469 MDX1V, GENNAIO. 470 le Biave, che averano il quarto, in pena etc. Etiam fo ordinato barche in navilio alcun non porti roba fuo-ra senza boleta, e posto li oficiali a le custodie, ben chè barche a Padoa ni a Mestre non potevano andar per il giazo, ni etiam ozi a di 12 ni eri fo alcuna lettera ni di Padoa ni da Trevixo, perchè li cavalari non poleno venir. Tutta la terra era in confusion, nè si parlava di altro che dii foco seguito, e tuta via ne-vegava con gran vento. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria. E fo terminalo scriver a Padoa per via di Chioza, e avisarli di questo incendio, etiam a Trevixo; et per via di mar mandar le letere. E cussi fo mandate, nè fo altre letere che di Udene di 10 : i nimici erano al solito. 274* A dì 13. La matina etiam,per la giaza, non fo letera alcuna ni da Padoa ni da Trevixo ; solum di Mestre. Di Udene, dii locotenente, di 11. 1 nimici erano al solito a Gradisca, et nostri doveano ussir di Udene con l’exercito tutto, et non era ussisto perchè voleano prima veder ben le zente tutte; et lauda molto ditto Malatesta di Soiano, che la sua venuta è sta a proposito. Vene in Colegio l’orator dii Papa domino Pietro Bibiena, dolendosi di l’incendio, e a questi caxi non si poi riparar, solum aver buona pacienlia et pregar missier Domine Dio restori questo Stado in altro. 11 Principe li disse che eramo certi che ’1 Pontifice,come capo di la christianità, ora mai non doveria più in-dusiar a far ogni demonstration per la Republica nostra; con altre parole. E1 qual disse scriveva in bona forma. Fo terminalo far ozi Pregadi et elezer tre prove-dadori sora Rialto con gran autorità di compartir li oficii dove dieno star, et far far neto Rialto, e di quello si troverà dar a chi de jure aspeta, et li confini etc. Et per ii grandi lamenti si feva a l’oflcio di la Àvogaria di latrocinii facti a diclo incendio, chi voleva si desse taia, tra li qual sier Almorò Donado che per forza li fo tolto uno saco di seda e portà via non sa da chi, etc., unde li avogadori, sier Piero Contarmi qu. sier Zuan Ruzier, sier Zuan Capelo qu. sier Francesco e sier Orsato Zustinian qu. sier Polo, an-dono a Rialto, e prima feno far crida in pena di la forca niun pasasse per Rialto, ma si passasse a li trageli; ordinò far seraje sul ponte di Rialto e di qua acciò non si vadi, et che non si cerchi alcuna cossa senza uno scrivan lazi nota; ma tal crida durò poco che poi disnar lutti passava, perchè il Canal grando comenzava a giazarsi etc. Fo terminato far una crida Domenega per tutte le chiexie, di ordine dii Serenissimo e Cai di X, zerca questi latrocinii justa quella è slà fata; la copia sarà scripla qui avanti. È da saper, li capetanii stavano a le poste con li oficiali a Rialto acciò vedino chi passi e la note far custodia; etiam li homeni di le scuole è andati questa note atorno la terra per veder di fochi e altro potesse ocorer ; ma nulla fue. Fo mandato in questa matina 48 homeni di questa terra et altri marittimi, fati a l’armamento per sier Piero Querini executor, a Padoa da meter a le porte, in loco di altri erano venuti ; e mandato a taiar la giaza. Veneno in Colegio sier Jacomo Dandolo e fradeli qu. sier Alvixe a dimandar li soi danari e sta trovati, dicendo erano in la loro volta, narando il tutto come ho scrilo, et la Signoria inteso li ebeno,il Principe disse si vederia e si sarano soi li harìa. Da poi disnar, fo Pregadi, et non vi fo molti per il gran fredo era et giaza ; mal si poteva andar con barca. Di Padoa, gionse letere tardi, portate per cavalari quali erano stati a Lieafusina, non potendo venir per il vento grande e giaza, ma ora'è zonti e dì 10, hore 4, et 11, hore 5. Come hanno essi rectori e sa vii, i nimici al solito si dice doveano levarsi, chi dice andar in Lombardia over sora il Polesene e altri dicono venir in Friul, maxime li todeschi, e aveano preparato certe burchiele su cari; et per li nostri cavali lizieri erano stà presi 3 homeni d’ arme spagnoli e 2 balestrieri a cavalo, quali esaminati, diceano le zente dii Papa erano per levarse ma dubitavano esser svalisate; et che li todesehi aveano auto danari et si doveano levar per Verona; e altre zanze. Item, per avisi, hanno che l’Imperator veniva a Trento ; e altre particularilà. Item, come si mandi danari et li 100 homeni da meter a le porte. Dii capitanio zeneral, etiam fo letere a la Signoria nostra, di Padoa, di.....Et manda una lettera li scrive Domenego da Malo suo secretano è a Roma per lui mandato dal Papa a exortarlo fazi lo acordo : il sumario dirò di soto. E1 qual capitanio aricorda si fazi da valenti homeni e si fortifichi Padoa e Trevixo e si mantegnirano, et non si manchi di trovar danari per pagar le zente, perchè al lutto è disposto mantenir dite do terre, e tal parole. Nota. A Padoa non si sapeva fino a dì 11, hore 5, dii foco di Rialto, ma ben quello di Crosechieri ; et di eri non è letere.