15 Mnxiri, din di Vicenza, fo zenero di sier Piero Michiel, stato fin hora grandissimo nostro rebello, et era a Vicenza con li inimici, esser con salvo condato dii capitario zeneràl venuto in Padoa ; tamen non fu vero, e fo una zanza. È da saper, Andrea Mauresi capo di stralioti, ritornò in Padoa con la bona preda facta et danari assa’. Tra li altri presoni, menono do veronesi di Guarienti, uno nominato Chechi, eh’è fìol di Ilironi-mo gran rebello, il padre e uno fiol fo di Zuan di 7 Guarienti; etiam menoe una dona di Malaspina veronese, noviza, la qual andava a marido a Mantoa, maridata in uno mantoan. È da saper, Lignago è in podestà de’ inimici, ancora vi sono dentro da zercha 60 fanti mantoani, et si tien a nome de l’Imperador, chi dice di Mantoa, licei la rocha sia brasata. Stanno con le porte serate. Vene il secretano dii ducila di Ferara, solicitando la relaxation di burchii, e il suo signor è fìol di questa Signoria. 11 Principe li disse si consulteria etc. Da poi disnar, fo Consejo di X simpliee per presonieri, et fono expediti 11 monetarii, parte sarano cavati li ochii, parte banditi etc. Di Padoa, fo letere, di hore 19. Come ha-veano i nimici, zoè alemani, erano a Lonigo alozati, el todeschi a San Bonifazio, voleano andar a passar P Adexe. Fo mandato a Padoa ducati 5500, et a Treviso ducati 3000. Fo questa matina deliberà il dazio dii vin, poi li tre incanti auti, a Nicolò Lanza per ducati 77 milia ducali, e l’anno passato Fave sier Marco Bra-gadin qu. sier Andrea per ducati 75 milia, et ne perde zercha ducati 700. A dì 4, domenega, in Colegio. Fo fato per il Principe cavalier uno zenlhilomo nostro, e donatoli l’insegne di San Marco, sier Nicolò Zustinian qu. sier Ferigo, vestito di voluto negro a manege dogai con barba per il coroto di sier Zustignan Zustignan fradelo di padre, etiam di suo cognato conte di Car-passo. Questo era scompagnalo da patricii, e vene con le trombe zoso ; e andò per terra fino a Santa Fosca a caxa, dove fo fate in ehiesia le sponsalitie di sua fiola, fo mandata zà più mexi in sier Marco Gradendo dotor, qu. sier Bortolo, e li slà in caxa. Questo sier Nicolò si è fato cavalier, perchè el redita la contea di Carpasso per la morte dii suocero e dii cognato, e la moglie è heriede e succiede nel feudo, et convien esser cavalier. Ara per questo de intrada più di ducati 2000, sichè è un bel richo, e si parte con queste nave e va in Cvpri a tuor il possesso dii SETTEMBRE. 16 conta’. Era con lui do fioli di domino Tuzo di Costanzo, tra li qual uno nominato ,.........qual è venuto di Cypro, et etiam lui è cavalier, et 1’ altro che stà in questa terra. Vene in Colegio el secretano dii duca di Ferara per cosse particular, nulla da conto, e pur zeeha il relassar i burchii. Di Padoa, fo letere di eri, dii capitando se- 7 * neral. Come ha vero i nimici partì venere a di 2 a hore ... da Vicenza, e questo fu, che essendo il Cardinal Curzense a tavola, ave una letera, qual leda ordinò di levarse e cussi si levono ; li todeschi fono una longa zornala ad alozar a Lonigo, e li spagnoli a San Bonifazio, et si clize todeschi voleno andar per vai di Lagre verso Trento, spagnoli pase-rano l’Adexe a Albarè e anderano a Ponte Molin per passar Po a Ostia, et si dice voleno andar in reame. El signor Prospero anderà in Lombardia con certo numero di zente dii ducha de Milan. Vicenza è restata con molti amalati spagnoli e todeschi. Eri entrano in la terra villani et hanno tajato a pezzi tutti detti amalati come i meritavano, et per vendicarsi de li strusii fati per il paese, et brasar di ville et maxime il sacho fato a Bassan, e [e. Veneno in Colegio domino Bortolo Paiello, domino Nicolò Chieregalo, domino Lodovico da Porto citadini vicentini, stano in questa terra come oratori de la comunità di Vicenza, qual però è qui, il forzo è a Padoa, dicendo che la terra e il teritorio vicentino è stà ruinalo da i nimici, per tanto suplica- • vano di gratia la Signoria fusse contenta che ’1 nostro campo non vi andasse in la terra, ni etiam si pagasse dado per questo anno, aziò si podesse reaver un poco li citadini e conta’. Il Principe li dè bone parole, dicendo si faria ogni ben. Vene sier Troian Bolani, dicendo esser stà con quelli englesi, e aver parlato insieme di molte cosse le qual è degne di saperle ; quali dicono il re d’In-galtera è amico di questa Signoria, e che l’ave per mal quando il re di Spagna fè la trieva con Franza, e zurò passar in persona conira Franza, et cussi ha facto, et altre cosse longe molto. E come i sono venuti per Alemagna via, e vano a Rodi ; e quel domino Thomaso Neuport, dia aver da la Signoria ducati 1700, per danari dati a 1’ orator nostro de lì, et à letere di cambio di la Signoria. Dii Frassine, di Marco di Calabria conte-stabile, fo una letera drisata a Padoa, al capitanio generai, di eri. Come è stà fato conto a Cologna che si tien por spagnoli, si fazi quanto pan i poleno, perchè il campo vera a Albarè, eie.