287 MDXIV, GIUGNO. 288 Piero procurator fe’ sposar sua fìola, maridoe in sier Andrea Diedo qu. sier Antonio zà alcuni anni, et fe’ un belissimo pranso. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. Di Maran, fo Mere, di eri. Come quelle cer-nide, fo dito erano zonte in Gradischa per venire a socorer Maran, par non siano ancor zonte, ma quelli di Cargna non à voluto le pasino ; et tamen non fu vero. Fu posto, in questo Consejo di X con la zonta, atento li Provedadori sora il flisco uno à eompido et do compieno, e perchè non si poteva elezerli si no dii corpo di Pregadi, però sia preso che li diti elezer si possi non obstante non fusseno dii corpo di Pregadi, ut in parte; e fu presa. Fu poi expediti col Consejo di X simplice alcuni contrabandieri, quali fono a compagnar il contrabando dii piper a Chioza, che tre di loro Venere proxi-mo li sia taià una man e cava uno ochio per uno. Fu etiam fato gratia a____Trapolin citadin pa- doan, fo fradelo di Alberto, qual è confinato a Heti-mo et voi donar a la Signoria ducati 700 e poter venir in questa terra a star et apresentarsi, e cussi fu preso. Item, di altri oficii venduti, come dirò avanti; sichè Irovono ducati 2500. 161 * A dì 22. 11 Principe non fu pur in Colegio; si resentì di la doja. Di Padoa, fo letere. Come i nimicì si stavano al solito, e si dicea le zcnte dii Papa erano andate alozar in Vicenza, perchè spagnoli non se fidavano di loro. È da saper, sier Nicolò Vendramin provedador executor partì de qui per andar a Padoa a exercitar l’oficio suo, stato in questa terra alcuni zorni, solicitando li panni et sede fo date a le zente d’arme per una paga etc. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consulen-dum ; et venuto via il Colegio a ore 23 e meza, gionseno do letere una di Friid, l’altra di Padoa, di grandissima importantia. El perchè el Principe era indisposto non le volseno lezer, nè dirli cossa alcuna a’ soi Boli, et le mandono per sier Francesco Venier di sier Zuanne savio ai ordeni, suo nepote, a caxa di sier Domenego Trivixan el cavalier procurator, savio dii Consejo, che sta in Procuratia, qual lede et mandate a lezer a sier Lucha Trun etiam savio dii Consejo, terminono mandar per li savii che venisse-no a Palazo, et alcuni vene, excepto sier Alvixe da Moìin, et leto le dite letere, qual è queste : Di Friul, di domino Hironimo Savorgnan, date eri a____Come, havendo auto letere dii pro- vedador Vituri, che subito levar si dovesse di l’impresa et redursi da lui a Castel di Porpedo, perchè havea in quella matina esser ussidi di Gradischa da fanti 2000 et cavali 500 et venivano per dar socor-so a Maran, de che era bon unirsi et esserli a l’incontro lassando qualche custodia a Maran e l’arma-da, unde domino Zuan Paulo Manfron e lui consul-tado, terminono levarsi et andar dal dito prnvedador con le zente, et cussi andono. Dii provedador di l’armada, date apresso Maran, ingalia. Come l’exercito terrestre era levato, et che li boemi, erano in Maran, ussiti fuora et brusato et ruinato i repari, et uno boemo fu preso da uno nostro galioto, con il qual combatè assai e li tajò la testa. Item, che in Maran non era se non una bota di vin, 7 cavali da manzar et certa acqua marza, e non podevano più durar, e a questo modo si à perso l’impresa. Di Padoa, fo letere dii eapitanio generai, et, 162 in consonantia, di reofori et provedador generai, di ozi, hore 20. Come haveano auto i nimici aver passato la Brenta et andati cavali 400 homeni d’arnie, 200 a la liziera con uno provisionato spagnol per uno in gropa et alcuni pezi di artelaria, e erano venuti atorno Citadela, nel qual loco se ritrova li cavali lizieri, zoè il conte Bernardin di Antignola, ne-pote dii eapitanio, et Annibai di Renzo da Bologna con fanti 250 ; unde il signor eapitanio havia terminato et mandato tutti li cavalli lizieri fuora con domino Baldisera di Scipion, et fato far cride tutte le zente, fantarie et zente d’arme siano a le so’ bandiere, perchè questa note voi ussir fora di Padoa, che l’hordine era levarsi Sabado, a dì 24 ; e questo feva, come esso eapitanio scrive, per dar favor aziò i nimici si levassero di Citadela, dove non vi è fanti a presidio alcun, solum li cavali predili ; sichè da-matina tutto il campo nostro sarà a le Brentelle; e questo aviso l’hanno auto per uno vilan fuzito etc. E per li savii, aldite ditte letere, fo scripto subito letere a Trevixo dovesseno aver bona custodia, et terminato mandarvi doman, per Colegio, 100 homeni di l’Arsenal a Treviso. A dì 23. La matina il Principe non fo in Colegio, ut supra. Di Padoa, fo letere, di ore una di note. Come haveano, per uno balestrier di Baldassar di Scipion, qualiter diti inimici, il numero ut supra, erano acampati a Citadela e datoli tre batagiole, e loro dentro defesosi virilmente ; et che li nostri cavali lizieri hanno scaramuzato con loro, et par diti inimici si siano retrati etc.