103 MDXIV, MARZO. 104 sono da 800 fanti et in Cologna 700, et tutti boni fanti, ben disposti et electi. Item, li homeni d’arme sono in tutto da 700 ; de’ cavali lizieri io non so la quantità. Item disse, il marchese di Pescara, che mi voi gran bene, dimandava cri dii signor Bor-tolomeo si l’era tornato in Padoa ad uno vostro trombeta che era in la mia presenti« ; el qual trom-beta parlò gaiardamente con el marchexe, et li disse mirabilia del signor Bortolomio, che l’havea taiato a pezi G000 todeschi et svalizato li cavali e preso 22 boche de artelarie grosse in Friul; et ch’el se aspetava subito a Padoa con quella victoria, e voleva poi venir ad afrontar dicti spagnoli. Die et hora suprascripta. Bortolo servitor di missier Aloise Guidolo mandalo a posta per lui, da Montagnana partito a hore 4 de dì, reporfa al clarissimo provedador, come quelle gente dii Papa questa matina sono levate et andate verso Ferara in gran freta, sicomc esso relatordice averle viste andar ; et che barche con le tre boche de artelarie et vituarie e monition erano stà aviate ad Albarè, dove missier Alvise dice esser stà fato il ponto su l’Adexe. Item, ch’el viceré avea facto 54 insolar i cavali et era andato a far colation, expe-tando quelle gente di Este che l’havea mandato a chiamar, per levarsi et andar a la volta de Albarè, per quanto se diceva; e che tutti li marchadanti andavano per la terra tumultuosamente domandando cari et bestie da levar le loro robe. Item dice, ch’el dito missier Alvixe Guioto manderà subito uno altro messo volando a far intender quando serano levati et qual via piglierano, et de ponto in ponto quello se dirano. Die ul trascripto, eadem hora. Antonio etc. venuto d’Arzignan de vicentina, eri sera partito, referisse che sabado, a dì primo, el ca-pitanio Vitufrusto todesco,con 100 cavali, tra i qual erano 40 slratioli, alozò in Arzignan; quali conduxe cara 40 de pan et munitione, et che 10 cara furono mandadi indriedo a Verona, el resto andete di longo a Vicenza ; e dicevano ch’el viceré ozi, over doman, con le altre gente si aspetava a Vicenza, et ch’el dito capitanio todesco tornò eri indriedo a Verona. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e savii per consultar in materia pecuniaria, et fo parlato di far doman Pregadi per far il savio dii Consejo et 3 savii di zonta. Nota. Sier Alvise da Molin è fuora dii Colegio, qual à pratica di trovar danari, et sier Za-caria Dolfin, etiam sier Zorzi Corner procurator. Di Friul, fo letere dii capitanio zeneral, di 3, hore 10, date a Perdeman. Come nostri à auto Cremons. Scrive voi aver Gorizia, et che in Maran è fanti 350 boemi et 40 cavali, et che dubita non va-dino per mar a Trieste. Item scrive, saria bon far che Udenc porli la pena etc., con altre particularilà. Di Udene, di sier Jacomo Badoer luogotenente, di 3, hore una. Come in questa matina, ore 2 avanti zorno, si levò il nostro esercito da Perdeman e andò verso Gorizia, et manda alcuni avisi et deposition, quali sarano qui soto scripti. E dize,post scripta, è zonto uno cavalaro di campo, dize il signor Borlolomeo con le zente esser zonto nel borgo di Gorizia, et si ha sentito trar Partelarie da quelli dentro a li nostri ; scrive averli mandato scale et altre cose richieste per aver la terra. Copia di relatione abute di Udene 54* a dì 3 Aprii 1514. Zuane de Toni de Muzana de Castiglion, ozi, a hore 17, referisse come lo capitanio de Maran fa lavorar repari davanti la porta, et fa impir li zagoti di terra, et se fortificha davanti la dila porta ; et a suo judizio sono 300 boemi et todeschi in Maran, che lui li ha veduti et è stà in la terra da la banda de mar. Al presente non fortificha, perchè per avanti à fato una palada. E de la monizion si è in Maran non sa dir altro, salvo che per la piaza et per le contrade non si vede pan come prima se soleva ; e dice che lui eri fo in Marano, et che dite zente stavano cuin paura. Francesco Ragusino da Bergamo mercadante di panni, referisse esser stato a Gorizia a dì 18 del me-xe passato per vender una peza de pano, et dize che in dito luogo non era artelarie de sorte alcuna, et ch’el vele portar fuori di la rocha do cari di lanzoni, et dimandato a uno de quelli: « Come vui desfornite del tutto questa forteza ? » el qual respose : «..... .... che havemo paura adesso ? » Item, che ne la rocha non è monition de sorta alcuna, et non ge era oltra 14 persone, e ne la terra molto poche. Lucia da Udene depone esser stata eri in Marano, dove quei soldati stavano de mala voglia et non hanno victuaria nè polvere, et dice che puoi essere in Marano cercha 400 fanti et che non hanno giozo