563 MDXIV, FEBBRAIO. 564 quel conte Zorzi...........per aver li boemi, qual è Iontan mia____et dia mandar do soi nontii lì a Buda a tratar di questo ; et manda le letere latine aute. Item, scrive, come l’orator cesareo, è lì, interloquendum ha ditto di fuogi processi in le terre dii conta’ de Tiruol, et che la Signoria fo quella. Unde, esso nostro scusoe la cossa dimostrando la Signoria esser stà calunnia a torto; e altre particu-larità ut in litteris. Et lete letere al Pregadi di Roma fino a dì 14, et una di Bassan di sier Francesco Duodo podestà et capitanio, di eri. Avisa di la vitoria auta, qual è stà 400 fanti et cavali, et preso Crisloforo Ca-lepin capitanio etc., ut in litteris. Fo per Colegio scrito, eh’ el prefato Cristoforo e altri da capo ch’è stati presi, si debbi mandar subito in questa terra. È da saper, el dito Cristoforo Calepin fu preso in Padoa quando nostri la recuperoe, et scampò quando fo posto in caxa dii capo di le preson in palazo con li altri todeschi. Ora è stà preso iterum; credo non sarà lassato; ha fato dii mal assai. Di Franm, di sier Marco Dandolo dotor, cavalicr, orator nostro, da Bles, di 28. Come era stà fato le exequie a la Serenissima Regina, qual la cassa sarà portà a Paris a sepelir in la chiexia di San Dionisio, per li primi di Bertagna. Item, il Re è amalato, pur atende a far zente ; ha mandato a far lanzi-chenech per esser al contrasto di Spagna, perchè questo Aprii compie le trieve, et par non le veglino pro-longar. Etiam si ha di le gran preparation fa il Re; di le cosse de Italia non si pensa, et voria far consumar matrimonio con la fiola a monsignor di An-guleme, aziò quelli di Bertagna l’abino per soa Rai-na. Item, di 1’ acordo con sguizari, par sia duro, e sguizari non lo voleno far s’il Re non renonzia le raxon l’ha e pretende aver nel stado de Milan. Item, il marchexe di Iletolin, eh’ è preson in Ingal-tera preso per voler andar a socorer Tornai, par si abbi rescatato per scudi 100 rnilia; et il re di Pranza li dona Pietro Navaro capitanio di le fantarie ispane, qual esso marchese lo restituisse per scudi 30 milia ; sichè darà di contadi 70 milia scudi. Di sier Angolo Guoro provedador, date in Feltre a dì... drigate a sier Hironimo da Pe-xaro provedador generai in Trevixo. Nara il modo ha recuperato Feltre, etc. Et ussito il Consejo di X fuora, qual stete longa-mente, fo chiama alcuni zentilhomeni per mandarli da matina a levar l’orator dii Turco, e condurlo vestito con li soi a la Signoria, et si partirà la sera con la galia Truna. Et fo licentiato il Pregadi, nè altra parte fu messa. Sumario di letere di Roma di sier Vetor Lip- 329 pomano, scritte a sier Hironimo Lippomano suo fradelo, date a dì 11 Fevrer 1514, bore una di note. Come l’ultime che l’ave fo di 23; ozi poi pranzo è stà congregation, e tutti dize che se fa trieva per uno anno, et steteno fino ora una di note et più. L’o-rator nostro dize non si fa nulla ; tien el Papa non faria senza dir qualche cossa a l’orator; ma si dize la Signoria ha fato mandalo ampio al Papa ch’el faza quello li piaze. Eri a dì 10, poi pranzo, el Curzense fo dal Papa, e il signor Alberto, 1’ orator di Spagna e vescovo di Trieste, e steteno che l’era hore do di note. Questa matina 1’ orator nostro è stato dal Cardinal Santa xMaria inPortego, Bibiena, per parlarli; el qual non li parlò, e li l'eze dir che l’andava dal Papa, e 1’ orator vene in l’anticamera dii Papa e trovò il Cardinal con li oratori de Milan, e l’orator intrò dal Papa, e li dimandò se li avea da dir nulla per esser stato eri col Curzense. El Papa disse di no; ma che ’1 Curzense tornaria ozi da poi disnar a parlarli, et lui orator venisse poi doman da matina che li sa-peria dir quello che sarà. In questa congregation di ozi non è il Curzense. Et 1’ orator di l’Imperator et Spagna sono andati a palazo, e tuta Roma dize che ozi si fa la trieva. Scrive, lui è andato dal Cardinal Bibiena, e li soi li ha dito è andato fuora di Roma a spasso con tre persone. Zudega sia andato a parlar al Curzense, perchè el Papa disse el dovea venir a palazo, et essendo congregation ozi ha mandato dito Cardinal da lui. Conclude, non sa quello sarà, perchè costoro è persone molto insolente e fa quello voleno; ma tien el Papa mai farà cosa alcuna che non sia di volontà de le parte : prega Idio la mandi bona. Quelli vescovi che mandava el re di Franza li a Roma al Conzilio, el duca de Milan non li ha lasato passar. Si dize ch’el re di Franza torà la rezina di Scozia per moglie; che si questo fusse saria bona nova, etc. Dii dito, data a dì 12. Come in quella sera, essendo da l’orator, è venuto uno corier, con letere di 28 et 31, et per una a l’orator di 6. Come do; mino Petro Bibiena era uliato ; di la qual cossa ha sentito grandissimo dolor. Ozi da poi disnar, el Papa è 329 * andato in Castello con questi cardinali : el Curzense, Ramolin zoè Surento, Ingaltera, San Vidal, Adrian,