329 MDXXVI, MAGGIO. 330 caravella venuta di Alexandria partita la prima septimana di quaresima, dize esservi spezie assai di tutte sorte; la qualità nè pretii non sano dir. Et che era (nova) una nave francese carga di specie uscita di Alexandria sopra Milo era stà presa ila 8 galìe de turchi ; .che Dio restori perdenti et conservi et prosperi Vostra Sublimità. A dì 14 tenuta, li formenti tari due per salma in tutti caricadori son montati a causa che non ha piovuto, che Nostro Signor mandi per tutto la gratia. >25 * Jesus Maria, 1526 a dì 25 di Mareo. Magnifico missier Pelegrino Venier consolo di Venetiani in Palermo. Mille saluti a Vostra Magnificentia, pregando quella*che vogli dare recapito a queste lettere, perchè sono lettere di la Illustrissima Signoria di Venetia, le qual manda lo re de Tunisi, avisando che le galìe vengano secure, et che non babbi paura di esser nissun de li mercadanti anogiati nè fastidiati ne le sue mercadantie, come vui intenderete. Prima per avisarvi come lo re de Tu-nis è morto è zerca dui mexi, et è facto Re lo principe, lo quale tutta la terra ne è molto contenta, et ha fatto privilegii a lo populo di man-tenir la terra come i Re anticamente, et come voi fa-bricar tutti li fontigi di christiani aziò che tornano ad habitar come era avanti di lo Re eh’ è morlo. Et più avisovi. come ha fallo pigliar lo serifazoè lo giudeo lo quale dariegiava li mercadanti, et hali fatto far una crudelissima morte, prima scanalo et impixo $ con li piedi in suso, et poi cussi morto fatto strascinar a fazia per terra per tutta la terra, et poi brusato avanti a la casa sua. Et più lo Manifeto l’ha fatto pigliar, et messo in castello, et halo fatto pagar ducati 100 milia, et anchor se slima de la vila. Et avisovi come a li mercadanti christiani o mori o turchi, sia chi voglia che vengano in Tunis, non vole che siano nissuni che posali zercarli solto che roba portano, se non sopra la sua conscien-tia pagar Io dreto di la doana di quello che con-fesano di boca sua; et che li navilii siano securi de lo Cimbalo avanti, da corsari, et che si per j causa fussi piglialo da turchi overo li mori da i corsari christiani vaga a spexe sue, et lui vole pagar ogni cosa. Non altro: prego Vostra Magnifi-centia che per lo amor de Dio vogli aricomandar [ con una lettera di Vostra Magnificentia li poveri schiavi Venetiani a la illustrissima Signoria de Ve- * netia, perchè, come vien le galìe con poco di cosa con questo Re haverà gratia di tutti li Venetiani, li quali se getano a piedi di Vostra Magnificentia aricomandandosi per amor de Dio. Sottoscritta : Agustino de Cristopholo da icenti, da Venetia, schiavo in Tnnis scrisse. A dì 14. La mattina, il Serenissimo, per farsi 226 certi profumegi a le gambe iuslo il solito, che si , fa ogni anno da poi la purgation falla, non vene in Collegio, et starà 6 over 8 giorni in riposo, continuando questi bagni et lavande, eie. Di Roma, di VOrator nostro, fo lettere di 11, de importante, et maxime zerca dar soccorso al castello de Milan. Le qual fo tirate nel Conscio di X, et non lete in Pregadi. Da Napoli, di Zuan Francesco .... con■ -solo nostro, date a dì 23 Aprii. Come a dì 14 scrisse quanto havia. Il parlamento qual si dove\a far a dì 25 sperando fusse qui il Viceré, non è stà fallo, et li baroni parte non venuti. Si ha avi-so il re Christianissimo non voler servar li capitoli fati con Cesare. Il ducila di Castroreal fo fìol di domino Zuan Battista Spinelli, ha hauto l’officio di protonotarialo, uno di 7 offìcii di questo regno, qual havia il padre, et 1’ ha pagato ducali 23 milia di moneda a don Ferante .... Scrive, il conte Hironimo Nogarola vien de li a exercitar l’officio di colaleral, et si ha il suo zonzer a Roma. Le due galìe nove si feva qui, sono aleniate il compir di quelle. Andrea Doria con 6 galìe si dice esser accordato di venir a li stipendi dii Papa. Di Roma, di VOrator, di 11. Zerca dar aiulo al castello de Milan et mover sguizari et altro, la qual lettera fo trata nel Conscio di X, nè fo lela a dì 18 al Pregadi. Di Spagna, fo lete le lettere di sier Andrea 226 * Navaier orator nostro, date in Sivilia a dì 26 Aprii. Il sumario scriverò di sotto. Vene in Collegio l’orator Zanzes cesareo, di- 227* cendo esser venute lettere di la Cesarea Maesla del ) bon animo suo verso il ducha Francesco Sforza, et manda il protonolario Carazolo, che è qui orator, è indisposto, a Milan ; qual partira questa settimana. Da poi disnar, fo Conseio di X semplice, et li Sa vii si reduseno a consultar, di responder a Roma (1) Lavarla 227 è bianca.