241 MDXUI, OTTOBRE. Baldissera di Scipioni a proveder. E tuia la Patria è in fuga, per tutto si dice i nimici vien in Friul. Di Chiosa, di sier Marco Gabriel podestà. Come, iusta le letere scritoli di la Signoria nostra, ha mandato tutte le barche, burchiele et burchii ha potuto verso il Polesene, a levar quelli homeni e persone e animali. Avisa a Ravena sono da 7 barche di Chioza andate per cargar formenti, e par siano sta retenute de li. Fu parlato far provision ozi in Pregadi zerca con-dur li vini in Padoa e Treviso e in questa terra non pagando dazio, come sii zorni è sta parlato e trovato il modo. E Nicolò Lanza condutier dii dazio fo in Co-legio e parloe. E1 qual dazio è caratado per i primi di Colegio e di la terra ; pur si farà provision, ma tarde. Da poi disnar, fo Pregadi. E leto le soprascritte lettere, introe Consejo di X con la zonla, etc. Poi fo lette le opinion di savii, di scriver a Roma zerca remetersi in Soa Santità. Etera 3 opinion: sier Lunardo Mozenigo, sier Zorzi Emo e sier Francesco Bragadin savii dii Consejo, e li savii a terra ferma ; in l’altra, sier Alvise da Molin e sier Zorzi Corner cavalier, procurator, savii dii Consejo ; di una altra era sier Luca Trun el consier. Or fo gran disputation : parloe sier Lunardo Mozenigo, sier Zorzi Corner procurator savii dii Consejo, sier Alvise di Prioli savio a terra ferma. Sier Francesco Do-nado el cavalier, fo avogador, fè mala renga, commemorò le cosse il dì dii Corpo di Cristo che si stè con guarde a la procesion. Parlò poi sier Luca Trun consier, sier Gasparo Malipiero savio a terra ferma, sier Velor Morexini è sora le pompe, sier Antonio Grimani procurator, e sier Bortolo da Mosto è di la zonta e mal. Andò le tre opinion et..... Fu posto, per li savii, una letera a sier Andrea Oriti procurator, proveditor zeneral in Treviso, zerca la compagnia dii Baion, che ,......E parlò sopra questa lettera sier Polo Valaresso, è di Pregadi, qu. sier Cabrici, stalo a la custodia di Treviso, sier Marco Minio savio a terra ferma, e sier Vetor Moresini. Et andò la lettera ; tandem fu preso che zerca la dita compagnia si remelemo a lui. Fu posto, per li savii, una lettera al capitanio zeneral in risposta di sue, et ai rectori, savii e prove-dadori zenerali, in conformità. Come si provederà di mandar zente di qui e zentilhomeni, etc. Di Padoa, a ore 1 mise letere di rettori e savii e provedadori generali. Come aveano,i nimici fevano gran preparalion, e ussirauno mercore I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XVII. a dì 27 di Vicenza, aneleranno verso Marostega e Bassan. Non lassano intrar niun in Vicenza, ch’è segno si volgino levar. Item, le zenle in Padoa è malcontente, non vi è 20 zentilhomeni. Sono pochi fanti; ne manderano 2000 fanti è in la terra a Treviso, intendendo il levar dii campo inimico e tirarsi a la volta di Treviso, sicome il capitanio zeneral li ha dito. Però si mandi bona custodia da lassar in Padoa e danari. Nolo. Sier Nicolò Vendramin cri ritornò a Padoa, mandato per Colegio. Di Chioza, di sier Marco Gabriel podestà, fo lettere, Zerca provision fa per levar anime e animali concoreno a quelle basse, e barche armate, ha mandato, etc. Fu posto, per li savii d’acordo, expedir domino 143 Zuan Paulo Manfron condutier nostro, qual è qui e insta la sua expedition, videlicet li sia dalo oltra la sua provision di ducati 50 al mese, altri ducali 50 al mese per cason di capisoldi doveria aver si l’avesse tutta la compagnia, con condition che cussi come scriverà li homeni d’arme da quelli ha al presente in su, la Signoria sminuissi il capisoldo, zoè si legni per quelli saranno ; e fo presa. Fu posto, per li diti, una parie che publice sia proclamado a Padoa e Treviso e in questa terra : che tutti quelli vorano condur i loro vini in queste do terre, li possino condur senza pagar dazio alcuno, c volendoli condur de qui etiam li possino, tolendo le bolete di apresentarli al dazio, ma non pagar il dazio al presente, ma dar una segurlà di pagarlo in mesi do dii vin beverano di qui, overo lo venderano; e da mo’ se li impresta li magazeni di la doana di mar da metter ditti vini, con questo il dazier tengi una chiave; con altre clausole ut in parte. E fu presa : la copia è qui avanti. Et essendo suso Pregadi, gionse domino Malate-sta da Soiano condutier nostro, venuto da Vicenza per la via.....Et fo in Colegio da li savii e di la Signoria reduti in cheba, e fato venir suso per la via di Cai di X, e fo mollo carezato per esser condutier degno, et ha optima fama. El qual disse come el parli questa matina di Vicenza, era presori di.... e con segurlà fatali dii signor Prospero Colona di pagar la taia ducali G00, è stà lassalo su la soa fede. E come el signor Prospero è molto amico di la Signoria e ha abulo tanto dolor di la rota quanto nui medemi; ben è vero non voria esser stà fato preson lui ; e come seguì la rota, el pianse da dolor per il ben de Italia, perchè el vede la ruina di questa povera Italia. El qual è partilo capitanio dii duca di Mi- 16