m MDX1V, GENNAIO. 474 tanio di fiorentini. Itemi, che questo marzo verano i nimici a campo a Padoa e Trevixo, e però si atendi a la bona custodia. Di sier Vetor Lipomano, vidi letere di Roma, di 8, V ultima. In la prima, di 7, scrive come si dice, l’Imperador, Frariza e Spagna sono aconlati a ruina dii resto, e si fa le noze di la madre di monsignor di Anguleme, ch’è il Dolfin di Pranza, ne l’im-perador,ela seconda fiola dii re di Franza in l’arzi-duca di Borgogna, qual à in dota el ducato di Milan. Item, come il Curzense à auto 1’ aviso di la presa di le galie di Maran, etiam che ’1 Friul è perso. Item, Caluro di Cao d’Istria è partido di qui, si dice va a Maran e armerà le galie prese, etc. Item, per la lelera di 8, scrive di acordo, senio menati a spaso, non sarà nulla, e di turchi che dieba venir se la ri-deno. Il Papa va fuora a solazo, starà tuto il mexe. Item, l’altro zorno, il duca di Bari fradello dii duca de Milan, si fé di prima tonsura. Item, in questa ma-tina, el Papa con li cardinali e oratori è stato a messa a Santo Agustin per la vitoria à auta il re di Portogallo in Africa, come apar per la letera manda dito Re al Papa, qual è stampata e la mandoe a mi Marin * Sanudo; et disse la messa il Cardinal.......e fata l’oratione ut supra, poi il Papa andò a pranso in castello e stete a veder mascare ; l’orator nostro è stato in castello in diversi coloquii col Papa ; et conclude, bisogna far da valenti homeni etc. Di Franza, fo letere dii Dandolo orator nostro da Bles, di 17, venute per via di Franga a Roma. Scrive, come il Re avia inteso la Signoria aver la paxe col Turco, et laudava assai averla fata. Item, coloquii auti che l’Imperador sarà disfato o lui re di Franza, et la Signoria non dubiti; ben è vero questi sguizari non voleno admeter li soi oratori, et voi stagi l’acordo fu fato. Item, che ’1 mandava il duca di Barbon con zente nel Dolfinà a defension di la Borgogna conira essi sguizari, et voi aver a tempo nuovo lanze ... milia et fanti... mi-lia, et voi far fati. Item, l’orator ha persuaso Soa Maestà far il tutto di aver sguizari ; disse faria e poi alenderà al suo Stado di Milan. Item, esso orator fo da la Raina persuadendola non voy lassar l’impresa di Milan. Disse la faria col Re e l’hanno molto a cuor; e altre particularità. Item, dimanda lioentia, e sia mandato il suceessor, come per le altre di 15 à scrito. Fu, poi leto le letere, posto per i savii, atento li meriti dii fidelissimo nostro citadin cremasco domino Anzolo Francesco da Santo Anzolo, fo fiol dii magnifico......capitanio nostro di le fantarie, et ultimamente la fideltà mostrava in questa presente guerra, e il fiol Zuan Paulo slato sempre a nostri stipendi el preson di spagnoli, che li sia dato la >/, di quello si traze di utilità di la fiera di Crema, quando la si farà, ut in parte, sichè sia sua, e di soi eriedi in perpetuo. Fu presa di largo. Fo posto per li consieri sier Zorzi Pisani do-tor cavalier, sier Luca Trun e sier Andrea Trivisan et sier Sebastian da ca’ Taiàpiera Cai di XL, elezer de presenti Ire provedadori sora Rialto, con pena, qual abino a far far neto Rialto et poner li confini di quelli aveano stabeli etc., ut in parte: le apelation vengino al Colegio nostro, da esser ex pedi te per li do terzi. Abino sopra questo ogni auctorità et a deputar dove dieno star li oficii di Rialto; et altre clausole. A l’incontro, sier Alvise Barbaro e sier Sebastian Michiel Cai di XL, voleno la parte, con questo siano eleeti 7, et quelli a bosoli e balote expediscano per cinque balote, l’apelation di qual vadino a li XX savii in Rialto. Et andò le do parte; 17 di consieri, 127 di do Cai di XL, e questa fu presa; la copia sarà posta qui avanti. Et fu fato il scurtinio, con bolelini, qual etiam sarà notado qui driedo. Die 13 Januarii 1513, in Rogatis. 277 Sier Georgius Pisani eques. Sier Luca Trono eques, consiliarii. Sier Andreas Trivisano, eques. Sier Sabastian de ca’ Taiapietra, capita de XL. Essendo seguito l’incendio in Rialto, come a tutti è noto, è necessario proveder de luogi apti per li officii nostri et altre diverse cose dependente da esso incendio che non patiscono dilatione, et però l’anderà parte : che de proesenti, per scurtinio de questo Consejo, siano electi tre onorevoli zentìlomeni nostri, quali possino esser electi de ogni luogo et ofi-cio, excepti quelli dii Colégio per non impedir le cosse di la terra, nè possino refudar soto pena de ducati 500, oltra tutte le altre pene statuide per le leze nostre contra i refudanti; l’oficio dei qual sia. De primo veder i luogi de Rialto et etiam a San Marco in Terra nova et a Doana et la caxa di San Silvestro chiamada el Patriarcado, nei quali se possano deputar più abile et comodamente i luogi per tutti i officii che sono brusadi, et immediate vengino in Colegio a dechiarir particularmente quello che li parerà più conveniente per la deputation antedicta.Et quello che per esso Colegio de comun consenso serà deliberato, abbi quel instesso vigor che se fusse stà facto