39 MDXUIj in peregrinazo a San Jacomo da Galizia, il Ile non ha voluto vadi. Dii partir uno oralor dii Re d’Ingaltera, e a la partita vene a tuor combiato da lui orator nostro, usandoli grate parole, Item, dii tornar di quel capelan dii Re andò in Pranza per tratar acordo, et che il Re è andato a uno monasterio di San Ilironi- 1110 per fuzer le fatiche. Item, come una......... .........qual a ripresala contro venitiani, armava barze per venir a nostri danni in Golpho; però si fazi provisione: et altre particularilà sicorne in le letere si contien. Di Franza, fo leto 16 letere dii Dandolo, orator nostro da Amians, dì 29 Luio fin 25 Avo-sto. Il sumario di tutte, oltra quello ho scripto di sopra, è questo ancora. Prima di tuto scrive i successi e provision si fa per socorer Teroana, et come fo manda per socorerla. Tandem, a di 1G par 1000 ho-meni d’arme andasse con monsignor dì Longa Villa, ch’è il marchexe di Rotolina,e altri capi ut in litte-ris, et monsignor di la Palissa per socorer ditta terra, e li vene contra tutte le zente d’ arme dii Re d’Ingalterra, con il Re in persona e con le fantarie. Era il Re di romani e fonno a le man. Fu preso dito capitanio et altri morti, zoè il Batardo e alcuni altri, et monsignor di la Palissa fo preso, ma si liberò e fuzite. Par non mancasse da 40 homeni d’arme, zoè cavali; pur fo soccorso Teroana de alcuni pochi etc. Scrive il Re à bona mente contra la Signoria nostra, et manda do letere a la Signoria. Item, è a Amians con gole ; dii suo exercito è capitanio monsignor di Angulem, ch’è il Dolfìn, e quasi i primi è tutti di sangue reai, e in campo ha lanze 2500, fanti 30 milia. Il il ducila di Geler non è ancora zonto; vien con 10 milia fanti et 1500 cavali. Item, scrive il perder di Teroana, a dì 23, et come il Re voi redur il suo exercito a Armaruol, eli’ è sito forte per una fiumara, nè voi venir a la zornata con englesi, quali sono 80 milia fanti e cavali zercha 8000; et come in campo di Franza aspectavano 6000 scozesi eh’èrano su l’armada di Scozia, velie 21, che veniva in suo aiuto. Smontarla in Picardia a Onflor over Normandia. Item, scrive il seguito di l’araldo di Scozia andò dal Re d’Ingaltera, e li protesti facli, et dito Re dia aver roto eri in Ingaltera, et dito re di Scozia, per far exercito, à tolto tuli li arzenti e cadene, adeo el manza in poltre. Item, sguizari hanno roto in Borgogna fanti 17 milia et cavali 1500, contra di qual è monsignor di la Trimolia capitanio con zercha 400 lanze et 3000 fanti, et è ceduto in la terra di Digium e lì si fortificha, scrive non temer et à ben provisto contra essi sguizari. Pur il Re àscri to SETTEMBRE. 40 missier Zuan Jacomo vengi a Lion, el qual era zonto, et manda etiam monsignor Rocha Forte a Degiun, qual è capitanio di la sua guarda, per ingrossarsi più contra diti sguizari, benché monsignor di là Trimolia scrive esser bastante ; el come sguizari non si vo-leno acordar s’il Re di Franza non li dà prima li castelli di Milan e di Cremona in le man. Scrive coloquii auti col Re, qual à inteso che la Signoria à molti partiti di acordi con l’imperador e non ha voluto acetarli ; cussi lui è per mantenir sempre la lianza eie. Dii re di Franza, fo leto do letere di 7, da Amians, et 23, drizate a la Signoria nostra, con la mansion: A i nostri carissimi e grandi amisi el Doxe e Signoria di Veniexia. Come l’è tutto nostro, e per mantenir la lianza et esser a una fortuna ; e in l’altra, scrive: « di le nove di qui, darete fede a quello vi scrive el nostro oralor », e tal pa-roledi la bona volontà soa. Etiam fo leto letere drizate a sier Andrea Griti procurator, di esso Re, di 7 et 23, ma sono repli-chade. In questa matina vene sier Marco Zen, venuto 25 baylo di Corfù, vestito di paonazo, et referì di quelle cosse de lì. Justa il solito, fo laudalo dal Principe. Etiam in questa malina fo conduto qui uno ci-tadin rebello nominato Bortolo da Dresano, fo fra-delio di Nicolò cavalier che fo amazato dali villani su li monti, e questo fo ferito e preso, e mo’ da li ditti villani che lo preseno è stà conduto qui e posto in presoti. Tamen dicono vicentini,questo è simplicenè ha fato mal. Fo publicà in Rialto, per deliberation dii Consejo di X, e chiamati 4, zoè uno Januli Griego, uno Marco depentor, uno Zuan Matio Barbo bastardo di D. Agustin canonico di Padoa, et Marco da Leze fo bastardo di sier Domenego, i qual alias fo chiamati per ladri per la Quarantia, che debano comparir in termine di zorni 8 ai Cai di X, e se li fa salvo conduto per quello fo chiamati. Et è da saper, eri tandem, reduto ogni zorno el Colegio dii Consejo di X per quelli zentilhomeni ladri, confesQno lutti lizet sier Alexandro Navaier, di sier Michiel el consier fusse ultimo de tutti, et era constante a la corda, a la fin ha confessato. Hano fato grandissimi latrocinii per molta summa, tra i qual sechi più di 100 è stà trovali tolti a quelle femene andavano a trar aqua a li pozi di campo, et amazono, zoè butono nel pozo, una femena nel campo di San Moisè. Ilano spoià brigate, tra i qual ultima sier Gasparo Contarmi qu. sier Francesco Alvixe, per il