557 MDXIV, FEBBRAIO 558 Treviso, et trovar danari et mandarli a Padoa. Et nota: li capitani vanno a trovar li zentilhomeni debitori admonendoli a pagar, aliter saranno rete-nuti, et toltoli pegni di casa. Li XX savii in do camere a tansar eri et ozi si reduseno a San Marco, dove era la Quarantia novissima, è sta preparato, et tamen nulla fenno. Non si contentano parte di loro di star lì, et voriano sentar a Rialto; et però terminono comparer a la Signoria per questo. Dì Conejan, di sicr Hironimo da ca' da Pe-xaro provedador zeneral in Treviso, di 15, iiore é di note. Prima: in quella malina, essendo a Seravaie, ave aviso i nimici esser parsi al Taiamen-to, et che Annibai del Ten con cavali 50 era intrato in San Vido a nome di 1’ Imperador, et Sidro dal Cosso con cavali intrato in Spilimbergo ; i quali è rebelli di la Signoria nostra. Et questa sera deve in-trar cavali “¿00 in Pordenon, et il campo è al Taia-mento e Aquileia, e alozano ivi. Item, come quel domino Hironimo di Cavali andò per li stralioti, è tornato con 110 stratioti, li quali non volseno andar nè tocar danari, et aliine tanto fece che ne expedi 50, et (JO balestrieri di Baldisera di Scipion verso Fellre pagali et a Castelnovo, aziò vedino di far qual cossa, e lui è venuto lì. In questa matina, et prima eri, in Quarantia criminal, sier Zuan Capello l’avogador messe di reteñir sier Zuan Domenego Conlarini qu. sier Julio per sospeto di certo scrigno l’avea in una volta dii qu. sier Dardi Zustinian, fo cugnato dii prefato Zuan Domenego, nel qual era ducati 2000 et zoie, inslru-menli etc.. Or il scrigno manca. Et posta la parte di reteñirlo, sier Filippo Trun el XL qu. sier Priamo contradise : fo 7 di la parte, 7 di no, et 21 non sincere. Iterimi questa matina parloe ditto avogador, e messe la soa parte di reteñirlo, ave 8 di si, 13 di no, il resto non sincere. Parloe sier Hironimo Moro qu. sier Lunardo el XL contra la parte. È da saper, per Colegio fo terminato expedir do contestabeli in Istria, quali fono questi, Colela Albanese et Luca di la Marca, con fanti 100 l’uno, li quali fece le compagnie in questa terra, et ozi dovea far la mostra, e si reduseno in Calonega a far la scrition per Francesco Duodo rasonato nostro. Vene in Colegio il cugnato dii qu. oralor pontificio, et portoe alcune lelere aute di Fiorenza, di 7 et 8 drízate per li X di la Balia al qu. suo cugnato credendo fusse vivo, copiose di-nove; le qual fono lecte in Colegio. Di Fiorenza,adunca, di 10, di X di la Balia. Come hanno inteso dii mal di esso oralor, si doglino. E di Roma non scriveno, perchè hanno ora quasi concluso 1’acordo di l’imperador con la Signoria nostra, e si aspetava solurn risposta de qui. Item, mandano letera di Bles di l’oralor loro, di 11), zoè li avisi, li quali è questi. Come il Re era sta electo governador di la Bretagna, fino madama Claudia loro regina fusse sposata di monsignor di An-guleme. Et erano venuti lì oratori di Bretagna a la corte. E come il Re avia trovato tra contadi et poti d’oro e arzenti per un milion dì ducati, che avia la qu. Serenissima Regina. Et li oratori predetti erano venuti per esservi a le exequie. Item, che l’a* cordo di sguizari par si tratava ancora, dandoli 400 milia scudi, zoè 100 milia de presenti, il resto col tempo; ma non voleano'sguizari il Re se impazasse di la ducea di Milano. Et par si tratava certa trieva tra il Re da una parte, el sguizari e il duca di Milan di l’ altra. Item, come il Re mandava a li confini di la Spagna per esser il tempo dii lenir le trieve. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria et savii. E di Roma non era letere, che si aspelava risposta di quelle fo scrite per il Senato a dì .., che zà doveria esser qui. È zorni 8 non è sia Pregadi, et quelli di Pregadi si doleno dii Colegio molto, che tulio si tira nel Consejo di X, et hanno il torlo, perchè ora mai, tra quelli hanno dato danari, tra li sopracomiti stali, e altri, è il Pregadi gran numero, poi non si tien secreto nulla, e tutto si fa per il Consejo di X. Fono mandati per li oflìcii sier Luca Trun con- sier, sier..............sàvio dii Consejo, sier Bortolo da Mosto savio a terra ferma, et sier Piero Contarmi l’avogador di comun, i qual vadino per li oficii a bolar le casse e veder si hanno danari, et farli portar a li Camerlengi, perchè molli non saldano le casse, e tieneno i danari loro e la terra patisse; tamen la terra è slreta, e corre pochi danari. Di Friul, di sier Jacomo Badoer luogotenente di la Patria, e sier Zuan Vituri provedador zeneral, di 15, da Sazil. Come i nimici aveauo dato taia a Udene ducati 40U0. Et in Pordenon è intrati cavati 30 dì Zopola, zoè di quelli di la Patria; et in Spilimbergo etiam era intralo alcuni pochi cavali dii conte Cristoforo. Et che Ipolito di Valvason era intralo..........11 campo non è intra in- Udene, ma stato a Cavris mia uno lonlan di Udene; el par sia levato e andato a Trigesimo mia 5 verso Venzon e la Chiusa,dove è castelan sier Zuan Francesco Diedo, posto per lui luogotenente. Item, è intrato in Udene uno todesco con cavali 40 per luogotenente di l’Imperador. Cividal dii Friul si re-