189 MDXIir, OTTOBRE. 190 terza, intendendo Soa Maestà che suo eugnado re di Scozia era persuaso da Pranza a moverli guerra per farlo divertir dii suo pensier di ruinar esso re di Franza, mandoe uno gran signor chiamalo monsignor thesorier, homo sapientissimo e di grande età, con persone 30 milia, belli homeni et ben in * ordine e non discalzi, come vano quelli di Italia,e non vano per robar, ma per acquistar onor, e vano a loro spexe, nè si menano le garzone driedo, nè sono biastemadori come li nostri soldati, ma pochi si Iruova che non diga l’olìcio e la corona di la Ma-dona ogni di. Et essendo il dito campo dii Ite su la Scozia, e fono a le man con scozesi e combaterono assai, e fono morti assai ; tandem el campo di questo Re restò vincilor. Si dice scozesi hanno perso 8 gran signori, tra li altri uno si chiama monsignor dal Fast castel, voi dire monsignore dal Forte Castello, si dice è stato altre fiate a Venecia, c per tutta Italia. Sichè non bisogna si metti a far guerra a questo Re, scozesi, benché scozesi si dica siano assa’ numero et usi a ogni malano; ma é troppo povero paexe, non hanno arme, sono ne le ex-treme parte dii mondo. Questo serenissimo Re per il passato era poco nominato, ma per l’avegnir sarà dito di lui per tutto il mondo, che di oro, arzente e zenle non si troverà uno altro Re de cristiani che si possi meter a sua comparaetion. L’orator veneto nostro ha auto gran fatica a far tuor questa impresa contra francesi eh’ era nostri nemici, el eseguito l’intento, la Signoria è andà a far liga col re di Franza; si dovea aver qualche rispeto, e prima farlo intendar a questo Re. Scrive qui in Londra sempre si muor di peste, e a di 22 Avoslo, si amalo do servitori di l’oralor, non volseno confessar el mal, e a dì 25 si levono di letto e andono a una taverna a bevar certa bevanda si chiama Ala, e in quel zorno ivi inorino ; el leto, ninzuoli e altre loro cosse è slà butade in mar; sichè è stati in gran pericoli. Si dice, quando il re di Franza sepe aver perso Ternana, andò in lecto con gran dolor. Item, a di 3 Setembrio è venuto letere che il Re ha preso una altra terra si chiama Montaruol, loco molto a proposito di Sua Maestà per andar a Paris. 4 Copia di do letere di Londra, di Antonio Ba-varin, di 13 Septembrio 1513, drizate ai Pexari da Londra, et recevute qui a dì 13 Octubrio. Voi areti inteso per avanti la Maestà del Re aver avuto Ternana a patti salvo l’aver e le persone; da poi spianò le mura, e ultimamente l’hanno del lutto minala ; ha solo salvato le chiexie. Da poi sono andati a Lila, e vogliono meter campo a Tornai terra pertinente a Borgogna, che da poi morto el duca Carlo, mai non ha voluto dar l'inzenso e per suo protelor hanno tenuto il Re de Franza ; è sugicta e fortissima, tamen a tanta posanza poco vale. E presto li tarano venir a segno, poi seguirano lor camino verso Paris per la Picardia alla, che francesi mai stimavano averli per quel camino, e con l’alleza del nostro Re e l’Imperatore passcrano, e anco la figlia è venuta a vederli. E ultimamente el duca di Sa- xonia, duca del....., el conte Palatili con 8000 mila cavali et 12 milia pedoni, gente fiorita, e ogni dì vengono più, pono esser ormai da 20 milia cavali grossi e lizieri, e più di 70 milia pedoni, e poi vi sono venturieri'assai, passano 100 milia persone. Pensate cui polrano starli contra milia. Franzesi stanno basi in forteza. Questa volta hanno aver la sua peni-tentia e pagar el dano hanno fato a la povera Italia, che Dio pregamo al nostro Re doni viteria, e cussi in Scozia, che per ancora non sappiamo allro de quelle parte. D’Anversa scrivono el campo fra levato da Padoa, ch’é bona nova ; speratilo aràno falò poco dano. Se la nostra Signoria ha voia de acordo con l’Imperalor, come vien ditto, ora è tempo, che P ama l’alteza del nostro Re più che figlio, e cussi fanno tutti cui lo vedono, che come v’ ho ditto altre volte, non par persona de questo mondo, ma venuto dal zielo. Et vi sono letere di Lisbona, contano esser arivale 3 nave cargo di spezie oltra le prime e roba assai, et si vi manda el carico hanno, anco di slagni da peze 400, che essendo boni, (arano danno a quesli che dicono poterne aver pezze quante vogliano; sichè vedete come vanno el mondo, par costi 52 per una. 'Dii dito, a li diti, data ivi a Londra, a dì li Septembrio, ricevuta a dì 13 Octubrio. Eri vi scrivessemo l’ultima: questa per dirvi che vi sono letere da Nort di monsignor thesorier capitanio ze-neral di la Maestà dii Re nostro contra Scoti, per le quale el dise aver combatulo con el re di Scozia, che erano entrato in questo paese forsi milia 25 con più di 70 milia combattenti, e lui con forse 50 milia combatutolo tarilo aspramente, quanto fosse fato quesli 500 anni. Infine i Scoti se messeno in fuga, e li hanno rotti e fracassali. Per quanto poteva iudicar, morti da 30 milia Scoti, el resto la mazor parie fuzendo allegatosi passando una rivie-| ra, che P aqua era cresciuta lanto che non si poteva