291 MDXIV, GIUGNO. 292 dii perder eri di Citadela, tamen nulla hanno di Pa-doa ; per tanto si provedi di presidio a quella terra per esser pocha zente dentro, maxime fanti pagali. Fu posto, per li savii, che chadauno ha intrade ne li teritorii nostri, possino far condur, per questo anno, tutte in questa terra Padoa e Trevixo senza tuor relaxetur de qualunque olicio, e non se possi far alcun sequestro sopra dite intrade. Ave una di no et 107 de si, e fu presa. . Fu posto, per li savii, certa parte di forneri : che quelli hanno li aviumenti de li forni per le contrade siano ubligati pagar do decime perse a l’anno di la intrada hanno, ut in parte; et fu presa. E nota. .»Sier Antonio Condolmer savio a terra ferma non fo di opinion, contradise; sier Luca Trun savio dii Consejo li rispose, et fu presa. Ave 122 di savii et 57 dii Condolmer, che messe l’indusia. Fu posto, per li diti, elezer, perscurlinio, d’ogni luogo e oficio con pena, do provedadori a trovar danari, con autorità di venir in Colegio eslar e me-ter parte come li savii in tal materia pecuniaria ; con altre clausole, ut in parte. Fu presa. Fu posto, per sier Luca fruii savio dii Consejo, sier Zuan Trevixan, sier Antonio Condolmer, sier Gasparo Malipiero savii a terra ferma, di levar tutti* li scurtinii si fanno in Gran Consejo, exceptuando ca-pitanio zeneral di mar, provedadori di l’armada et consieri di Veniexia; tutte le altre voxe far si debbi per 4 man di eleclion, ut in parte ; la qual parte non se intendi presa si la non sarà posta e presa in Gran Consejo. A l’incontro, sier Marco Donado, sier Ilironimo Contarini, sier Donà Marzelo consieri, sier Francesco Foscari el cavalier savio dii Consejo, mes-seno di diferir. Andò le parte : 82 di l’indusia, 112 dii Trun e ailri nominadi, e questa fu presa. Fu posto, per li savii, atento sier Nicolò Vendra-min provedador executor è in molta gratia dii signor capitanio zeneral e desidera el sia capo di cavali lizieri et provedador, però l’anderà parte, ch’el dito sia provedador di cavali lizieri con il salario l’ha di provedador executor, ut in parte. SierZorzi Emo andò in renga e non contradise a la parte; ma ■disse era da far altre provisione ozi e veder s’il campo nostro doveria star fuora di Padoa e in pericolo di venir a la zornada, over farlo, per segurtà, ritornar in Padoa, el le’ una bella renga; tamen niundi Colegio volse meter ch’el ritornasse, e disseno al Consejo doman si consulteria mejo questa materia ; et tamen non mandono la parte. * Et licentialo Pregadi, restò Consejo di X con la zonta per scriver a Roma; ma nonscrisseno. Sopra- zonse do man di 1etere, da Roma, di 16 fin 20, le qual do corieri le porloe. Si dize è ¡bone letere; tamen non si sa altro. Et è letere di Pranza, di 164 V orator nostro, in zifra, di 13, da Paris. Le qual letere di Roma fo lede nel Consejo di X et di Pranza non, perchè erano in zifra. In questo zorno fu fato justicia a S. Marco, prima di alcuni oficiali, justa la parie dii Consejo di X, che acompagnono il conlrabando dii piper fo trovi a Chioza, numero Ire li fo tajà una man e cava uno ochio. Item, a uno diio Molecha, qual sul campo di San Polo fe’ certo excesso di asaltar la zercha eie., ut in processu, li fo tajà la man a San Polo, e poi menato a San Marco li fo taià la testa, e questo per deliberalion di la Quarantia menato per sier..... Pasqualigo dotor et cavalier, avogador di comun, quid molto alende a le cosse criminal per spazar le prexon; et cussi li soi collega. Di Roma, aduncha, letere di sier Vetor Lip-pomano vidi, di 18. Come in quel zorno erano partidi li cardinali che scrisse, et il magnifico, et Augustin Gixi, e vanno a Fiorenza a la zostra ; el qual Agustin Gixi li fa le spexe per camino. Scrive la morie lì a Roma di domino Anzolo Michiel fra-delio dii prior di San Zuanne, havea beneficii per ducati. .. , e par parie habi renonlià a uno suo fratello. Item, li fanti scrisse si feva a Roma per Spagna, fo per mandarli in Calabria, perchè alcune terre ha ribelato al Re, zoè a quelli di caxa Ca-rafa, soto i qual non voleno star, ma ben soto il re di Spagna ; le qual terre è Sanla Severina et una altra, e li fanti si fa a nome di Spagna ; tamen li Caraffa darano li danari per recuperar la terra. Item, il Cardinal Sauli etiam lui è andato a Fiorenza, poi de lì va a Zenoa; etiam è andato il Cardinal di Ferara, che scrisse non andava per le altre. Item, scrive aver l’orator nostro ricevuto letere di qui, di 13. Si aspeta di hora in hora nove che l’a-cordo sia seguilo tra Pranza e Ingaltera ; si mele scomesse in banchi ch’el sarà, e per tuto Setern-brio il re di Franza in Italia e averà Milan ma non li castelli, e tutta Roma desidera questo, e che si scazi spagnoli de Italia. Sì dize nove di Crema, il campo dii Ducha lì è atorno etc. ; et ch’el vizerè darà il guasto a Padoa. Item, il Papa sla a veder che siegua lo acordo ; s’il sarà, etiam lui sarà con Pranza e la Signoria noslra. Dii dito, di 20. Come quella matina è letere di Franza de lì e di l’orator nostro a la Signoria, e l’oralor nostro eri fo a palazo, non potè haver audienlia dal Papa. Ozi è stato e spaza ; et di Fran-