40a mdxiv, luglio. 406 Moro, fo podestà a Cotogna, sicome l’ho notata di sopra. Fo manda zoso di Gran Consejo sier Marin Zu-slinian di sier Sebaslian el eavalier, visto, per sier Piero Contarmi l’avogador di comun, che parlava a li eletionarii; tamen lui disse pubi ice non era vero, et volea provar; ma PAvogador è ereto. Et avanti venisse le voxe fuora, vene letere di campo, di sier Bomenego Contarmi provedador generai. date osi, a hore 13. Come a hore 9 scrisse, et questa letera fo terminato fusse lela a notitia de tutti, e cussi per il Canzelier grando fo leta, et avi-sava che, havendo la excellentia dii signor capitanio eri mandato una cavalchata di cavali lizieri e fanti, par quella in questa note a meza note esser intrati nostri con le scale in Esteet aver amazato assa’ spagnoli, preso assa’ cavali, fato bolini assai et brusato 200 barche et do burchii grossi erano lì, sopra li 229* qual erano assa’panni d’oro e di seda per valuta ducali 10 milia; sichè hanno sfondrà bole 150 di vino et fato bela preda, e zà è zonti alcuni cavali presi, qual li ha visti, et è bellissimi. Et quelli è stati merita gran laude, quali sono Antonio da Castelo, Verminal Corso, Piero Corso archibusieri soto Do-menego di Palestina, et cavali lizieri Farfarello et Galeazo Repeta, i quali meritano gran laude di la Signoria nostra ; et si aiegra di questa vitoria, qual è stà più bella di quello i nimici vadagnono a Ci-tadella, perchè, quando la presero, vi andò tutto il campo. La cavalcata nostra vien via, et è un mio lontano. Il signor capitanio li à mandalo a l’incontro una bona scorta, aziò i nimici, ch’è cussi propinqui, non li fussero venuli driedo. Per una altra aviserà più copioso e distinte dii successo di la cossa. Et leta dita letera, tutto il Consejo si alegroe che nostri si han portato benissimo ; poi fo principiato a balolar le voxe. Et al tardi, vene letere di savii, di Padoa, di hore 14, con questo instesso aviso e molto più grassa. Item, dii capitanio generai, di hore 14. Scrive la cossa come è andata, et il modo nostri introno dentro. Qual fo sentidi da’ spagnoli erano in Este, et per Piero Corso li fo risposto erano di spagnoli, et che era stà serate le porte per tempo, et si voleva rampegar suso per le mure. E con le scale arivono suso, et poi il resto di fanti, unde sentiti, cridono « a l’arme » essi, e nostri con li schiopeti comenzono a trarli, adeo fo aperte le porte e il resto di le zente introno dentro di nostri, amazando quelli spagnoli trovoe, et parte si tirono in la rocha e alzono il ponte. In questo mezo, nostri sacomanono la terra e tolseno cavali 250, tra i qual 150 boni, et di questi 30 fo nostri presi per loro in Citadella, et brusato burchielle 250, tra i qual 10 burchii grossi, dove erano panni d’oro e di seda; spanto il vino tutto erano in Este, e con la preda e boi para 60 è ritornali in campo. Et lieet dii castello spagnoli facevano fuogi, mai i nimici di Moncelese si mossero ajutarli, e cussi nostri ritornorono per li monti, per la via andono in campo, tutti senza lesion alcuna e con tutta la preda. Copia di una teiera venuta di Poma, con nove de India aute de lì per la via di Lisbona, la qual comenza cussi. Nove de l’india. A dì 8 Zugno 1514 arivono qui 4 nave, e a dì 11 una nave. In fra esse viene una nave de quelle furono e rimaseno a Ma-lach. Rimane adielro doi altre che rimaseno a Ma- lacha, che una rimase a la caricha in Cha____Viene ......da Empoli, la quale judichano qui fra pocho tempo. Idio per tutto l’acompagni. Et prima el capitanio____Alfonxo d’Alboeher- che con 12 vele et 2000 fanti homeni fu al camino, e quando fu sopra Aden, determinò dar in terra, e fu tutta la gente e quelli dando, non volseno salir sora. Essendo una parte di le gente in su li muri, levate le bandiere di Portogallo, sopravene tanta gente su le galee, che quasi tutte ripararono, e quando i mori videro che quelli che stavano su le mure non haveano socorso, comenzorno a tratarli male in modo, che amazarono doi capitanei et 10 o 12 homeni loro e li altri se lanzarono de’ muri al basso, e alcuni armati si feceno mal servitio e ne morì parechi, e in fra essi un capitano, e quando videro non haver rimedio, se ritornono a racogliere a le nave. E contano che Aden esser grande cita de pietre e calzina mollo forte, che sta su lo monte tutta acerchiata de mura, et che da poi che portogesi presono Goa, l’hanno facta molto forte. E quando el ea-pitanio rnaiore vide che ’1 non poteva far nulla, se messe dentro a la bodia del Mar rosso, et fu bene 30 lege che non fu più avanti, perche el levante non lo serviva, et passo in una ixula chiamata Camerate, che era populata de mori bianchi, e quelli tutti se fuzirono e despopulosi. Trovaronvi molta aqua e molta carne. E mandò una caravella picola con remi più avanti, che sarebe bene 40 lege, e fu su una ixola che se chiama la Gora, dove si pescha le perle, e sta a vista di la terra del Prete janni, et fu sua che mori ze la tolseno, e sta populata da mori. E de qui