363 MDXIVj LUGLIO. 364 non li mancharemo di ogni ajuto. Item, alcuni fanti di la compagnia di tre contestabeli, ut in litteris; quali, perché il Vituri non li havea dà danari per non averli aulì, erano partiti e venuti a Treviso, fo scrito a Treviso li intertegni, e mandato ducali 500, acciò essi fanti ritornino in Friul a tuor danari. Fo scrito a Udene al locotenente le provision etc. ; et fo tratato nel Consejo di X di far uno provedador in Friul, et fo termina diman elezerlo nel Consejo di Pregadi. Et domente Consejo di X era suso, vene uno messo a posta di Udme, con letere di la comunità, fate a hore 77. Scrive al suo orator è qui, domino Nicolò Zane dotor. Di la rota segnila, c siano provisti di ajuto, perchè loro si mantenivano 206 come boni servitori, etc. Tamen letere dii locotenente non era. Si questo parti a hore 22, doveva scriver; e il nontio disse aver visto il locotenente sul balcon, et dito orator a la porla dii Consejo di X era e parloe ad alcuni snvii, e li dele la letera, la qual fo leta in dito Consejo di X con la zonta. Di campo, fo letere, di ozi, hore 17, da Bru-zegana. Come i nimici, al solito, si dice certissimo è per levarsi, et hanno auto certo segno di focho; pa-reria la note fosseno levati ; tamen non se intende altro etc. In questo Consejo di X fono tolti a venir a Gran Consejo 4 zentilhomeni scrili a la balota, et parte li mancha pocho, con dar ducali 100 per uno, come li altri, e aver la prova etc. sier Francesco di Prioli qu. sier Zuan Francesco, sier Ilironimo Querini di sier Francesco, sier Nicolò Longo di sier Jacomo, et sier........Item, fu asolli certi da Corfù banditi, perochè deteno a la Signoria ducali 500. Item, certi altri di Candia per danari, etiam banditi, fono asolti. Item, preseno di vender a l’incanto a Rialto, per li Provedadori di comun, li gotoni di Cypro di questo anno, ut in parte. Di quelli si caverà ducati____ A dì 15. La malina il Principe non fu in Cole-gio, et Io andai in la sua camera a tocharli la man ; mi fe’ gran careze. Dì campo, fo letere dii capitario menerai e dii provedador Contarmi, prima di eri, hore 22, con aviso il campo di spagnoli in quella matina esser levato di Monte Galda, et hanno l’aviso di fumi fati su li monti, eh’ è signali al capilanio di zorno e di note i fuogi di tal sua levata. Di Padoa, di sier Domenego Trivixan el cavalier procurator, e sier Lunardo Mocrnigo savii et pwvedadori, di eri, vidi do letere, una di hore 18 tenuta fin 21, V altra di hore 6 di note. In la prima avisano il zonzer loro, a dì 13, lì a Padoa a cena, alozati in Vescoado comodamente. Poi eri, fo a dì 14, la matina andono in campo; li veneno contra il signor Theodoro Triulzi, il capilanio zeneral et provedador zeneral con molli cavali, e cussi, fato le debite salutation, andono a cavallo dove il campo è alozato lì a Burzegana, qual è, per judilio de tutti, in loco securissimo. E visto poi di là di l’a-qua, dove erano alozali le fantarie con do ponti, ita che sono etiam in grandissima forleza, poste le ar-lelarie atorno, e cussi in Padoa sopra le mure è sta poste l’artelarie per francho. Conclude, come scrive dito sier Domenego Trivixan private, l’exercito 206* è segurissimo. Et scrivono a la Signoria coloquii à aulì il capilanio con loro, e come si lamentava di alcune parole è sta dito de lui, dicendo che ’1 non intende ad altro che il ben nostro e conservation dii campo; et lui sier Domenego lo aquietò, rispondendoli a parte a parte, et ita che ’1 restò tacito. Poi loro savii ritornarono in Padoa a lo alzamento, havendoli prima protestato il capilanio si mandi danari, aliter seguirà qualche gran scando- 10 eie. Item, poi il capilanio lì mandono a dir aver, per uno fante venuto in quella hora 18, come spagnoli erano levati, et questo conferma il segnai auto questa matina di fumi sopra li monti. Item, poi, a hore 21, post scripta, è venuto in campo uno nea-politano parente di uno homo d’arme dii signor Renzo, è in campo nostro, qual vien di Verona, conferma certa la levala questa malina di spagnoli, quali vanno a Barbarano; e che in Verona si dicea pase-riano l’Adexe e li preparavano alozamenli in Campo Marzo; sichè di bora in hora se intenderà la verità. 11 capilanio à mandato una grossa cavalcata verso i nimici per saper la verità. Item, per letere di hore 6 di note, avisano certissimo il campo inimico levoe la matina di lo alozamento, e hanno abandonato Vicenza, e sono andati mia 7 lontan del dito alozamento in do ville, Nanto e Castignaro; et per quanto si ha, doman an-derano alozar a Cologna. Questa levata à referito domino Mercurio Bua, ritornato dal capitanio, esser certissima; la qual non si sa la causa. Si dice perchè il socorso di Alemagna non era venuto, et che stavano con paura di nostri, et per do volte la note passata erano stati in arme. Dii capitanio zeneral fo letere, di eri sera. Come, inteso, per letere nostre, il caso seguito in Friul, per questo non si voi restar di proveder; à scrito a la compagnia dii Manfron torni, et cussi a Piero di Longena, è a Sazil, stagi lì e redugi le zen-