97 MDXIir, SETTEMBRE. 98 barare por far provision a li animali, et li villani e femenc tutti fuziti de lì, e non li fo mandato qualche archebuso che bisognava assai. 59* Di Chiosa, di sier Marco Gabriel, podestà. Zercha occorenze de lì, e di provision fate per levar li villani e femene e animali erano recluti a Monte Alban, et esser andato lì con barche di Chioza, per far questo efecto. Di Franga, veneno letere di la corte d’ A-miens, di sier Marco Dandolo dotor e cavalier, orator nostro, di 9, le ultime, Avisa più cosse de lì, e............... Di missierZuan Jacopo di Trillisi, da Lion, di 20. Avisa lo acordo fato con sguizari, e come se li dà le forteze di Milan e Cremona a essi sguizari, e il Ducheto resta nel stado di Milan; sichè è mal, per li foraussiti. CO Sumario e copia di imo aviso mandato a sier Jacomo lìadocr luogotenente di la Patria di Friul, et mandato a la Signoria, per le-tere 25 Septembrio, anta da li presidenti di Tolmeso. Magnifice ac clarissime domine major quam nostri observandissime. In questo zorno, per relation a noi facta per il ca-pitanio del quartier di Santo Pietro, habiamo inteso che ieri, videlicet domenega passala, fu facta una monstra grande a Muda de tuta la valle et contrada de Zeglia. Et questo fu dito a esso capitanio per ho-meni tre del canal de Santo Pietro et de Paluza, quali venere passato erano andati in Zeglia per comprar boi, nel qual zorno pur erano ben visti da li osti dove habitavano, licet non lassassino andar palarli per le ville. E quando vene lo sabato furono li-centiati da li osti, digando che dovessino torse via, et vegnir in Italia, alias che sarebeno maltractati et essi homeni rumati. Et domenega sera de note, vene uno altro homo de Zerzento ( Cercivento) apresso Paluzo, il qual disse aver visto assai zente andar a ditta monstra, videlicet vegnir de Lasaco zoso a Muda, et de altre ville do soto Moda in suso cimi le arme a ditta monstra. Prceterea, dice esso capitanio che avea inteso da uno Duzo di Casteglione che venere passado se partiteno di Muda doi capitanei, videlicet lo Lonzdanler et lo Traybergar, et andorno zoso verso Vìllaco, et lassorno comission ad alcuni altri facesseno la monstra a Muda, et non poteno intender dove nò a che efl'ecto fusseno andati. Ulte-rius dise aver inteso che in tre logi erano homeni l Viarii di M. Sanuto. — Tom. XVII. ottocento forestieri, videlicet a Spital 250, et a Giument 200, et in un altro loco 150 vel sireha. Et adeo, parendo esser debito nostro tal relation dinotar a vostra magnifìcentia, quale la abiamo, a quella significamo aziò essa sapientissima proveda quid agendum in hoc sit. Abiamo a magior inte-ligentia della cossa mandato fora le spie nostre, et quanto riporterano, illico lo significaremo a vostra magnificentia, a la qual se racomandiamo. Ex Tulmetio, die 26 Septembrio 1513, ora vesperi. E. M. V. servitores, Gastaldia comuuitatis et consiliim Tulmetii. Scrive ancora esso locotenente : come per una spia di domino Teodoro, venuta da Gradisca, referisse, come le artelarie in bon numero sono trate a di 26, fono per la venuta dilTescovo di Lubiana con alcuni castelani con cavalli lizieri da 45 et homeni d’ arme zercha 30. E zonto a Goricia, fo salutato con ditte artelarie. E1 qual vescovo ha dato raynes uno (¡q* per cadauno, poi è ritornato a Gorizia. Deinde, come Nicolò Savorgnan havea fato cavali 25, et alcuni fanti, e che a Posloina erano cavali 200 alozati. E havìa inteso ditto nontio a Gorizia a 1’ ostaria di fuora, come aspectavano zente. A dì 20, fo San Michiel. La matina fo Gran g [ Consejo per compir di far quelli di Pregadi, licet mo’ uno anno non fu in tal zorno perchè non acade a farlo non si metendo più parte di far di la zonta. Non fo il Principe, ma si rfedusse in Coleglo con li savii a consultar e far provision, licet poche ne fusse fatte. Di Roma, fo lettere per do corieri, sonti uno eri sera, l’altro questa matina, con letere dii Foseari orator nostro, di 24 et 26. In la prima, di la publication a dì 23, in concistorio, di 4 cardinali fiorentini nominati di sopra, e datoli li titoli come dirò di soto. Item, di la morte dii marchexe di la Padula a . . qual andava capitanio di fiorentini. Nove di Pranza, di 7 et 19, da la corte di Arniens, dii zonzer in campo 14 milia sguizari, et el duca di Geler con 10 milia lanzichenech. E come englesi andavano a campo a Tornai ch’è una terra di Franza, la qual loro ch’è dentro dicono volersi tenir. Tamen, che li exerciti si apropinquano l’uno a l’altro, et inglesi erano in gran numero e molto potente exercito, sichè si tien convegnirano far fatto d’arme. Item, è letere di Lion di.... con avisi di l’acordo di sguizari. Scrive coloquii aulì col Papa in materia di l’ac- 7