271 MDXIV, GIUGNO. 272 valier, fo savio dii Conscjo ; qual non sente ¡1 campo ensi per niun modo di Padoa, perché, ussido, si con-verà venir al fato d’arme, eh’ é quello desidera spagnoli. Poi parloe sier Lucha Trun; demuni sier Se-bastian Justinian el cavalier, fo savio a tera ferma. Et volendo mandar le do letere, 4 consieri, sier Piero Capello, sier Piero Querini, sier Dona Marzello, sier Nicolò Bernardo consieri, et li Cai di XL introno in la opinion di savii, et sier Ilironimo Contarmi con-sier intrò in la opinion dii Trun et Trivixan. E volendo mandar le letere, sier Zorzi Emo, fo savio dii Consejo, andò in renga, contradise l’una e l’altra le-tera, e voleva fusse scrito in risposta che si facesse lì tutti un consulto con il signor Thodaro Triulzi, e quello fusse tra loro deliberato se intendesse, acciò questo Consejo poi potesse deliberar quello fusse il meglio. Andò le parte: 31 dii Trun e Trivixan, over consier, contra 160 di altri, e fu presa. Fu posto, per li Savii, certa expedition dii gover-nador di cavali lizieri, cavalier di la Volpe, qual è in questa terra ; et sier Gasparo Malipiero savio a terra ferma andò in renga, e volendo contradir fo rimessa a un altro Consejo. A dì 15, fo San Fido, che in tal zorno qui si suol far processione, ma fo il dì dii Corpo di Cristo, e fu fato solenne processione a San Marco e le scuole con arzenti e paramenti ; ma sopra le altre fo ben in bordine quella di San Rocho, che portò soleri assai di cosse dii Testamento vechio et cavali mariani e altro, adeo fo laudata da tutti. Vene poi ¡1 patriarcha aparato, e avanti di lui uno episcopo, quello di Chi-samo, domino Domenico d’Alepo ; poi il vicedoxe, sier Marco Donado consier, vestito di zambeloto cre-mexin in mezo di l’oralor di Franza e di Hongaria, poi quel di Ferara e i! vescovo di Brexa ; li consieri vestiti di seda e li procuratori numero 7. Manchava sier Lucha Zen, e sier Toma Mocenigo à coroto per suo nievo. Li Cai di XL tutti tre vestiti di seda. Era li cavalieri solo sier Alvise Mocenigo vestito d’oro, e poi il resto di zentilhomeni. Di Padoa, fo letere, di eri sera. Come i nimi-ci sono al solito loco di le Torete, et si dice voleno venir verso Limene e tuor quel alozamento. Sono fanti in tutto 3000 spagnoli, 1500 alemani, 400 cavali lizieri et lanze 500, et hanno artelarie pezi numero ... con loro. Di Poma vene letere, verso nona, di l’ora-tor nostro pur drenate ai Cai, di 11 et 12, et prima manda letere di Franza, di 3 et 4, di V o-rator nostro, da Paris. Item, di Napoli, di 10; le qual letere fo lele da poi disnar con li Savii e sier Marco Zorzi Cai dii Consejo di X ; di le qual non se intese nulla per la credenza solita, ma solum li Savii disseno le cosse va ben. Da poi disnar, aduncha, fo Colegio di savii poi vesporo. Di Napoli, dii consolo nostro, di 10. Come era sta preso da le galie e fuste di turchi in quelli mari, sora Livorno, una nave di inglesi carga di merchadantie, la qual veniva a discargarle; et altre particularità. Di Roma, di sier Vetor Lipomano vidi letere, di 12. Prima, come è letere di Napoli, che de lì si fa armata di galie 9, e ne aspetano 6 per mandarle in Golfo, dicono, contra queste galie di turchi, et le armono per bontà; imo quelle erano armate per forza vien armà per bontà. Item, come de lì è letere di Franza, sarà l’acordo cl’lngaltera con Franza, e che el Re li à manda lì uno altro, eh’ è monsignor de Bruxe; e chi dice il re d’Ingaltera voi ducati 200 milia da Franza e Franza li voi 150 milia ; e chi dice voi el non se impazi di Milan ; e chi dize lo lasserà venir a la impesa de Italia ; siche si sta su queste pratiche. Item, alcuni veronesi, è qui a Roma, dicono l’imperador à ritorna le angarie in Verona come era al tempo di la Signoria ; sichè si doleno molto forte di lui. E partito do cardinali di qui, zoè Ferara e Ragona, per andar contra le do raine madre e fia, qual vieneno per andar a Loreto, poi anderano a Napoli. Item, Forlì e Imola sono in arme tra loro, e cussi va le terre di la Chiexia. Si dize cinque cardinali si parlirano per andar a Fiorenza per questo San Zuanne a la zostra excellentissima che si fa, i quali sono questi, videlicet Cibo, Corner, Ferara, Ragona e Bibiena. Item, come sier Nicolò di Prioli qu. sier Domenego è sta retenuto lì in Roma per ducati 400 di Bonincasa. Item, ozi è 153 letere di Franza, si dize l’acordo seguirà ad ogni modo, e chi dize I’è seguito, eli’ è letere in mercha-danti. Item, il vescovo di Vicenza, domino Francesco de Rovere nepote del signor Constantin Amiti, à renonciato el suo vescoado al Cardinal di Volterà fiorentino, qual li dà el vescoa’ di Volterà e alcuni beneficii a l’incontro. Et è da saper, fo letere di 1’ orator nostro in materia di l’arzivescoa’ di Corphù, ch’el Papa dete al Marzello ; qual risponde a la Signoria aver parlato a quel camerier dii Papa, qual à ’uto il priorà di Santa f di Padoa, che ha ditto Marzello, voy esser contento lassarlo et tuor altri beneficii ; el qual ha risposto lo voi aver poi ch’el Papa ge l’ha dato; et ch’el Papa scriverà uno breve s’il Marzelo voi ace.