575 MDX1V, FEBBRAIO. 57C di la Scala di piera, el lì tolse licentia el capitanio et andoe a caxa sua. Vene domino Zuan Francesco Valier nominato di sopra, qual stele in piedi et apresentoe una letera dii Cardinal Bibiena di Santa Maria in Portego in risposta di la lettera li ha scrito la Signoria, dolendosi di la morte di suo fratello. Ringratia la Signoria et li ricomanda la fameja dii ditto; etiam apresentoe uno breve dii Papa. Di Padoa, letere al solito. Zerca danari, et nula fu di conto. Di Fritti, di 22, dii Badoer luogotenente, da Sasil. Come i nirnici sono pur atorno Oxopo, et mis-sier Hironimo Sovergnan si difende virilmente, e li doveano dar la bataia. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consulen-dum. A dì 25, la matina. E da saper: s’è inteso in questa note la galia Truna con l’oralor turco a hore 8 fe’ vela et andoe al suo viazo a Ragusi. Vene in Colegio el capitanio zeneral, etiam ave audientia con li Cai di X, et parlato zercha le zenle d’arme e di la reformation si ha a far, e poi tolse licentia. Si voi partir questa note e ritorna con barca, et cussi si partite et andoe a Padoa. Di Fritd, fo letere di domino Hironimo Su-vorgnan, di 20. Come si difende virilmente, e non li stima, ha vituarie per mexi 7; et altre occorentie; sichè sta con bon animo. •Noto. Fo posto polize dii perdon di colpa di pena è in la chiexia di San Zuan Laterano, comenza il primo sabado di quarésema e dura fino laDomene ga . . . . Item, certo perdon a San Piero di Castelo a Paltar di la f, noviter facto per questo Patriarca. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla. * Di Crema, fo letere di sier Bortolo Contarmi capitanio e provedador ,dì 18. Come, volendo venir alozar lì sul cremasco a.....le zente dii Duca, capo uno nominato____parse al signor capitanio di le fantarie, electogovernador zeneral nostro, mandarli a l’incontro zente et devedarli tal aloza-mento; et cussi mandoe ut in litteris, e fanti sotto el Cagnolin di Bergamo, eh’è lì a Crema, et fono a le man con li nimici a dì ... et quelli vigorosamente rupeno, preseno 12 cavali Iizieri et 38 home-ni d’arme, tra i qual uno chiamalo Marco Antonio Filitin, qual fo locolenente di le zenle d’arme d’esso capitanio delle fantarie a nostro stipendio et si partì e si aconzò con inimici; el qual nel prender fu ferito in . . . , et dubitando venir in man dii suo patron, poi ch’el fu preso, nel condurlo in Crema si dette una ferida lui medemo volendosi amazar al tutto; ma fu tenuto e conduto in la lerra. La qual vitoria è sta belissima, con uccision di alcuni, di nostri morti so-lum .... E il sumario di le letere predete noterò qui avanti. Et una scrita da Crema a domino Francesco da Fiano secretario in questa terra et canzelier dii prefato capitanio, qual la mandò a lezer a la Signoria. Conclusive, dito capitanio si porta bene et è in gran fama apresso la Signoria nostra, per esser homo degno et ha bona fortuna. In questo zorno, reduto Consejo di X, atento la terra pareva meninconica e non si feva mascare per la parte fu messa che niun si potesse travestir etiam con licentia, et fu ben facto, et il Zuoba di la caza che si soleva far mascare non fu fate molte, et però fu preso ozi che per questi tre zorni cadauno si potesse mascherar, non portando però arme ni bastoni, sotto gran pene, et la crida fu fatta a San Marco et Rialto a ore ... et subito si comenzono a far maschere. Noto : fu fatti li Cai di X ozi per Marzo: sier Marco Zorzi, sier Hironimo Tiepolo et sier Stefano Contarmi, tutti tre stati altre fiate. Copia di una letera di domino Hironimo Sa- 339 vorgnan scrita a la Signoria nostra, data in Osopo a dì 20 Febbraro 1514, ore una di note. L’ultime mie, Serenissimo Principe et excellen-tissimo signor mio, al magnifico proveditore, furono di Mercore, 25 de l’instante, per le qual li significai come quella sera era venuto lo conte Cristoforo con circa cavalli 70 a sopraveder questo loco. Et come da un dì sui capo di lanzichenech, da nostri preso, havea avuto certissimo : che questa impresa era da loro desiderata, et che per questo erano venuti con ì’ar-telaria e tutto el campo a Artegna miglia due lontan de qui. lo credo averli scrito, come da più mei amici di Udene mi fu per messi speciali significato, come luti li capi di questo exercito nemico veramente aveano determinato voler questo loco per dissipar la persona mia ; el questa fu la sententia nelle mie, come io ho dito, drizate al magnifico proveditor, rechiedendolo la mandasse subito a Vostra Serenità. Ora, Serenissimo Signor mio, nel nome di Gesù vi-torioso et de la gloriosa Vergine maire sua, li nare-rò lo successo et ordine della bataglia, brevemente, che poi piacendo a la clementia de Dio a boca più a pieno. Zobia da matina, al levar del sole, scoprimo quasi a l'ussir di Artegna un squadron de cavalli, e