16!) MDXiv, lerra sanissima di morbo, tamen...... 92 * A dì 28, la matina, fo letere da Padoa. Zer-clia danari, et spagnoli al solito ; e cussi di Treviso; et altre occorentie. Di Udene, dii locotenente, di 26, fiore una di note. Come manda una depositane di uno explo-ratorj la qual è questa : A dì 25 Aprii 1514, hore 24, Antonio Stringaro, habita a Pordenon, cognosuto da lo illustrissimo signor capitanio zeneral, come lui dize, mandato per il locotenente e provedador zeneral a Gorizia et Gradiscila, referisse che Sabato pa-sato, fo a dì 22, fo in Gorizia, a cercha hore 22, dove stele per spatio de una bora, et intese che quel medemo zorno el visdomino di Lubiana, el capitanio de Gorizia e missier Rasmo vice capitanio erano venuti a Gradisca a far consiglio con il conte Christoforo, et che in questa terra era una bandiera di fanti lanzinech 200, et villani e homcni dii paese. Vete assai in la terra. Poi se partì e vene a Gradiscila circlia hore 23, et avanti la porta scontrò li prefati vicedomino et il capitanio di Gorizia e lo contestabele di fanti, sono in Gradisca, che pasizava-110, con i quali parlò per bon spazio, fìngendo esser deli schazati da Pordenon et adimandando recapito. Fu interogado da loro se era stato qui in Udene et in Cividal, e lui ge respose che non. Fu da poi adi-mandado se de qui se diceva cosa alcuna de la liga fata tra il Pontifìce, lo Imperator, re di Pranza, Spagna et Ingiltera. Li disse similmente che non havia inteso cossa alguna. Loro li afermoe esser vera, et haver fato segno de leticia. Poi, per Sydoro del Cosso da Spilimbergo fo introduto in Gradiscila al suo alzamento, et poi andò alozar con Zuan Lunardo da Spilimbergo canzelier del conte Christoforo, per esser suo cusin. La Dornenega matina, a dì 23, dicto Sydoro lo conduse davanti el prefato conte Christoforo, el qual sta in caxa et pasiza senza algun male ; ben è vero che è magrissimo et alquanto negro solo l’ochio sinistro. El dito conte, senza parlarge altramente, lo fece star in casa sua fin a hore 20, et poi 10 licentiò, dicendo che la soa dona era amalada, et che ’1 dovesse tornar lo sequenle zorno ; et tamen tornò quella sera a hore 23 in cercha, e dice come 11 adimandò se lui era stato a Udine et Cividal; li rispose che non. Et poi li disse se ’1 voleva vegnir a veder quel che se faceva e diceva qui a Udene et Ci- 93 vidal, che biado lui; et li promisse vegnir ; et cussi se partile da lui et andò alozar con Isepo da Udene bombardier, el poi questa matina, a dì 25, è partilo aprile. 170 de lì el venuto de qui, affirmando che Dornenega et eri, Irovandose lì dentro, ha inteso dal dito canzelier suo cusin et da altre più persone soi amici, che in Gradiscila sono fanti 200 lanzinech sotto una bandiera, et che tra Gorizia et Gradisca sono cavali 400 tra boni et calivi. Item, vete in Gradisca molti villani dii paese. Item, che se aspetava de bora in hora cavali 500 de’ corvati, i quali el padre dii conte Christoforo li debe mandar, e fanti boemi 800. Item, ha inteso che questa presente note, over doman de noie, voleno soccorcr Maron el darge presidio de persone et de quel li bisognerà. Item, dice haver inteso da alcuni somari in Gradischa, che in lo Vipao erano zonti carri e ruode ferade assai per condur artellarie, et se aspetavano in Gorizia. Item, che heri esso Antonio constituto vete descargar in casa del conte GO some de polvere, et che menazavano de ruinar et brusar tutte questo paese. Di Cividal di Friul, fo letere di sier Marco da cha' da Pexaro fo de sier Carolo, provedador, di 26. Con avisi etiam lui auli di le cosse de Gorizia e Gradischa, come i nimici sono 400 cavali et 400 fanti, e minazano, zonto che siano alcune zente che aspeta, venirano in la Patria eie. Di domino Hironinio Savorgnan fo letere, di 26. Come ozi, insieme col provedador zeneral e li cavali lizieri e di la Patria, liomeni comandati, ussiriano in campagna per strenzer Maran. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta granda et quella di Constantinopoli di X notati di sopra, et prima fo expediti, col Consejo di X simplice, alcuni zenlilhomeni cazuti a le leze di le biasleme, come se intenderà, tra li qual intesi fo domino Zuan Cosaza etc. Di Andernopoli, fo letere di sier Nicolò Jii-stinian baylo, di 26 Marzo. Come à parlato a li bassa, jusla le lelere scritoli, per aver li turchi etc., et scrive la risposta, ut in litteris, la qual è secre-lissima, e si aspela zonzi l’orator suo lì. Item, el Signor si parte con la corle e va in Constantinopoli, et questo per far exercito contra il nepote, che con ajuto di Sophì li vien adosso per tuorli il stado; e altre particularità. Fu posto certa parte, di rclornar i doni a quelli fevano i saoni, quali per avanti era stà levali, adeo non si feva saoni. Fono fati Cai dii Consejo di X per Mazo: Sier 93* Hironimo Tiepolo, fo consier, sier Stefano Contari-ni, fo capitanio a Padoa, sier Alvise Pixani dal banco, eli’ è dii Consejo di X, nuovo. A dì 29, la matina. La malina nulla fu di con-