203 MDXIV, MAGGIO. 204 De parte .... 151 De non..... 9 Non sincere . . 1 114 Fu poslo, per sier Zuan Trivixan savio a terra ferma et sier Michiel Trivisan savio ai ordeni, che Domenega proxima, col nome dii Spirito Santo sia electo capitanio zeneral di mar nel nostro Mazor Consejo con tutti li modi di la elelion di altri capitani zenerali, et possi esser tolti cadaun di ogni ofi-cio et rezimento et oficio continuo, qual, acetado l’ara, in termine di tre zorni debbi meter bancho quando parerà a questo Consejo. Et dito sier Zuanne andò iu renga, dicendo la raxon che il meteva questa parte, e cargoe il Colegio che non lassava far a quelli voleva vegnir con le sue opinion al Consejo. Li rispose sier Antonio Grimani procurator savio dii Consejo, dicendo non è tempo di far capitanio generai, acciò Spagna non fazi armata. Parlò poi sier Michiel Trivixan ; li rispose sier Gasparo Mali-piero savio a terra ferma. Poi parlò sier Anzolo Trivixan, fo capitanio zeneral, et laudò a farlo; li rispose sier Luca Trun savio dii Consejo, contradicendo a la parte. Ultimo parloe sier Sebastian Justi-nian el cavalier, qual laudò il far. Andò le parte: 71 di no, 115 di si, et fu presa; e fo terminato far Sa-bado, eh’ è San Bernardin, Gran Consejo et stridar, e far Domenega il zeneral. Fu poslo, per li savii tutti d’ acordo, una letera a li rectori de li lochi nostri da mar, che fazino star preparali tutti li cavalli et stralioti, perchè volemo far bon numero di stratioti; videlicet a li rectori di Napoli di Romania, Zante, Zefalonia e altro, dove parerà al Colegio nostro. Fu presa. Fu posto, per li consieri, dar il posesso dii ve-scoado di Torzelo, qual il reverendo domino Stefano de Tagliatiis à renonziado, a domino Ilironimo de$ comitibus Purliliarum, canonico aqyilejense, come apar per brieve dii Papa : 4 di no, 118 de si. 114* Di Constantinopoli fo letere, in questa sera gonte, di sier Nicolò Justìnian baylo, de 22 Aprii. Come il Signor va coutra Sophì, qual vien in su la Natòlia con suo nepote fiol che fo di Achmat bassa, fo so’ fradello, et par che suso la Natòlia ne sia infinito numero de’quelli tien dal Sophì ; sichè il Signor turco fa grande hoste et va in persona, licei ancora diti Sophì habino do mexi di camin a venir a Constantinopoli. Item, scrive coloquii auti con li bassà zercha l’aiuto etc., ut in litteris, e la risposta loro. Conclusive, non si poi aver lino non sia expedida la cosa. Item, dii zonzer di Alì bei dra- goman, oralor, stato in questa terra, qual à fato bon oficio per la Signoria nostra; et dito Alì bei scrisse una letera a sier Piero Justìnian fradelo dii baylo; la copia di la qual sarà avanti posta. In questa matina, vene in Colegio sier Lunardo Michiel, venuto capitanio di Zara, et referì di quelle cosse, e portoe ducati G00 scossi de lì di rason de................ A dì 19.1 La mattina, fo lelo le letere di Constantinopoli, con li Cai di X. Di Tadoa e Treviso et XJdene letere. Al solito, nulla più de 1’ usato. Vene Piero di Ponti inzegner di Provedadori sora le aque, stalo a Maran di hordine di la Signoria por far certi repari, et in Colegio referì di quelle cosse, e come era compito li repari atorno e il cavalier da la banda da mar, che dominava quello de i nimici, adeo niun pareva a le difese. Sono in la lerra da G00 homeni compulà li boemi da fati; et che si aspetava i fanti, poi si bateria e daria la bataja. Et come vene fuora di Maran, mandò uno boemo nudo a li repari et tolse una bandiera e la portò in la lerra, per il che il provedador di l’armada, era lì propinquo con le altre galie, per più securtà di l’armata, havendo inteso doveva venir certo socorso si ri-trele un pocho, ma poi rilornoe inteso la cosa ; sichè Maran è torniate. El questo aviso si ave etiam per letere di mis-sier Ilironimo Savorgnan, come aspetava li fanti di Treviso richiesti, sichè si habi in tutto, computà quelli ha lì, numero 1000; lui ha G00 boni homeni che sarano optimi a ogni exercitio et 2000 cernede et 230 homeni d’ arme, capo domino Zuan Paulo Manfron. Etiam vi è stà mandato Piero da Longena con la sua compagnia; sichè spera omnino averlo. À ’uto letere dii capitanio zeneral li dagi la bataja e il modo con darli prima la bataria, e cussi farà; e altre particularilà scrive. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta i granda. Di Roma, vene letere di V orator nostro, a vesporo, di 15. Di coloquii abuti col Papa in materia ligee, come si aspeta 1’ acordo di Franza e In-galtera che si Irala e la resolution di sguizari, che a dì 15 di questo dia far la loro dieta. Item, quelli Orsini à fato 1000 fanti per la Signoria nostra ; et scrive zercha danari rimessi de lì a questo efleeto. Item, si dice il Papa à fato far la descrition de li fanti a Perosa a uno per focho, ne trova 8000; e altre particularilà scrive esso orator, come in le letere si eontien.