285 MDXIV, GIUGNO. 286 vernadordi cavali lizieri, videlicet l’habi ducati 100 per la sua persona, durati 8000 a 1’ anno a raxon di page 10, el cavali 200 lizieri, ut in parte. A l’incontro di consieri, sier Gasparo Malipiero, sier Marco Minio savii a terra ferma, inesseno star sul preso, videlicet che 1’ halli quanto l’havia prima. Parlò il Malipiero; rispose il Condulmer, poi il Minio. Andò le do parte ; e fu presa quella di consieri e do savii di largo, la qual è qui. Di Maran, vene letere in conformità, di domino Zuan Paulo Manfron governador dii campo. Item, una dì domino Hironimo Savor-gnan et una di sier Lorenzo Capello proveda- dor di V armada, tutte di eri, hore____Come, volendo nostri strenzer la terra di Maran e posto fo-cho al bastion di San Zuanne fato per i nimici, di soto quello vene a cazer e ruinar per la polvere postali solo, ita che fe’ via di poter intrar in la terra senza scale, et cussi terminono tutti darli la balaia ; et posto li hordeni, a hore 22, comenzono zercha 40 fanti di la compagnia di Alfonxo di Pisa e Crucian Corso andar su dito bastion, e i nimici, a l’incontro con schiopeti, et nostri avanti, adeo con le lanze con-bateteno con occision di alcuni di 1’ una parte e l’altra ; tandem li nostri fo rebatuti et feriti molli etc. Et il resto di fanti, ordinati a riufreschar la bataia, non andono; che si fosseno andati, certo si saria montali in la terra. Laudano ditti do contestabeli ; ma il resto biasemano. E il Manfron, dice li contestabeli che assa’ numero di fanti è sta quelli non hanno voluto far il dover suo non nominando niuno ; tamen è Hironimo Fateinanzi, Damian di Tarsia et........ E scriveno, il banderaro di......e altri morti e feriti, ut in litteris. Item, di le galie alcuni feriti, ut in litteris; sichè si à perso questa vitoria. Et fo leto uno capitolo di letere di sier Simon Lion sopracomito, date in galia soto Maran, eri sera, drizate a suo padre sier Tliomado. Scrive come i nimici, per relation auta, non hanno più vino in Maran, e li resta solum 8 cavali amazar, e potrano durar pocho. Et il provedador di l’armada scrive aver fato il dover con le artelarie, adeo non è su l’armada più balote, ni polvere, et però subito se ne mandi. È da saper, ozi vene di Maran con le barche qui alcuni fanti feriti per medicharsi stati a dita fatione, li quali su la Piaza rasonavano questo desastro. Da poi Pregadi, che vene zoso a hore 22, restò Consejo di X con la zonta, et scrisseno a Roma in risposta di lelere di 14, e di la deliberation fata di far ussir il campo di Padoa. Di sier Alexandro Contarmi sopracomito 160* vidi letere, date in galia apresso Maran, a dì 19, ozi ricevuta. Come in questa matina, vedendo nostri il bastion di San Zuanne dii tutto rumalo, che si per quello non si va dentro non si anderà per le porte, deliberano dar la bataja a hore 21, unde si penseno a l’ora ordinata qualche 40 fanti avanti, di quali cinque monlono sopra il dito bastion, li qual fo : Frachasso da Pisa et Marin Corso contestabeli et tre altri homeni da bene, li quali steteno do mise-rere a combater a spada per spada, che mai il resto di le fantarie nostre poltrone vi volseno andar a so-corerli, maxime quel rebelazo di Hironimo Fateinanzi. Nui di mar metessemo 150 homeni in terra, li quali si hanno portato benissimo: 6 sono stati morti et feridi da 20, tra i qual do de la sua galia, uno di qual, eh’è il Saraxin, tien morirà. Do i nimici non se intende altro, si queslo disturbo non li fesse venir in campagna. Scrive esser venuto de li do maislri per veder la sua galia, qual è risentida per il trar et bisogna cambiarla, e spera riferirano quello è con efleeto. Hozi à Irato altre bote 20 di canon. Item, voria una galia sotil. Scrive dii campo di terra sono morti 4, feridi 20. In questo Pregadi, a dì 20, fu posto, per li consieri, una gratia over suplicalion di uno Antonio Aquaforza, qual voi alzar aque, far molini eie., che altri cha lui non possi far tal inzegno per anni . .., ut in parte, e fu presa. El qual fo messo in l’Arse-nal a far la pruova etc. A dì 21. La matina el Principe non fo in Cole- j61 gio, e sta in palazo. Fo letere di sier Zuan Vitu-ri provedador zeneral in la Patria, da Castel di Porpedo, eri, con avisi di la bataja data a Maran e la viltà di nostri ; e altre particularità. Di Padoa, fo letere, di eri sera. Come i nirni-cì sono al solito alozamento di là di le Torele, e hanno fato tajar tutte le biave de dove i sono alozati verso Vicenza ; et per quanto hanno, li fanti todeschi, erano in campo, sono andati,a Verona, si dize, per vituarie. Item, il nostro campo si mete in hordine et insirà Sabado. Scrive il capitanio zeneral, come suo nepote conle Bernardin sopranominato più volte, qual è a la custodia di la Brenta verso Citadela, havendo passà di là di la Brenta, hanno preso 5 homeni d’arme spagnoli, et quelli mandati a Padoa. Da loro si à inteso i nimici star lì et esser venuti per queslo, acciò il signor Bortolo col campo ensa fuora et esser a le mano, et altre particularità ; e dii partir di todeschi per Verona. In questa matina, sier Alvise di Prioli qu. sier