445 MDX1V, AGOSTO. 44G 14 Lujo. Come il Signor tureho era con l’esercito conira il Sophi, el inlrato in Azimia, eh’è di dilto Sophì, et toltoli 4 castelli; unde el dito Sophì, dubitando, havia fato far il guasto a mia 10 atorno il suo paese, adeo l’exercito del Signor turcho pativa assai di vituarie, e uno pan valeva....... aspri, adeo valeva 1’ homo Ira lui e il cavallo di spexa 40 aspri al dì. Havia fato far provision di vituarie per il campo grande. El signor Sophì era con il suo exercito a li dili confini etc. Item, replicha si pagi quelli do schiavi di Capizi, zenero dii Signor, fuzili al Zante, acciò, tornato sii il Signor, non fazi querela; e cussi voi etimi Alti dragornan, fo qui oralor, dii schiavo suo fuzì a Zara. Scrive, di vólti di l’arsenal zà erano fati volti 64. 251 * Di Udene, dii locotenente e provedador Mar-sello seneral. Zercha danari ; e come, vedendo non esser difese da’ nostri, quali non voleno ussir di U-dene per non esser pagati, quelle ville sono tra Udene e Gradiscila si hanno date a li inimici dandoli danari non siano molesladi da loro etc. Da poi disnar, fo Consejo di X in materia pecuniaria, et fo leto una letera dii capitanio generai, scrivea al ditto Consejo di X, che si dovesse far bona custodia, che li presoni todesebi fevano il tulio per fuzir, però si fazi bone guardie. Et in quello fo compito di lezer dita lelera, achadele che fu sentito grandissimo remor in corte di palazo con cridi « li presoni fuzì ». Chi dii Consejo di X come fu avogado-ri, Cai di X, et altri savii corseno zoso, altri sopra il pozuol dii Gran Consejo, dove per il caldo si fa Consejo di X, stevano, e visto li presoni fuzer et li bar-churuoli dii Ponte di la Paia tirarsi largì e non voler ajutar li oficiali e altri boni homeni voleano andar driedo essi presoni, parse molto di novo a tutti, et di avogadori chi andò in qua, chi in là per trovarli. Fo mandato a Castello a far armar barche, andar a la volta di do Castelli; fo mandato a far comandamento niuna barcha di viazi si parti eie. Hor è da saper, a hore 22, li presoni, erano in la Forte e in 1’ Armamento, schampoe in questo modo. Si ritrovava uno Christoforo Calepin di nation trentin, capitanio di l’Imperador, preson nostro, preso di sopra Bassan, el qual fe’ gran incendii, e fo quello brusò la cita di Feltre, et si teniva in la preson ditta l’Armamento, dove erano 1G altri, tra i qual alcuni zentilhomeni nostri confinali che aspetavano di andar al suo confine, et chi di aver gratia ; et questo sotto man tramò con una guardia di le prexon nominalo Hironimo Grasseto, di nation di Cao d’Istria, huomo di anni 40, stalo cavalier a Bergamo e Brexa dii qu. sier Hironimo Bembo di San Zulian, et il Principe è do anni l’à posto a requisition di dicti Bembi soi parenti, et con el dito Hironimo paluì che lo P averzise e li daria ducati 300, et ducati 6 al mexe in vita ; et zà havia mandato la moglie el figli in Alemagna, et lochò solum ducati 15. E il modo di farli scampar, fo che a hore 22, quando il capitanio di le prexon fa la zercha in la Forte coti do vardiani che intra dentro, esso Hironimo si pensò serarli dentro e farli serar a li diti prescnierì di la Forte numero 7 che erano, e poi aprir l’armamento e far fuzer con le chiave tutti via e lui con loro. E cussi fece, che ozi disse a quelli erano in la Forte « Vi vojo liberar, et quando il capitanio vieti dentro e vui usirè, serelo dentro » e cussi li prediti feno. E fato i ebbe-no, dito Hironimo dete le chiave di l’Armamento a loro, dove era il prefato Christoforo Calepin con il qual havia patuido, i quali aperseno la porta, e cussi con le chiave tutti 18 fuzileno fuora un drio a P altro, chi in camisa, chi descalzi, e chi con una vesti-zuola cussi come si Irovono, e corseno chi in qua, chi in là, elsi andono a sconder. Christoforo Calepin l'uzite...........; sier Michiel Donado de sier Zuanne, confinalo, era in la Forte, fuzì in corte e andò a lenirsi a la porla di la cbiexia ; et sier Antonio Barbarigo di sier Alvise et sier Nicolò Foscarini qu. sier Anzolo banditi ad tempus in P Armamento fuziteno in chiexia di San Zorzi ; sier Marco Bolani qu. sier Sebastian fuzite in chiexia di San Zacharia. Li oficiali e capitani, chi in qua e chi in là per prenderli, ma sopralullo volevano aver questo Christoforo Calepin et uno Hanibal Dalten di Fritti, homo rebello in questa guerra, et homeni di esso Consejo di X. Et subilo reduti a sentar el Consejo di X con la zonta, fu preso di far a hora a hora a la Riva di la Paja et a Rialto una proclama e dar taja lire 3000, ch’è ducali 500, a chi prenderà e condurà in le forze dilto Christoforo Calepin et Hanibal Dalten per cadauno di loro, et possi cavar uno di bando di terre e luogi excepto di questa terra ; quali li haverano ascosi in caxa et non li manifesterà ai Cai dii Consejo di X, siano impichati; con altre parole, ut in proclama fata far per Zuan de Bernardo nodaro a la canzelaria ; la copia forsi sarà qui soto ; e cussi fu facta. Et per la terra subito si sparse tal fama, adeo molli si messeno alorno andar zerchando. Quelli di Castello armono alcune barche e andono verso i Castelli, altri andono verso Muran e Torzello, allri a Mestre, et allri verso Liza Fusina, et chi verso Chio-za con barche, e cussi li oficiali per terra e capitani I dii Consejo di X con le barche. El Nicolò Verzo capi-