55 MDX1V, MARZO. 5G fa preso per li balestrieri di missier Theodoro uno capitano di bandiera di lanzichenech,lo qual è ancora qui presoli, et ultimamente ha ditto esser questo or-2G* dine tra questo campo et quello de’ spagnoli, clic ogni volta che le nostre gente di Padoa e di Treviso si movino contra, questi spagnoli debano venir a la Piave; mi ha parso darne notitia a Vostra Serenità. Letera di la Signoria nostra scrita in risposta di le predite leterc. Leonardus Lauredanus Dei grafia Dux Ve-netiarum etc. magnifico domino Hironimo Sa-vorgnano nobili nostro dilectissimo, fideli, dile-cto salutationem et dilectionis affectum. Qualunque volta nui havemo letere vostre, ere-demo siale certissimo, insieme con il spectabil domino Theodoro et tutti quelli altri probi, valorosi et carissimi nostri, che le teniamo gratamente et con grande contento de l’animo nostro, vedendo la costante et procurante virtù vostra in difendervi et mantenevi da li inimici, sicome habiamo visto per le ultime vostre di 12 de’ l’instante, la copia di le qual fu immediate per nui mandata a lo illustrissimo ca-pitanio nostro generai, aziò la signoria sua intende-se il fructo havea facto con quelli valenlhomeni le exortalion de sua signoria. Nui, da poi le ultime nostre, siamo continuamente stali ne la preparalione del subsidio et socorso da esservi dato, quale habiamo cercato di maturare secondo che sapientissima -mente per vostre ci havete tochato, maxime vedendo el Signor Dio nostro per sua clementia ha-vervi mandata di l’aqua sicome era il bisogno vostro, azò ch’el produci quel fine che desideramo, et speriamo ch’el sarà sì valida et sì a tempo ch’el sarà cum salute vostra et preservatione del Stato nostro; sichè state di bon animo et intrepido, et exortate nomine nostro tulli quelli lìdelissimi nostri di bona voglia, perchè per niun modo siamo per mancarvi del socorso predicto. Et vili, insieme con essi lìdelissimi nostri, ultra la perpetua laude che sete per conse-quir universalmente da tutti, ne sete e ti ani per con-sequir dal Stato nostro, sicome per altre nostre ve habiamo dito, quella recognition et remuneratimi de gratitudine che se convien a li meriti et laudabilissimi portamenti vostri, adeo che ben sarete differen-tiati da quelli che havete commemorato ne le leterc vostre ; sichè iterimi atque iterum ve dicemo che state cum l’animo intrepido et di bona voglia. Data in nostro Ducali palatio, die 10 Marta 1514, indictione secunda. Da poi disnar, fo Gran Consejo et fo gran nu - 27 mero prceter solitimi. Fu fato tre consieri nuovi di là da Canal : Sier Piero Querini, fo Cao di X, di Osso Duro, da sier Nicolò Venier fo provedador al sai, di San Polo sier Nicolò Bernardo, fo savio a (era ferma, da sier Nicolò di Prioli fo podestà a Padoa ; di Santa f sier Donà Marcelo, fo provedador a le biave, da sier Michiel Salomon è al luogo di procuratori. Capitanio di le galie di Constantinopoli sier Piero Michiel, fo capitanio di le galie di Alexandria, qu. sier Polo, da sier Jacomo Marzelo fo capitanio di le galie di Barulo qu. sier Zuanne, e a la custodia di Padoa con homeni 10 a sue spese; et fu fato altre voxe. Di Friul, fo letere, di Sazil, di 18, horc 3. Come quel zorno, che fo eri, i nimici erano venuti propinqui a Sazil in uno Iodio dito Santa Maria Fontana Froda cavali 400 et 200 homeni d’arme in bianco, 400 fanti corvati, et 300 fanti paesani, e lì fo fato allo. Nostri mandono fuora 25 cavali di stra-tioti per sopraveder; stanno atenli et provisti. È con loro il conte Christoforo Frangipani in persona. Di Trevixo. Zercha le fabriche de lì, et denari per le zenle. Di Padoa. Letere al solito ; nulla da conio. È da saper, sier Nicolò Bernardo, rimasto con-sier perché il Iodio vachava, ozi a Gran Consejo fo chiamà a zurar e intrar ; cussi introe. È di età anni 51. Vene questa matina in Colegio el cavalier di la Volpe, al qual li fo diio la deliberalion dii Senato di farlo capitanio di cavali lizieri. Ringratiò la Signoria, et fo commessa la sua expedilione ai savii da terra ferma. In questa sera, a hore 24, fo despichato el prete di Maran stato eri e tutto ozi su la forcha, qual stentò a morir, cussi apichato, fino a hore 2 e più di note, e si movea; e fo portato a pichar a exempio di altri sopra la forca verso i Castelli. A dì 20. La matina vene in Colegio l’orator di Ilongaria, et disse le nove di eri di 1’ aviso havea il Re haver falò trieva con el Signor turco; el qual aviso l’ha di Dalmatia ; et questa cossa fo divulgata per tutla la terra. E più che il Re li deva il passo per venir in Friul ; tamen di questo nulla era in Colegio. Di Padoa et Treviso, fono al solito letere. Nulla di novo. Di Cypro, di sier Zuan Paulo Gradenigo luogotenente e consieri, e di Famagosta, di sier Alvise Contarmi capitanio vcchio. Zercha biave sarano in gran numero, et altre occorentie de lì.