179 MDXIV, MAGGIO. 180 la zonta per lezcr le lelere di Roma drìzate al dito Consejo, qual è che si aspetta letcre di Roma. A dì 4, la nlatina, fo letere di Friul di sier Zuan Vituri provedador cenerai in la Patria, Di Cataro, fo letere di sier Francesco Gra-denigo retor e provedador, di 24 Aprii. Come è nova le zente del Signor turcho su la Natòlia esser a le man con quelli di l’exercilo dii nepote, et par il Signor turco habi auto rota di turchi 8000 ; per il che ha terminato passar in persona, et però tutti quelli sanzachi lì vicini a Cataro sono partiti et andati a la Porta. Di Crema, di 26, fo letere di sier Bortolo Contarmi capitanio e provedador. De occur-rentiis. Di Fadoa e Treviso letcre al solito. Nulla da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta di presonieri. Primo: asolseno do di Udene per danari ; et poi restò simplice ; et il Colegio si reduse di savii ad consulendum. A dì 5. La malina nulla fo di nuovo ; si sla in aspctatioii dì letere di Roma per la conclusion di la liga de Italia. Di Fadoa e Treviso letere. Al solilo nulla di novo. Spagnoli si stanno a Montagnana a’ piaceri et a far zostre, et nostri a Padoa atendeno a compir le l'abriche di bastioni et fosse ; a le qual il capitanio zeneral usa grandissima diligenza. Da poi disnar, fo Colegio di la Signorìa e savii, et erano li olìciali a la Ternaria vechia, zercha meter l’ojo in Ternaria, atento l’ojo è cresuto, vai ducati 40, licet ne siano zonte bote 300 ; et parloe, per li mcr-chadanti, sier Lorenzo Orio dotor, avochato, et in Colegio si risolse meteseno in Ternaria a ducati 33 il mier, che solevano meter a ducati..., et si possi vender l’ojo per le contrade la lira soldi 4 e Va, che prima non se poteva più de soldi.... Di Liesna, fo letere di sier Vicenzo Donado conte, di 2 dii presente. Come, per uno da Curzola venuto lì, à inteso che la galia nostra bastarda, sora-comito sier Sebaslian Bembo, era sta a le man in le acque ... con uno galion spagnol armato a Brandi-zo, et combatuto e tandem preso, licet il patron di la galia l'usse morto. Et menato dito galion a Corfù, par li homeni tutti 300 erano sta apichati etc. ; la qual nova chi la credeva e chi no ; quello sarà, scriverò. Di Ragusi fo letere, di 27, con letere di Co- stantinopoli dii haylo nostro, sier Marco Zusti-gnan, di. . , duplicate, qual non fo lete. Di Maran, fo letere di domino Hironimo Savorgnan. Come era su le fosse di Maran e con l’artelarie trava a ìa terra ; si era conzonto con l’ar-mada nostra et strenzeva il loco, et havia fato far cavalieri più grandi di li bastioni, adeo con Parlela-rie nostri non lassaria comparer niuno a la difesa, et sperava averlo. Li voria dar bataja et voria licentia di la Signoria ; e altre particularità. È da saper, eri in Quaranlia criminal fu preso di retenir Zuan Jacomo Rota scrivan a li auditori nuovi, per aver falsifica certi capitoli intervenendo una lite, che intravidi domino Anzolo di Caldonio dotor ci-tadin vicentino, et fo menato per sier Marin More-xini et sier Francesco Donado el cavalier, olim avo-gadori. Fu difeso per sier Stefano Ferro, el XL, qu. sier Antonio, et tandem al terzo Consejo ave 13 di retenir et 9 di no, el resto non sinciere; et fu re-tenuto. Etiam fu preso di retenir, per questi avogadori, sier Mafìo Bolani di sier Francesco, et preso tra il Principe e consieri e poi......., i quali asallono Pizin capitanio dii Consejo di X etc. di note, li fo tolto le arme; et volendole haver, fu preso ritenirlo e si apresentò. A dì 6. La matina, in Rialto e San Marco fu pu-blicato la parte di nodari, tamen non haverà eflecto; sono pochi. In lutto, tra San Marco e Rialto, non passano 40, e quelli è per la terra (anno poche fa-zende, ergo non deposilerano li ducati 200 per uno; hanno termine zorni 10. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consulendum. Fo condulo qui do spioni mandati a Maran ussiti dì Gradiscila, quali portavano letere in Maran dii conte Christoforo. Vene in Colegio sier Anzolo Gabriel qu. sier Silvestro, vicn di Maran, con il desegno di Maran e letere di domino Ilironimo Savorgnan. Spera fin tre zorni averlo. Di Udene, vidi letere di sier Jacomo Badoer luogotenente, di 4, manda una leiera di 3, hore 16, di sier Antonio Badoer suo fol, è andato a la impresa di Maran; è data su le fosse di Maran. Avisa, eri, a dì 2, zonse a Castelo dove trovò il provedador zeneral, el qual, auto la letera li portoe, subito montò a cavalo et vene a Maran, perchè l’era zonto Zuan Paulo Manfron e. il provedador di L’ar-mada dal magnifico domino Ilironimo Savorgnan per consultar insieme, et cussi etiam lui vene, ina