195 MDXIV, MAGGIO. 196 stato a Padoa o a Trevixo non possi darsi titolo alcun. e cussi il Canzelier, grondo andoe per le eletion, admouendo niun desse tal titolo; e questo fu lato per la venuta di prelati oratori. Di Padoa, 1etere. Al solito, come spagnoli si stano a piacer ; si dice voleno tirarsi a San Bonifazio e far un ponte sopra l’Adexe eie. Unum est, li è zonto in campo 800 falze et li manegi ; altri dubita non vogliano venir a dar il guasto. * A dì 15, la matina, fo letere di Peonia, di 13, hore .... Et il corier a bocha disse dii partir dii Curzenze, a dì 11, senza aver aulo la legation di Alemagna, et come tra zonle tre stafete di Spagna, che si dicea il re di Spagna era morto. Or dite letere erano in zifra di l’orator nostro, et letere di Pranza di V orator nostro, da Paris, di ultimo Aprii, in zifra, et fo mandato per l’orator di Pranza, qual stete con li Gai di X in Colegio. Di sier Vetor Lippomano vidi letere, di 12. Come a dì 10, il Mercore, le Concistorio, e il Papa mandò a dir al Cardinal Curzcnse non venisse fino non lo mandava a chiamar, e propose di darli la legatone di Alemagna, ma prima fo parlato con li cardinali che non ge la volesseno dar, perchè era danno de la chiexia di Roma assai ; et cussi fo terminalo non ge la dar. E1 qual, el zorno seguente, Zuoba, a dì 11, poi disnar, fo a tuor licentia dal Papa et usò gran parole. El Papa si scusò li cardinali non l’aveano voluta dar; et cussi eri, a dì 12, si partì di Roma per andar a Mantoa insieme con il ducha di Milan ; si dice va a farsi consigliar a’ spagnoli Brexa e Bergamo. Item, fo letere di Spagna, di 28, da..., come, hessendo quel Re in chiexia li vene certo addente e fu portato a caxa ; tamen si dize il zorno drio cavalcò a la caza. Item, mandoe una bolla a stampa fata nel Concilio zercha la convocatoti del Concilio per far la pace universale il salvoconduto a tulli li prelati vengino a la decima sessione, qual è sii messa a farsi..... Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et steleno lino 24 hore, et scriseno a Roma. Par queste letere di Roma, per quanto si dice, sono bone letere; tamen la continenlia non si sa. Di Maran fo letere e dii Savorgnan e dii provedador di l’armada, qual è lì con quatro galie. Come si atende a compir il reparo si fa atorno per asediarli, et par voglino 1000 fanti usati, ba-lote, canoni, etc. Item, si dice hanno sentito in Maran grandi ululali e cridori di femene ; si dice li boemi hanno amazato li homeui di la terra, overo perchè i se voleano render, over per restar, tanto inan- ello per caxon di haver vituarìe, perchè i diti boemi è disposti omnino a tenirsi, e il nepote dii conte Christoforo, ch’è lì dentro ; e par sia sta vislo in Maran la note un grandissimo fuogo : non sanno quel- lo sia. In questa matina, in Quaranta criminal, per il caso dii Grimani parloe sier Zuan Capelo l’avogador di comun, et fo rimesso a doman a risponder a li soi avochati. A dì 16 Mazo. La matina fo in Colegio l’oralor 109 di Franza con i Cai. Fo etiam Forator di Ilongaria, qual solicita la sua expeditione e aver qualcossa o danari, o altro, e ritornar in Hongaria ; al qual per il Principe fo dato bone parole, dicendo si prove-deria. Di Padoa et di Trevixo letere al solito. I ni-mici a l’usato; et se intese il capilanio zeneral vien in questa terra e sarà a disnar, et voi esser in consulto con la Signoria ; ozi però fo ordinato Colegio. Di 800 lanzinech zonti a Verona si ave aviso, et come li haveano dato una paga e ne volevano un’altra, si se doveano partir per andar in campo di spagnoli. Item, se intese eri sera zonse in questa terra Antonio Caodivacha citadin padoan, fo nostro colateral, à abuto per il Consejo di X salvoconduto, come di sopra ho scripto, et dà ducati 1000 a la Signoria. Arivoe a la Zuecha in la caxa di sier Polo Malipiero, dove voi star, e zà soa mojer vene prima ; questo era governator a la Mirandola. Non ha potuto menar con sì Zuan Piero Stella secretano nostro, qual, par l’Imperador voy el vadi in Alemagna, e lui è contento di andarvi per esser ben conosciuto e stato secretario per la Signoria nostra a esso Imperador più volte. El qual Antonio fo la sera dal Principe insieme con sier Valerio Marzello qu. sier Jacomo Antonio el cavalier so parente, el qual è stà quello ha menato la praticha ch’è stà presa nel Consejo di X. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e savii, e vene il capitanio zeneral in Colegio; era con lui Antonio Caodivacha sopradito. El qual capitanio intrato, ebbe audientia con li Capi dii Consejo di X et stete assai a consultar quid agendum, et primo di Maran, et fo lelo le lelere ozi aute, come il Savorgnan dimandava fanti et voleva darli la bataja ; sichè fo terminato, licet il capilanio zeneral voleva andarvi in persona ma non parse il Colegio, di provederli di fantaric e quello voleano, ch’è certe artelarie e ba-lote, e fo scrito a Treviso si mandi 300 fanti, zoè Alfonso da Pisa el Hironimo Fate Inanzi. Etiam mandalo Zuan Cavaza rasonato in trivisana a far al-