261 MDXIV, GIUGNO. 262 li dà il terzo de le intrade di benefieii ; et per questo dà al Papa, esso Re, in contadi ducati 70 milia. 146 Non voglio Testardi scriver come intesi che lo acordo si trata è concluso, mancha sotoscriverlo, con Franza e lngaltera, e che prima fano trieva insieme per mexi 18, chi dize do anni, e in questo mezo si meteno nel Papa ad adatar lo loro diferentie. Item, il re di Franza li dà ducati 150 milia e il tributo solito, e la terra di Cambrai li darà ducati.... milia a l’anno. Item, che il prefato re di Franza non ven-gi in Italia; ma ben che l’habi Zenoa e Aste, e il ducila di Milan li dagi ducati. .. milia al re di Franza per censo a l’anno; et che el vien a Roma uno episcopo d’lngaltera per orator, et quel di Franza ne manderà uno altro per tratar questo acordo e paxe. Item, tratano noze etc. ; et che il zeneral di Normandia, che va orator in lngaltera, era zonto a Ca-les et pasato su l’ixola. In questo Consejo di X, trovono modo di mandar ducati 3000 a Crema per pagar quelle zente. Di Crema fo letere, di 7. Zercha danari, el il signor Prospero è 11 vicino mia tre con le zente, minazano volerli dar il guasto; il capitanio di le fan-iarie sta atento etc. Fu posto c preso, che do zentilhomeni rimasti in Gran Consejo in do ofìcii e non hanno il tempo, non ostante la leze, si posano provar e intrar senza altra prova di età, li qual do prestano a la Signoria ducati 100 per uno da esser scontadi in le so’ angarie e de’ altri da Marzo in là. Li qual do zentilhomeni sono sier Andrea Michiel, eleto di la Paxe, sier Polo Zi-gogna al dazio dii vin, et sier Anzolo Memo qu. sier Lucha electo a la doana di mar. Et fu presa, ma li avogadori di comun diceva è contra le leze e non si poi meter tal parte ; tamen il Consejo risolse, e non fo altro. Fo terminato mandar il conte Chistoforo Frangipani, ch’era in Camera nuova di Signori di note, in Toresele, dove è il capitanio Rizan et il capitanio Iie-nier ferido, il qual è infermo di la gamba, e duplicato li custodi ; et ha il cargo di questi presoni sier Zuan Antonio Dandolo qu. sier Francesco; e cussi fo fato. Fo mandato a Padoa ducati 5000. In questa sera fu grandissima pioza, e cussi è quasi ogni sera, et è tre zorni. Fo al basso tempesta, danizò mollo a San Bruson sora la Brenta però è alcune altre ville li vicine, et ditto zorno tempestò a Cliioza ; fe’ gran danno, come dirò di soto. 146* A dì 11, Domenega, fo la Trinitade. El Principe non fo in Colegio ; à auto caliva note. Fo lete- re di Padoa, dii capitanio generai, e rectori e provedador generai, in conformità. Come hanno aviso a Montagnana esser zonti 200 cara dii Polese-ne con vituarie per il campo, et 200 altri cari di Verona over Lombardia pur tutti cargi di vituarie per il campo, et haveano i nimici spagnoli cargato tutti i cariazi et burchiele, da far un ponte, sopra i cari ; sichè sono certissimo a dì 12, Luni, per levarsi a la volta di Vicenza ; si divulga per dar il guaslo al Visentin e padoan ; le falze e segoni è zà preparati. Item, scrive il capitanio zeneral, come risona per più vie la morte dii Cardinal Curzense. Item, scrive vorìa ussir di Padoa e adunar il campo, qual à zà mandato a far saper a le zente è fuora, se redugino etc. Di Vegia, fo letere di sier Zuan Moro provedador, di 7. Come aveva mandato, justa i mandati di la Signoria nostra, le zente adunate, numero 700, a Castel Muschio e vicino a Bochari castello dii conte Bernardin Frangipani, dove era preparate do fuste et barche; e cussi dite nostro zente passono di là, et volendo aver il castello con scale, tandem fono rebatuli ; et diti nostri andono a una villa Bochara-zo et la sacomanorono, et cussi una altra villa, e con tal preda ritornò li nostri sopra l’ixola. Le qual nove intese, fo gran rumor in Colegio, dicendo è apizala mò la guera da quella banda, et alcuni dicea si do-vea far le tricve de li, sicomc li Frangipani volseno, et il Colegio scrisse al conte di Vegia non le dovesse far più per niun modo. Di Udene, fo letere dii luogotenente, di . .. Come non sente adunation di zente alcuna inimica di sopra. In questa matina, in chiexia di Frari Menori, fu fato certo apto solenne, perchè domino fra’ Piero Pixani veneto introe in l’ofìcio di inquisitor electo dal provintial suo domino frate Marzelo de Muja e suo zeneral fra’ Bernardin di Prato, in loco di maestro fra’ Gabriel Brun veneto, defunto, qual è stato inquisitor anni .... ; sichè tal alto è anni .... che non è sta fato. E prima fo adornato il pergolo dove era dito inquisitor electo, e da drio era do coman-dadori : uno con una maza dorada, l’altro con uno libro, et era il suo cavalier con la spada nuda in mano. Poi per Francesco Morandi nodaro fu lecto una bolla dii patriarcha nostro, comandava tutti li desse ubedientia e favor a dito inquisitor, poi la bolla dii zeneral di la sua eletion. Demun fece una predicha de Trinitate et di la inquisitoli, admonendo lutti heretici, scismatici, strige, incantatori etc. che in termine di uno mexe che per tre termcni si vengano a manifestar, quali sarano asolti, et aliter admonisse