343 MDX1V, LUGLIO. 344 Da Constantinopoli, di sier Nicolò Justi-nian baylo, di 6 Zugno, date in Pera. Come ¡1 Signor turcho, qual con potente exercito andava conira il Sopii!, qual potentissimo con suo nepole turco li veniva sdosso, et hera za in viazo, haven-do inteso ch’el Sophì era soprastato, etiam lui so-prastava, et si dicea ritorneria in Constantinopoli, perchè il Sophì, inteso il Signor turco li andava a l’incoutro potente, havia tolto altra volta e si diceva andava verso la Soria. Item, il Signor, havendo mandi da Alliduli che venisse con lui in exercito; il qual non volendo venir, nè stimando li soi comanda-menti, con 30 milia cavali di turchi dice che andarà a la montagna e lì si farà forte, nè pur li à voluto dar vituaria ; de che vedando il Signor pocha ohe-dientia in li soi, etiam si tien convegnirà tornar in Constantinopoli; et sedandosi quelli moti, havendo fato la spesa, torà l’impresa over contra il Soldan, over in Italia. 194 A dì 11. La matina, li consieri e Cai di XL an-dono a visitar il Principe in camera ; qual’sta bene et è inquieto per non poter caminar per la doglia aula. Vene di campo sier Nicolò Vendramin proveda-dor executor, con letere dii capitanio zeneral jn risposta di le nostre, scritoli eri per Colegio, zercha unir il campo. Risponde è in bon locho et securissi-mo, nè li fanti, per star di là, poi patir alcun danno, sicome a bocha domino Nicolò Vendramin referirà; ma si provedi ili danari che ogni cossa starà ben. E ditto sier Nicolò Vendramin le’ questa relation con li Cai di X, et fo terminato etiam la facesse ozi in Pregadi ; qual, per poter venir in Pregadi per danari dati, la potrà far. Di Trevixo, letere al solito. Come voria più numero di fanti per guarda di quella cità, e si provedi di danari per li fanti. Di Udene,dil loco tenente. CorneW Manfron era partito con la compagnia per campo e Farfarello; de che quella cità e la Patria era rimasta di mala voja vedendo esser abandonati ; nè resta in la Patria altre zente d’arme che Piero da Longeua e li cavali lizieri. Item, solicita si mandi el cavalier di la Volpe con la sua compagnia; et è rimasto in Gradisca 400 cavali, 500 fanti. Di Crema, di sier Bartolomeo Contarmi capitanio e provedador, di primo et 3. Come lì è grandissima peste e carestia, nè si poi ussir di la terra che non si vadi in man de i nimìci ; et che in una compagnia di uno contestabele di 300 fanti ne era 120 tra morti, tra infetadi di peste. Item, in casa del signor governador era amaialo do soi se- cretarii da peste : sichè è disperato, nè il governador e capitanio di le fantarie predile sa che farsi, e si vedeno desperali. Di formento hanno per tutto Avoslo, ma non per più, et bisogna danari e danari per pagar le zente, aliter le cosse de lì procederano male, perchè con il morbo, carestia et senza danari, le zente, vi è a la custodia, non reslerano etc. Et leto le letere, sier Nicolò Vendramin sopradito, di bordine dii Colegio, fe’ la relalione di quanto mandava a dir il capitanio zeneral : ch’era in uno alzamento sicurissimo, dicendo il sito, et che li '2000 fanti alozati di là del’aqua è in loco perfelissimo, prima per il sito, poi fortificato di repari e con nove boche de artelarie, e li ponti fati da poter venir di qua, dove è il resto dii campo. Concludendo, che per 194' niun modo voi far fato d’arme, cognoscendo il pericolo saria si seguisse qualche disordine ; e sopra questo si exlese ; si provedesse di danari per pagar le zente et tenirle contente. Fu posto poi, per li sa vii d’acordo, di elezer de prcesenti, do di ogni loco e ofìcio continuo con pena, quali immediate andar debano in campo dal signor capitanio zeneral e star zorni 15, sicome fo electi li do etc. ; habino per sue spexe quando spen-derano, menino il secretano etc., con titolo di savii e provedadori; preciedeno el provedador zeneral; con altre parole, ut in parte. Et è da saprr, prima fo leto una savia letera dii capitanio zeneral in risposta dì la nostra per Colegio, qual prega si mandi do di Colegio a veder Pexercito. Et dila parte ave 21 di no et fu presa. E fato il scurtinio con boletini, fono tolti 7, di quali rimaseno : Sier Domenego Trivixan el cavalier procuralor, e sier Lunardo Mozenigo qu. Serenissimo, savio dii Consejo. Il scurtinio sarà qui solo posto. Ma prima fusse mandà la parte, sier Andrea Griti procuralor, savio dii Consejo, andò in renga, dicendo era in parte, ma non si dovesse mandar lui, perchè il capitanio li voi mal, e non faria cossa buona con lui ; con molte parole, che in ogni luogo che fusse mandato mai recuseria de andar etc. Et poi rimasti, fono chiamati a la Signoria e tolse-no termine a risponder la matina ; tamen doman parlirano. Fu posto, per li savii, di donar ducati 500 al signor Theodoro Triulzi, è a Padoa, qual sempre si ha operato in benefìcio di la Signoria nostra, e si fatica al presente. Andò la parte. Et perchè a dar li danari di la Signoria voi li cinque sexti, non fu presa ; unde sier Zorzi Emo savio dii Consejo, è in setimana, andò in renga, persuadendo il Consejo a voler la parte per le raxon ch’el disse ben a propo-