87 MDXIVj MARZO. 88 dute et à mandato avanti li cavali lizieri; poi anderà esso capitanio con le zente d’arme: i qual inimici sono in fuga et levati di Oxopo et vanno via. Di domino Hironimo Savorgnan da Oxopli, a dì 30. Come i nimici, quel zorno, Zuoba, erano levali in gran furia et tiravano a la volta di Venzon per andar a la Chiusa a salvarsi ; et come lui à mandalo a dir per tulli quelli passi e a li villani di Cargna, che debano tajar i passi è sopra quelli monti. Di Crema, di sier Bartolomeo Contarmi capitanio e provedador, date a dì 26 Marzo. Zercha danari e provision da esser fate per averne per pagar le zente, e altre occorrentie; ina nulla scrive di quello fo diio che ’1 ca'pitanio rupe li 500 fanli et 20 homeni d’arme venuti per prenderlo quando 1’ ussiva di Crema ctc.; sichè non fu vera. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consulen- * dum, et Vene, a hore 21, uno cavalaro con 1 etere di la Patria, di eri, hore 19, qual scriveno la comunità di Udene, zoè li deputati, licet molli castelani di Udene siano in questa terra per star in locho securi venuti. Et scrivono, come ringratiano Dio esser ritornati sotto la pristina ubedienlia di la Signoria nostra e soto missier San Marco, et che hanno levato missier San Marco et receputo dentro domino Camillo nepote dii magnifico missier Iliro-nimo Savorgnan, a nome di la Signoria nostra; et quelli cesarei, erano dentro, sono fuziti via; et si ra-comandano a la Signoria, pregando non permeti li sia fato dispiacer nè danno, per esser boni servitori di questo Excellentissimo Stato. Di domino Hironimo Savorgnan, fo eliam letere, date eri a Osoph, a hore.......Come bavia manda Camilo suo nepote a tuor il dominio di Udene a nome di la Signoria nostra, et 1’ hanno rice-puto gratamente, et è venuto 0 citadini fino 11 a pregarlo volesse venir a intrar in Udene, acciò quella terra non patisse danno da le nostre zente ; el qual non à voluto partirse, perchè voleva veder l’ultimo exterminio de i nimici, quali, come scrisse, si levono de 11 et erano andati verso Venzon per tuor il camino de la Chiusa per salvarsi ; unde lui à manda più di 2000 vilani a li passi in Cargna per tajar le strade, aziò essi inimici non possino fuzer, e fa ogni provision a danno et exterminio loro. Et da poi, al tardi, vene letere dii JBataja co- luterai zeneral, date........a dì 31 Marzo. Come il capitanio zeneral era passa il Tajamento con le zente d’arme, et mandati avanti li cavali lizieri con sier Nicolò Vendramin, perchè vadino driedo li inimici, quali hanno lassa tre pezi di artelarie da driedo et cariazi ; sichè almeno si avrà l’artelarie. Di sier Jacomo Badoer luogotenente di la 46 Patria, date a Spilimbergo a dì 31, hore 24, et manda copia di letere scrive sier Nicolò Vendramin provedador, executor, al signor capitanio zeneral, videlicet come missier Hironimo Savorgnan li ha dito li inimici erano reduti a Venzon et in Portis con le artelarie, le qual si è molto dificile a condur, et che sono pochissimo numero di cavali, ma da fanti 1200, et che havia deliberato mandar cavali 200 per la volta di lago de Cavaz insieme con domino Hironimo Sovergnan per levare quelle zente di la Cargna, con le qual havea ordine esser preparati, et di longo andar a tuor il ponte de la Peralia per tuorli la strada; et cussi è partito. Io con lutto Io resto me partirò a la volta di Gemona et de l’Ospedalelo, et aspeterò l’aviso di quanto seri seguito, che benissimo si spera, per andar poi a conseguire e veder di haver in ogni modo l’artela-ria; facendola avisata tutta la Patria esser volta in favor nostro; et li ambasadori di Udine sono qui, li quali se sono venuti a dare ; di quanto seguirà per hora, si darà aviso a la signoria vostra. Data in Osof a ultimo di Marzo, a hore 17. Et poi una altra letera : Illustrissimo Signor Insieme con il conte Bernardino e tutti siamo a San Daniel, et habiamo parlato con el messo dii magnifico domino Hironimo Savorgnan, dove habiamo deliberato di andare in l’hora medema a la volla de li inimici, che se ne vano a la sfilata, per veder de far qualche bona opera. 11 conte Christoforo fo veduto eri in l’hostaria granda de Venzon mal conditionalo per la sasada ricevette sotto Osof, il qual volse far prova de levarsi per vestirsi e non potè ; li fo forzo ritornar in lelo, et dubitava non morisse di quella bota. Scrive poi il lochotenente predito, come è venuti lì a Spilimbergo da lui li ambasadori di Udene a far la dedition di la terra in nome di la Signoria nostra ; li ha usato bone parole et carezati. Spera in Dio tutto succederà bene; pur bisognerà cavar quelle male spine etc. Dii ditto lochotenente, clbte in Spilimbergo, 46 * a dì 31 Marzo, hore 3 di note. Come, in quella hora,se ha ’uto uno exempio di letere di sier Nicolò Vendramin, che avisa il signor capitanio come tulli li cavali de li inimici sono roti, et ne hano preso gran numero, et che li hanno tolta tutta l’arlelaria grossa, et che tuttavia seguitavano la vitoria con spe-