399 MDXIII, DICEMBRE. 400 si à pensato un modo: lenir Brexa e Bergamo in lui e dar la mila di Lombarda a PImperador e P altra mila a la Signoria, et P orator nostro è stato col Papa e spaza letere a la Signoria. Da malina, per li oratori di Milan, si fa concistorio, et venere il Papa intrarà in Concilio che sarà a di 1G di questo. Et 233* come uno orator di fiorentini, stato al Turco, zonto a Ragusi, qual era a Constanlinopoli quando vene P orator nostro a la corte in Andernopoli, ha scrito a Fiorenza che ’1 dillo orator ha tratalo gran cosse col Turco e ha otenuto quello P ha voluto, et è partito ; et altri avisi, ut in litteris. Noto. Per letere altre da Roma e publice e private se intese: come li oratori dii duca di Milan, volendo dar P ubedientia al Papa per nome di Maxi-miano Sforza duca intitolandolo di Milan, P orator di Pranza, che è a Roma, episcopo di Marseia, andoe dal Papa dicendo Soa Santità non doveva udir questi oratori come oratori dii duca di Milan, perchè il suo Re era vero duca di Milan investito per do pontefici Alexandro et Julio et per PImperador proprio, e questo è duca di Milan per forza e non ha alcuna inveslison; dicendo parole alte. Tamen poi intesi la verità, che fu che a dì 14 la matina fo concistorio pu-blico per udir li oratori di Milan, venuti a darli ubi-dientia, et reduto il Papa, vi era li oratori tra li qual quel di Pranza sopranominato, etcomenzù Poration domino Hironìmo Moron uno di oratori milanesi, comemorando che, cussi come el duca Francesco avo di questo Duca era slà causa che li Medici tornas-seno in Fiorenza, cussi questo Papa era slà causa di Par tornar il duca Maximiano nel stato e far cazar queli che per tirania lo occupava, unde el dito orator franzese si levò suso dicendo el suo Re non era tiran e che li popoli tutfi si laudava, ma che ora solo questo è tiranizadi, et che li mostreria, altro che è li, perchè il suo Re era sta investito vero duca da papa Alexandro e papa Julio e da PImperador presente, et de jure el ge aspeta ; con lai parole. 11 Papa zercò de mitigarlo e farli tacer ; sì che fu gran baruffa lì in concistorio publico. Deputatione fate di le gnarde in Padoa da poi il partir di zentilhomeni et altri andati no-vamente a servir, a dì 15 Decembrio 1513. Lista mandata a la Signoria. A la Saracinescha. Sier Jacomo Miehiel qu. sier Biaxio. Sier Hironìmo da Canal qu. sier Zuane. Compagnia di Nadalin di Cristofolo. . homeni 2 Compagnia di Zuan Gaio.....» 6 Compagnia di Menego di Todaro . . y> 2 Compagnia di Alvixe de Zulian ...» 13 Zorzi Lovo, Andrea suo fante. Bastion di la Savonarola. Sier Lorenzo Minio, qu. sier Almorò, per ducati 10. Sier Ferigo Morexini qu. sier Hironìmo Compagnia di Francesco de Novelo. . » 24 Luca Boycho e Antonio suo fradelo. In Codalonga. Sier Lodovico Querini qu. sier Jacomo, per ducati 10. Sier Vicenzo Zen qu. sier Piero. Sier Marco Antonio Foscarini di sier Almorò. Dimitrachi de Domencgo Piero, suo fante. Sier Biaxio Querini di sier Zuan Nadal contestabele dii porton di la torre. Porta dii Portello. Sier Bernardo Donado qu. sier Ilironi-mo dotor, per ducati 10. Sier Alexandro Bondimicr qu. sier Francesco. Compagnia de Alvise de Menegin . . » 13 Lazarin Lovo e Bernardo suo fante. Al bastion Impossibele. Sier Piero Venier qu. sier Domenego, per ducati 10. Sier Alvixe Boldù qu. sier Filipo, per ducati 10. • Compagnia de Francesco Tartarello . » 4 Sier Francesco da Molin qu. sier Timoteo, podestà di Este, per ducati 10. Compagnia del Sardela.....» 13 Homeni de la galia Poiana .... » 25 Bernardo Zebeschin e Zuan Piero suo fante. Porta di Santa Croce. Sier Andrea Dandolo qu. sier Polo, per ducati 10.