353 MDXHI, DICEMBTtK. 354 bardia dii duca de Milan, c voria ritornar in Alenia-gna da l’Imperador e tratar di questa pace ; con il qual il Papa ha parlalo gaiardamente in favor nostro, dicendoli parole ut in litteris. Et par che ditto Cur-zense voy avea la cogitoria dii vescoado di. . . che è in Alemagna, ha de intrada raynes ... a l’anno, et P Imperador ha scrito al Papa per uno di la caxa di Baviera per ditto vescoado; et il Papa ha dito a l’o-rator nostro, voi prometter dar a esso Curzense s’il voi discender a far trieva per anni 4 con li modi fo parlato avanti scripti, etiam li voi in specie donar li danari etc. E1 qual Pontifice fa il tutto per veder di acordar questa cossa, e ha facto intender a l’orator nostro predito non vadi a palazo fino il Papa non mandi per lui, acciò possi veder di tirar esso Curzense a far conclusion. Item, il Cardinal Bibiena fa ogni bon olicio ; et cussi ha fato con il Papa il car-208" dinal dìi Ingaltera, dicendogli ch’el vede che questo Curzense voi esser più che Papa, et voi che sempre la cristianità sia sempre in guera; con altre parole in favor nostro. Item, è letere di Spagna dii Re che scrive a Roma a li soi agenti: che non volendo la Signoria asentir a lo acordo, si prepari a far guera grandissima in favor di P Imperador contrala Signoria nostra. Di Pranza, è letere da Bles, sicome el vescovo di Marsilia orator dii Re lì in Corte ha dito a l’orator nostro che le zente francese erano andate a la guarnison et verso Borgogna a le frontiere di sguizari ; sichè non si parla per adesso di venir in Italia c si trata di esser d’acordo con sguizari. Conclude l’orator nostro, ch’el Curzense, iterimi doveva tornar dal Papa con altra rcsolulion; cl qual insieme col signor Alberto da Carpi, el Cardinal Remolino over Sorenlo yspano e domino Rironimo de Vich orator yspano consultano. Di sier Vetor Lipomano, vidi letere di Roma, di 20. Come eri Porator yspano fo col Papa da ore 23 fin 4 ore di note; poi ditto orator si partì e andò dal Curzense et stele fin otto ore di note. Ozi a dì 29, poi pranzo, el signor Albert» da Carpi fo dal Papa, era ore 21 quando el vene; erano col Papa el Cardinal Medici, S. Maria in Portico, eh’è il Bibiena, et il magnifico Juliano, et siete col Papa fin ore 2 di note; poi Porator nostro fu dal Papa et feno alcuni colo-quii insieme. È lettere di Zenoa di 25, come il signor Otavian di Campofregoso,ehe è dentro e domina,'avia rebatuto li Adorni, quali col favor dii duca di Milan e sguizari voleano intrar in Zenoa. Questa matina, el Cardinal S. Severino e l’orator di Franza episcopo di Marseja fono dal Papa. Scrive, el Curzense spende ducali 100 al dì in spese di boca. Item, si dice il / Di arii di* M. Sanuto. — Tom. XVII. Papa vuol revocar tutte le rescrve ha fato di bene-lìcii ; et cussi ha revocato da poi come se intese per letere. Et Colegio si reduse, et steteno fino 3 ore di note 209 et fono sopra vari coloquii, dicendo di Roma non si farà nulla ; et fo parlato saria bon far venir turchi in Italia perchè questo Signor turco vuol venir, et non zè altro remedio a le cosse nostre, perchè saremo a tempo novo soli, e il Curzense ne mena a spasso e voi lemporizar fin tempo novo; poi non zè danari da pagar P exercito ; et parlato dii capitanio zeneral si ha, qual per tutti li zenlilhomeni venuti è stà dito grandissimo mal de lui ; et cussi tulio conclude a la nostra ruiua, ma non si poi far altro, bisogna aver pacientia prò nunc ; fo parlato in materia pecuniaria et fo dito varie cosse, ma tutte scarse a trovar danari presti, ergo male. El dazio dii vin, che soleva butar ogni dì danari, la Signoria non poi più tocarli per esser stà ubligati a chi ha servito. El banco di Prioli, zoè di sier Ilironimo di Prioli di sier Lorenzo, falite et si absentò come ho scripto luni a dì 28 de Novernbrio, et andò a Castello dal patriarca, et il suo debito è ducati.....milia ; par debi aver da la Signoria ducali G000 de contadi, ch’è venuto il tempo di le promission fece et ha promesso per ducali.... milia, che non è il tempo pur per la Signoria, onde dito sier Hironimo ha cavedal di pagar tulli, perchè lui non ha auto bota ma ha comprato crediti special e tolto in sì il credito di la Signoria per vadagnar poi con prò’ Monte nuovo. Et fo trattata questa materia nel Consejo di X con la zonta, pur a dì 28 Novembrio, nel qual Consejo era suo padre sier Lorenzo di Prioli, che è dii Consejo di X, el qual parloe et volea la Signoria li desse de contadi per aiutarlo eie. Or fo terminato che do di Colegio, insieme con sier Piero Capello cassier, si redu-gano a li camerlenghi di comun et con dito sier Rironimo di Prioli, al qual per il Consejo di X fo fato salvo condulo a boca, per coniar, et prima reduseno li crediti di queli questo sier Ilironimo ha promesso per la Signoria a la cassa dii Consejo di X con li piezi ut ante; sichè ogni zorno si reduseno sier Zorzi Corner el cavalier procurator, savio dii Consejo, sier Gasparo Malipiero savio a lera ferma, et sier Piero Capello cassier a questo efecto ; quel seguirà noterò. A dì 3. Fo in Colegio Porator dii Papa, et mon- 209 * stroe quanto lui avia di Roma, acertando la Signoria el Ponlifice et suo fradello Cardinal S. Maria in Portico fa ogni bon olicio, et da loro non mancherano di far sicgui ditto acordo overo si fazi una trieva ; con altre parole. 23