71 S1DXIV, MARZO. 72 dì 15 Zugno il Marzo si pagava in contadi e il Se-tembrìo si releniva in Camera, però sia preso, per relevar quelli hanno ditti prò’,che de estero da’ 15, Zugno in là lulte le decime si meterano non si pagi in contadi per li prò’ di Marzo, ma si retegni in Camera quando li prò’ si pagerano, videlicet comen-zandoil prò’..... Marzo che si pagerà in là, ut in parte ; la qual ave 42 di no, 121 di si, e fu presa. Fu posto, per li savii, una letera a Roma, che si persuadevo Soa Santità non vorà far etc., licei sia fato, et tal parole prò forma. Fu presa. 3G Copia di una letera di domino Hironimo Sa- vorgnano data in Osopo a dì 27Marzo 15li, drizata a la Signoria nostra. Le ultime mie, Serenissimo Principe etc., furon di 12 del mese, per le qual significai a Vostra Serenità lo stato nostro, et come non dubitavamo di cosa alcuna di le forze de i nimici, come in esse eie., la quale spaciai per uno homo mio, con ordine che stesse tanto a Sazil che la risposta di Voslra Serenità tornasse e cum quelle se ne venisse; et fin hora nè lui, nè altri è venuto, in modo che starno molto suspesi, perochò le ultime letere di Vostra Serenità furono di primo Marzo, et mai da l’ora in qua havemo inteso cosa alcuna. Noi non marniamo così spesso messi, perchè la mazor parte di quelli man-damo non ritornano ; et già cinque di loro, che mi havea promesso di ritornare, non sono tornati. Mal volontieri sminuimo il numero; saria otlitio dii magnifico locotenente et proveditore trovar modo di mandarne gli avisi di Vostra Serenità, li quali si sono pur di gran conforto a tutti noi; et questo basti circha questa materia. Lo stato nostro presento et lo successo da’ 12 del mese in qua, serà come qui sotto è scritto. A’ 15 de l’instante, vedessemo per gli nimici farsi grande aparato de Ugnami de ogni sorle, li qual portati a la volta di la rocha, li più longi, che erano da noi stimati da 7 in 8 passi, furono eredi in forma quadra al dirimpetto di la bataria. Non sapevamo ju-dicar che sorte di machina dovesse esser questa, però che a volerse alzar a la egualità nostra, tre altri tanti di quella alteza non sariano sta suficienti un sopra l’altro. Cerchaveno di traversare ditti travi stanti; ma noi dal monte con le artegliarie nostre menute li impedivemo: e non creda Vostra Serenità eh’ el fondamento di questo loro edificio sia in terra piana, ma dico che è sul monte sottoposto a la rocha, al piano di la stalla, sotto lu scala di preda et sotto el revelino; lo sito de li quali lochi fu da me pienamente descrito ne le mie di 21 di febraro. Quel giorno ¡stesso, che fo a’ 15 di l’instante, si videro ditti inimici ussir di la prenominata stalla sotto la rocha con una travata,et acostaronse al sasso vivo, sopra il quale a piombo sono, ma per dir meglio erano, le muraglie di la rocha, et li sentì mani-zar feri continuamente et dì el notte, in modo che judicassemo tutti che lì si lavorasse per darci il foco et spezar il saxo; ma veramenle, Principe Serenissimo, tanto se mossero gii animi nostri per queste sue machine et operaiioni, quanto se l’ussero stale opere di ragni. Se scoperse da poi una testugine de legname grosissimo nel revellinodi ditta rocha a’ piedi di la scala di sasso fata in forma di una barbota, ma stretta,con una ròta davanti et di dietro, con dui piedi che la lenivano quasi a livello, et in zima di dita scala di sasso, al loco di la porta di ferro, feceno ata-car una taglia perla quale passava una fune.uno capo di la qual ritornava in la stalla et a ,l’altro eraraeoman-dala ditta testudine, la quale heri da’ poi la bataja, che qui di sotto dirò a Vostra Serenità, fu tirata fin a la porta di ferro, sotto la quale stavano ascosi da 4 ho-meni; ma poco li durò quel comodo,però che con la furia di sassi et grosissimi, da 300 et 400 libre, li mandassimo zoso con gran furia et ruina. Ma toniamo a la mina. Lo saxo, Serenissimo Principe, di questa rocha e di tutto questo monte è di tuffo, di quello che si fanno le mole di rnolini, di tanta dureza che l’è impossibile a potervi far dentro uija cava di uno passo in uno mese; et a voler far mina che operasse al loco dove hanno dato principio, non voria manco di 7 passa, ojtra che, quando si sia giolito al fine dii canale, il qual voi esser stretto, et però mal vi si po’ lavorare; si gli ricercha una camera assai ampia, in modo ch’io tegno per constante che in la revolutione di uno anno non siano per farla, et li homeni che lavorano le mole di ditto sasso, se ne rideno et fanno beffe di questa cosa. Li accende una altra qualità in favor nostro, che tutto questo sasso, quantunque el sia durissimo, è in più luoghi fesso et rimoso, in modo che la furia dii foco sborerà per dite fissure et mine ; sichè di questa mina niuna paura tenimo. Fate tutte queste ma-chineet spaurachi,Domenica, che sarà li), cominciò a tirar a la volta di la rocha assai sinistramente, et così el Luni, et così el Marti ; ma il Marti di sera il capi-tallio di Trieste parente mio mi fece richieder uno salvoeonduto per pariarme, salvoconduto a boca e non in scritto. Mi parse, per rasonevoli respelti, di conciedergeìo. Venne, et dopo molte parole, si re-