281 MDXIV, GIUGNO. 282 tiens, e alora comenzi il tempo ; e eh’ il prenderà liabi ducali 100. di suo’ beni si se ne ritroverà, si no di beni di la Signoria nostra. Item, sier Nicolò Foscarini qu. sier Anzolo per aver fato, ut supra, sia conlinà per anni 5 in Can-dia e il destreto con tulli i modi e condition bora lede. È da saper, il terzo compagno, sier Andrea, da Canal qu. sier Bernardo, per esser in galia con sier Ilironimo da Canal soracomito andato per li Cai di X, fo prolongato il termine a presentarsi et sarà condanà, ut supra; ma in hoc interim, chi à tempo à vita. Di sier Zuan Vi turi provedador generai in la Patria, fo letere, di eri, di Castel de Porpedo. Come, per venuti di Gradiscila, ha che quella aduna-tion, fo dito era in Gradiscila, non è vera ; solum venute 900 eernide, et li cavali erano di quelli soliti, ma li feva la note ussir e la matina mirar con altre bandiere, per dar fama venisse zente ; sichè le cosse di Maran procederano bene et si seguirà. 158 Pi Ingaltera, fo letere di sier Andrea Ba-docr orator nostro, di 12 Marzo, in gifra, qual si ave hessendo Consejo suso. Non è cossa da conto, ma nulla fo ditto. Di Padoa, di questa matina, si ave avisi di rectori e provedador generai, et il capitanio generai in conformità. Come, per li nostri cavalli li-zieri erano sta intereeple letere di Verona drizate al viceré, una dii conte di Chariali di .. , che li scrive che di danari lui fa ogni cossa per averne, ma si stenta a scuoder, et che vadi retenuto lino vengi il socorso di Alemagna; et ha scrito a l’Imperador et mandato do noncii, il conte Achiles Boromeo et alcuni altri a solicitar il socorso, e però digi a quelli capi voglino aspelar ete. Item, un’altra letera d’uno Delia, é II a Verona, drizata a uno governador in Vicenza per l’Imperador, come debi atender a far scuoder le taje, perché non si poi aver danari a Verona e mancho se ne averà di reame ; et che il Cardinal Curzense in Alemagna stava mal, et eh’el capilanio Ronchaldolf, che si aspetava con 5000 fanti, par sii amalato et non vengi ; e altre particularilà. In con-clusion, che socorso di Alemagna non vien. Di domino Eironimo Savorgnan fo letere, di 17, date in campo soto Maran. Come, havendo deliberà col governador Zuan Paulo Manfron d’aver certo ixoloto, qual saria a proposito aver Maran, e volendo ivi far certi repari, la noie, a di 16 venendo 17, ussite di Maran alcuni boemi con certi fuogi in mano di cerchi con pegola infochati, et vcncno con gran rumori e cridori a li repari, e impiò fuogo in le fassine; ma li nostri li fono a l’incontro et con le ar-tellarie li feno ritornar in Maran, et ne restono morii G boemi, Ira li qual uno tutto in arme bianche ; tien sia homo da conto. Conclude che, havendo inteso di sopra non é nulla, spera di averlo etc. Di sier Vicengo Capello provedador di l’armata, fo letere date in galia a San Vido. Di queste occorentie, et spera si averà Maran. In questa matina, sier Nicolò Venier qu. sier Ili-ronimo fe’ uno pasto a zereha 44 patricii, tra i qual 10 ne fui, e fu bellissimo, et tutto stete ben ; suol far per San Vido, licet questo anno non sia stà falò processici!; ni pasto dii Doxe: l’una, perchè vene il dì dii Corpus Domini, l’allra il Doxe amalato. In le letere di Maran dii Savorgnan, è questo avi-so, come de li nostri era morto, scaramuzando con i nimici boemi, uno nominato...... qual era flde- lissimo nel ditto campo nostro, et. . . altri. A dì 19. La matina li consieri andono a visitar 11 Principe, qual è levato di lelo e sta in camera, e steleno un pocho. Di Padoa fo letere. Al solito i nimici di là di le Torete si stanno e alendeno a scuoder le taje imposte in vicentina ; et li nostri cavalli lizieri al continuo vanno fuora. Et il capitanio zeneral scrive che sia remandato sier Nicolò Vendramin provedador executor, el qual è in questa terra, e la sua persona è necessaria, et ne ha di bisogno lì de lui, perchè li cavali lizieri vanno fuora el nulla fanno per non aver capo. Solicita l’ussir dii campo di Padoa per le raxon zà dite. Di Zuan Cavaza fo letere, di Ancona, di 17. Di fanti fati lì per Cola Moro e altri, e li im bar -cherano etc. Di Chioza, di sier Marco Gabriel podestà. Dii zonzer dì fanti lì in barche numero . .., e come i zonze, i dreza a Padoa. Da poi disnar, fo Pregadi et leto le letere, ut supra. E una di Padoa, di réctori e provedador zeneral Contarmi, drizata ai Cai di X. Di consulti fati con il signor Theodoro Triulzi zercha l’us-sir dii campo di Padoa e andar a Limene per segu-rar i nimici non dagino il guasto, qual conseja si escha fuora, tuttavia non venir a la zornata, et non venendo più agumento a’ inimici di quello è al presente, maxime hessendo zonte tante belle fantarie ; e altre parole, ut in litteris. Fu posto, per li savii dii Consejo sier Antonio Condohner, sier Vetor Foscarini savio a terra ferma,