral, con parte di l’exercito va avanti, et è a Creazo per esserli a l’incontro fazendo quella via; e lui provedador Loredan è con soa ex-celentia al squadron di la bataia, et il Griti resta con domino Antonio di Pii retroguarda ; ha posto le ar-telarie nostre a l’alta, e stanno in ordinanza aspettando dicti inimici. Etiam lui provedador sarà con soa excelentia. Ha mandato a li passi a far taiar legnami perchè non passino, e Zuan Paulo Manfron è con più di GOOO villani sopra certo colle. Concluderlo, sono in loco che convieneno per forza venir a la zornata con nostri, e venendo saremo vincitori. Sono per relation vera 4000 fanti spagnoli, 2000 alemani, 1000 lanze, et 500 cavali lizieri etc. Hanno tre vie da passar, una di Vaiarsa e a questa è stà provisto, l’altra venir contfa nostri a Olmo, e discenderà Creazo ; la terza venir soto Vicenza vedendo di aver la terra, e lì salvarsi. Et è stà provisto in Vicenza di custodia, etc. Di sier Nicolò Pasqualigo podestà e capitanio, di ore 3 di note da Vicenza. In conso-nantia ut supra. E i ritmici non pono più star di la note e diman per non aver da viver. Verano di la Mota, dove i sono, mia 4 di Vicenza a la Costa e poi a F Olmo over le Tavernelle, dove è il nostro exercito andato. Sichè si converà far fato d’arme, tutti è di bon cuor, si spera vitoria. Veneno in Colegio domino Nicolò Chieregato dotor e cavalier e domino Zuan Paulo da Porto e domino Leonardo da Porto e altri vicentini, con i qual parlando il Principe, concluseno i niraici per la via dì Schio non poter andar con exercito, e sono constreti venir verso Vicenza e a l’incontro di nostri, e si converà far la zornata. Sichè si slava il Colegio su questi parlari di siti di vicentina, e tutti erano aliegri. Vene l’orator dii Papa, dicendo è venuto per saper di novo come bon servitor di questo Stado, e li fo comunicato le nove. Dii capitanio zeneral etiam fo leto una le-tera data in campo a Creazo, di 5 ore 4 di note, molto savia. Come i nimici non poi fuzir che non siano roti e promete vitoria certa. Nara le operation e provision sue fate a li passi, e li andamenti de i nimici, e lauda sier Nicolò Vendramin qual l’ha fato provedador de stratioti. Da poi disnar, fo ordinato far Pregadi per star I Diarii eli M. Sanuto. — Tom. XVII. in aspetatione di la vitoria. Et cussi tutti credeva ozi, ch’è San Magno, venisse questa vitoria, e per tempo il palazo dii Doxe fo pien di palricii. e Pregadi si rc-dusse per tempo, zoò in chiexia di San Marco, e ta-mcn niuna letera era venuta, che a tutti pareva di nuovo. El Principe udite vespero solenne per San Magno a la fanestra, e compito,Pregadi andò suso. Fo solum letere di Ruigo, nulla da conto. Avisa esser avisi di la corte di Franza, di 18, di l’acordo fato con sguizari e Franza come se intese per avanti. E dito letere fo a Padoa a ore 14, e !i rectori le mandano qui, e tamen non scriveano nulla, che formo imprope-rati, che almeno doveano scriver : « Non zè nulla. » E reduto il Pregadi, e letò le letere era, e do di sier Tomaso Venier consolo di Alexandria, di ... . Avosto, con assà avisi, il stimario di le qual nove scriverò di solo et a la fin. Vene una posta di Padoa con lettere di sier Andrea Griti procurator, e sier Andrea Loredan provedadori zenerali, date in campo apresso Vicenza, a di 6 hore 2 avanti zorno, eh’e ore 11, la qual lettera zonse a ore 21 qui. Scrive come esso sier Andrea Loredan, qual è più propinato dii capitanio zeneral, perchè il Orili era verso la porta di Vicenza con il governador e il retroguarda, che il signor capitanio zeneral ch’è a Creazo con parte dii campo li ha mostrato letere di ore 5 di sier Nicolò Vendramin provedador executor, qual con li cavali lizieri e stratioli era andato fino sopra i nimici dove erano alozati, e li scrive stanno streti, e tagiano legnami e si fortificano, e niun si sente, nèlieneno pur scolte. Adeo di cavalli nostri è andati fin sopra i loro stecadi, e non si moveno, et hanno brasato la villa dove erano alozati prima più in qua, e retrati uno mio in là verso Sandrigo, e sono impauridi. E che esso provedador Loredan disse al signor capitanio, questa niovesta de i nimici potria esser che aspettaseno qualche socorso dal contà di Tirol. Soa signoria atendeva a informarsi di siti, e voleva non indusiar, et atende a saper di passi. Ha scrito a Bas-san a quel podestà fazi ogni provision che i nimici non possino passar, taiando il ponte dii Cison, e altri ponti ha mandato a romper, e scrito a sier Vi-cenzo Valier è a Citadela, vadi a Bassan a far questo efecto ; sichè.non manca di far ogni provision. Di Citadela, di sier Zacaria Contarmi podestà, di 5, fo lettere ore ... Come i nimici pas-sono la Brenta, e par habino brasalo la villa di Sandrigo, perchè alcuni vilani avìa messo foco iti la polvere. E scrivendo, dize è nova i nimici è stà roti da nostri. io