95 MDXIV, 50 Exemplum. Copia di tre letere di domino Hironimo Savor-gnan, date in Osopo, seri te a la Signoria nostra. Serenissimo Principe etc. Per mie de heri, di hore 1G, scrissi del levar dii campo inimico, et come se era inviato a la volta di Venzon quasi fugato et rotto; et scrissi al magnifico provedador di stratioti che dovesse in quella hora volar in questa parte, però che io voleva insieme con loro andar a la volta di Gargna per reciderli la via, con certa speranza disfarli almeno perder le artela-rie; così etiam scrissi a lo illustrissimo capitanio zeneral; son certo Vostra Serenità haverà bavuto tutti questi avisi. Da poi spazate dite letere, intesi come a hore‘22 el conte Christoforo in sbara fu levato da Ge-mona ; di la salute dii quale li medici hanno poca speranza : judicia Domini recta. lo aspeto questa malina, et ini par ch’el sia tardi, li nostri cavali le-gìeri per far lo effecto soprascrito, et già incominciano ad ingrossar gli homenidil paexejusta la richiesta mia, et spero fra spacio de due bore haverne da 1000 in suso. Farò quanto io saperò et potrò per la gloria di la Serenità Vostra, et basti. La terra di Ude-ne, la quale ab antiquo ha habula con la fameja Savorgnana stretissima connexione et vinculo, dubita et judica falsamente che le gente di la Serenità Vostra li inferiscano qualche danno, et hanno mandato de qui molli citadini a rechiedermi et con sue letere che io me transferischa de lì per defenderli quando alcuno a torto li volesse offender contra la volontà di Vostra Serenità, lo che son occupato in queste action importantissime, non libo voluto andar, ma li ho mandato Camillo nepote mio per far quel offi-tio che loro rechiedono a la persona mia; et certo me dole infino ne le viscere del core non poter satisfare ~ a quelli ciladini etpopulo, a li quali, a confesaril vero, ho pur troppo obligatione, però, come se ha visto, ad ogni cegno mio ho levalo quel numero me ha parso et conduto ad ogni pericolo ne li bisogni di Vostra Serenità. Ma lassamo star lo mio special interesse, et pariamo de la devotion sua verso la Serenità Vostra. Dico che mai quella lerra pretermesse tratto che la havesse cognosciuto esser stato proficuo a la Serenità Vostra; la qual vedendo le scriture facte a’ 12 di Febraro proximo passalo nel partirse di le nostre zente, la cognoscerà che la merita augu-mento et non diminulione di la gratia di Vostra Se- marzo. 96 renità ; lassamo star le sue altre experienlie fatte per altri tempi de la candida et inconcussa fede sua, le quali sono stato rarissime; anzi sole. Prego adunque et suplico la Serenità Vostra, et per li meriti di essa terra, et per li rnei tali quali sono, che la voglii immediate et volantissime scriver a li ministri soi che si abstengano et fazino abstegnir le zente sue da le injurie et danni di essa terra e cosi etiam dii paese, però che io spero, piacendo a la Serenità Vostra, ricordar et condur a fine uno mio disegno, che con pochissima spesa di Vostra Serenità questa Patria si perseverà da li insulti de li inimici, et con le forze sue etiam a un bisogno fora di essa Patria se potrà inferir danno a’ nemici et far1 beneficio a le cose di Vostra Serenità dove li parerà, come con tempo poi più pienamente a la presentia sua li dirò. Aspetta lo presente messo lo adimandato rimedio da la Vostra Serenità, a la cui gratia humiliter me inchino et racomando. Data nel monte de Osopo, a dì ultimo Marzo 1514, in aurora. IIlRONtMO SaVORGNÀN. Copia di una altra letera dii dito. Serenissimo Principe etc. Questa matina, con li homenì del paese et con 200 cavali, son zonto qui et havemo fugati li inimici, li quali or hanno lassalo pezi 7 di artegliaria, poi se sono tirati a la volta de la Schiusa. Nui mandaremo a condur dieta artegliaria a salvamento; per questo mi ha parso mandar Trivilino mio staphiero a posta 10 qual a boeba referirà. L’opera di missìer Jacometo di Pinadello è stata mirabile. A Vostra Serenità mi ricomando. Ex Resiuta, primo Aprilis 1514. Copia di una altra letera dii ditto. Questa malina, Serenìssimo Principe, per una mia data nel castello di la Schiusa, li significai l’aqui-sto di essa Schiusa; et perchè ho inteso lo messo per cerio impedimento suo non esser venuto de lì, mi à parso mandar ser Polonio portator di questa, mio intrinsico et famigliar, et replicar a Vostra Serenità come, di poi la fuga de i ninnici et acquisto di le ar-telarie sue, 5 homeni mei combatendo ditto castello di la Schiusa finalmente lo preseno; cosa veramente miraculosa. Di la qual cosa io me ne aiegro, e così de 11 altri prosperi successi di Vostra Serenità. Ho prò-